Fine vita, c’è il sì a MontecitorioE lo «ius scholae» fa il primo passo

Fine vita, c’è il sì a MontecitorioE lo «ius scholae» fa il primo passo

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di Alessandra ArachiIn Aula passano gli articoli sul suicidio assistito. In commissione via al testo sulla cittadinanza

Sì in commissione al testo base dello ius scholae. Sì in aula agli articoli che sono il cuore del provvedimento sul suicidio assistito. Sì definitivo in commissione al testo della cosidetta «legge Saman», una via preferenziale per ottenere il permesso di soggiorno alle bambine e alle donne costrette al matrimonio. È successo tutto ieri alla Camera. Tutti passi avanti delle leggi sui diritti civili.

L’Aula della Camera ieri ha sostanzialmente detto sì al suicidio assistito. Non è ancora il via libera alla legge, ma il via libera a due articoli, gli articoli 2 e 3, che sono il cuore del provvedimento perché definiscono i contenuti del provvedimento e i presupposti e le condizioni per poter accedere al suicidio. Il testo verrà votato oggi in mattinata.

Le votazioni, a scrutinio palese, ieri hanno visto il centrosinistra prevalere di circa 80 voti, tanti gli assenti, molti del centrodestra, mentre il Pd è stato il più presente in aula con i deputati quasi al completo, tra di loro uno dei due relatori del provvedimento Alfredo Bazoli.

Negli articoli approvati si prevede che il suicidio assistito abbia il supporto delle strutture del Servizio sanitario che devono operare nel rispetto della tutela della dignità e dell’autonomia del malato; della tutela della qualità della vita fino al suo termine; dell’adeguato sostegno sanitario, psicologico e socio-assistenziale alla persona malata e alla famiglia.

Nell’articolo 3 è stato approvato un emendamento (a firma Riccardo Magi di +Europa) dove si dice che l’accesso al suicidio assistito potrà essere certificato dal medico curante o da uno specialista (e non più da tutti e due i medici come era previsto in precedenza). Per poter accedere al suicidio assistito bisogna avere una patologia «irreversibile e con prognosi infausta» che cagioni «sofferenze fisiche e psicologiche assolutamente intollerabili».

I due articoli sul fine vita hanno avuto il voto favorevole anche da un piccolo gruppo di deputati di Forza Italia. Il partito di Berlusconi, ieri, a sorpresa ha dato il suo voto favorevole allo
ius scholae, spaccando così il centrodestra. Il provvedimento è una sintesi dei testi che erano in commissione Affari costituzionali fatta dal presidente (e relatore) Giuseppe Brescia (M5s). Una sintesi che non prevede un diritto di cittadinanza alla nascita dei figli di immigrati — ius soli — ma un diritto di cittadinanza per quelli che hanno frequentato cinque anni di scuola. E questo non vale soltanto per i bambini nati qui, ma anche per i bimbi che sono entrati in Italia prima dei dodici anni.

Su questo voto è arrivato subito il commento del segretario del Pd Enrico Letta: «È un segnale di speranza, avanti con determinazione». La Lega però frena: «Il percorso è appena iniziato», afferma Igor Iezzi, la Lega «non consentirà uno ius soli mascherato». E anche dentro FI Maurizio Gasparri assicura che al Senato la legge non passerà.

Sempre in commissione Affari costituzionali è stata approvata la cosiddetta «legge Saman», dal caso della diciottenne pakistana uccisa perché rifiutava il matrimonio combinato: prevede il rilascio del permesso di soggiorno alle donne costrette al matrimonio. Spiega Brescia: «Quasi due vittime su tre sono straniere, con una forte incidenza di donne pakistane».

9 marzo 2022 (modifica il 9 marzo 2022 | 22:12)
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, 2022-03-09 21:12:00, In Aula passano gli articoli sul suicidio assistito. In commissione via al testo sulla cittadinanza, Photo Credit: , Alessandra Arachi

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