di Marco Bonarrigo
L’8 ottobre nel velodromo di Grenchen il piemontese tenterà l’impresa su una Pinarello Bolide «F Hr 3D c» dal valore di 60mila euro. È stata progettata studiando il movimento della megattera
Costa come un Suv di fascia alta, ma non ha motore. Per poter vincere la resistenza del vento e andare veloce non consuma benzina ma si ispira al movimento di uno degli animali più affascinanti del pianeta, la megattera (una specie di balena). Pagando la modica somma di 60 mila euro (e aspettando molti mesi per poterlo ricevere) qualunque appassionato potrà acquistare (come da regolamento dell’Unione Ciclistica Internazionale) la Bolide F Hr 3D costruita dalla veneta Pinarello con cui Filippo Ganna (chi è il campione di Verbania) tenterà sabato 8 ottobre al velodromo di Grenchen (in Svizzera) di stabilire il nuovo Record del Mondo dell’Ora su pista e, se possibile, di abbattere per primo il «muro» dei 56 chilometri.
Il Bolide di Pippo è straordinariamente normale, nel senso che la geometria del telaio deve rispettare rigorosamente le regole stabilite dall’Uci per questa prova e in particolare il rapporto dimensionale tra i vari tubi perché la posizione non contraddica (come nel caso delle bici di Moser, Rominger e Boardman negli anni Ottanta e Novanta in cui il corridore era «spalmato» in modo atroce sulla bici) la forma naturale del telaio.
Il telaio è una monoscocca stampata interamente (è la prima volta che succede) in 3D ma (anche qui grande novità) non in fibra di carbonio. Il materiale è una nuova lega a base di scandio, alluminio e magnesio ribattezzato senza troppa fantasia scalmalloy . Il vantaggio è che a parità di robustezza e leggerezza (parliamo di leghe aeronautiche) andando in stampa con lo scalmalloy si possono realizzare angoli di incastro tra le varie parti (incollate con resine epossidiche) che il pur versatile carbonio rendeva impossibili. Da questo punto di vista, per la prima volta, non ci sono ci stati limiti nel passare dal disegno Cad allo stampo del pezzo unico. L’obbiettivo è sempre lo stesso: rendere il complesso uomo + bici il più aerodinamico possibile, cosa necessaria quando si viaggia a velocità vicine ai 60 chilometri all’ora e pur all’interno di un velodromo si affronta una resistenza dell’aria enorme.
«Le gambe del ciclista si muovono su e giù tutto il tempo, seguendo una traiettoria piuttosto complessa ma molto ripetitiva — spiegano i progettisti della casa veneta che fornisce le bici al Team Ineos —. L’aria scorre attorno a tubo verticale e reggisella in modo mai lineare: è continuamente spostata dalle gambe del corridore, che ne deviano il flusso. Questo flusso d’aria alternato rende molto difficile che l’aria rimanga “attaccata” al tubo verticale. Quindi il flusso d’aria si allontana costantemente dal tubo verticale, creando un’ampia zona di bassa pressione che genera purtroppo grandi quantità di resistenza aerodinamica».
Per combattere la resistenza dell’aria, in Pinarello hanno studiato il movimento di quel meraviglioso mammifero marino che è la megattera. «Le megattere sono note per la loro capacità di eseguire curve molto strette mentre nuotano — aggiungono in Pinarello — e per i loro salti spettacolari fuori dall’acqua. I ricercatori hanno scoperto che i tubercoli (le sporgenze nella parte anteriore delle pinne) contribuiscono in modo significativo a questa abilità. All’Università di Adelaide studiando queste particolari forme delle pinne dal 2006: prima ne hanno trovato un’applicazione per le ali e le ventole di aerei, poi per i telai delle biciclette. Hanno osservato anche come il flusso d’aria attorno al tubo verticale si alterni secondo un ampio angolo, con conseguente separazione del flusso e aumento della resistenza aerodinamica. Sono riusciti quindi a scoprire che piccole creste possono minimizzare questo effetto di separazione e ridurre la resistenza aerodinamica, generando vortici di corrente nelle depressioni tra le protuberanze, facendo sì che il flusso dietro i “beccucci” rimanga il più aderente possibile».
E le piccole creste appariranno proprio sabato sulla bici del campione del mondo e olimpico dell’inseguimento che, galleggiando come un mammifero marino, cercherà di riportare in Italia un titolo che solo due azzurri hanno conquistato nella storia: Fausto Coppi ed Ercole Baldini.
4 ottobre 2022 (modifica il 4 ottobre 2022 | 14:09)
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, 2022-10-04 13:03:00, L’8 ottobre nel velodromo di Grenchen il piemontese tenterà l’impresa su una Pinarello Bolide «F Hr 3D c» dal valore di 60mila euro. È stata progettata studiando il movimento della megattera, Marco Bonarrigo