Mantenere i figli a studiare fuori casa è sempre una spesa che deve rientrare nel bilancio di famiglia, ma cosa si può fare?
L’università dei figli fuori sede è un costo che grava su molte famiglie italiane. Per questo motivo ci sono una serie di bonus come quello università, mensa, posto all’interno delle case per studenti e trasporto che sono legati al valore ISEE del nucleo familiare. Mentre la detrazione per il pagamento dell’affitto è una spesa che può essere dichiarata e “scaricata” nella dichiarazione dei redditi dei genitori, senza nessun legame con il valore Isee. Molte famiglie pertanto puntano allo spostamento della residenza del proprio figlio, ma attenzione ci sono delle controindicazioni. Ad esempio l’uscita dal nucleo familiare può comportare per il genitore la perdita degli assegni familiari e le detrazioni per figli a carico. Ma cerchiamo di affrontare la problematica seguendo il quesito proposto dalla nostra lettrice:
Buongiorno, siamo un nucleo famigliare composta da marito moglie e 3 figli, tutti studenti il primo figlio ha avuto accesso a medicina ma fuori sede (Siena) dista circa 5 ore da casa e per tanto i viaggi sono costosi.
Il nostro Isee supera i 40.000 e il vero problema non è rappresentato dall’affitto che potremo portare in dichiarazione dei redditi, ma il poter vivere a Siena, le spese superano l’affitto mensile di 340 euro e pertanto il costo annuo supera i 12.000 euro.
Vorremmo capire come ottenere vantaggi (borsa studio per vitto e alloggio) se spostassimo la residenza di nostro figlio con mia suocera che ha un isee bassissimo, è una pratica possibile? è lecita? chi dovrebbe pagare comunque le spese di nostro figlio finché la borsa di studio non assorbirà tali costi. Grazie
Studenti fuori sede e cambio di residenza
Quasi tutti i bonus previsti dallo Stato sono legati all’aiuto delle famiglie in difficoltà economica o per sostenere il mantenimento dei figli negli studi. Nel caso specifico la lettrice ha un ISEE superiore a 40 mila euro, quindi supera la soglia prevista per la richiesta delle agevolazioni. La soluzione proposta dalla lettrice sarebbe quella di spostare la residenza del figlio a casa della nonna che ha un reddito più basso, per accedere ai vari bonus.
Attenzione però perché questa scelta potrebbe far perdere ai genitori il diritto di portare in detrazione le spese legate all’affitto e anche l’assegno universale, qualora il figlio avesse meno di 21 anni. Non solo, tale scelta andrebbe anche a modificare il valore dell’ISEE delle persone che costituiscono il nucleo familiare, perché vi è un soggetto in meno. Ma anche quello della nonna, perché può accogliere il nipote (in quanto esiste un limite di parentela), ma potrebbe pagare anche di più di imposte come la Tari.
Tra l’altro dal quesito sembra che il figlio non lavori, quindi i figli impegnati negli studi, anche se non conviventi sono a carico dei genitori se hanno un reddito inferiore a 2850 euro annui (4000 euro annui per quelli di età inferiore ai 24 anni). Quindi rispondendo alle domande della lettrice, è legale spostare la residenza del proprio figlio a casa della nonna, ma occorre anche valutare i nuovi costi e benefici per entrambi i nuclei familiari perchè le ipotesi sono due:
- o il figlio diventa a carico della nonna e quindi solo la nonna può avere diritto a portare in detrazione le eventuali spese universitarie e dell’affitto, ma solo se ha capienza fiscale, in caso contrario sono detrazioni che andranno perdute. In quel caso il ragazzo entra nell’Isee della nonna;
- il figlio resta a carico dei genitori che continueranno a fruire delle detrazioni per le spese sostenute, ma resterà anche nello stesso Isee.
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Figlio universitario, può spostare la residenza dalla nonna per abbassare lIsee?