Flavio Briatore: «Elisabetta Gregoraci, Campbell e Klum? Le tre persone più importanti della mia vita. La felicità? Stare con mio figlio»

Flavio Briatore: «Elisabetta Gregoraci, Campbell e Klum? Le tre persone più importanti della mia vita. La felicità? Stare con mio figlio»

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di Daniele Dallera e Daniele Sparisci

I cantanti lo citano nei pezzi («Non me ne frega niente, è contorno e io punto al piatto principale»), il fisco lo ha inseguito per anni. Ha “scoperto” Schumacher e frequentato (e amato) donne bellissime. «Ho 72 anni e sto bene così. Falco ha avuto molta più fortuna, a casa mia quando girava si mangiava il pollo»

Flavio Briatore. Una vita da film, da hit. «Ho dormito poche ore, ho la faccia di Briatore» canta Tananai. Poi i Ministri: «Alla gente piace vedere la faccia di Briatore, non c’è niente da fare, ti devi rassegnare».

Le conosce queste canzoni?

«Forse mio figlio me ne ha fatta sentire una…».

Il suo nome compare anche nei brani di Fedez, di Fabri Fibra. Le danno fastidio certi accostamenti?

«Non me ne frega niente. È rumore di fondo. È contorno, e a me il contorno non è mai interessato, ho sempre puntato al piatto principale. Zero problemi, forse è anche meglio che mi menzionino»

Ride l’inventore del Billionaire (ha rinominato la sua holding aziendale in “Majestas”), il re del divertimento notturno che a 72 anni ha scoperto la gioia di «essere padre a tempo pieno».

Che cosa è per lei la felicità?

«Stare con mio figlio, in famiglia. Ho scoperto una nuova dimensione ed è la felicità vera: appassionarsi alle cose normali. Poi ci sono tante altre forme di felicità».

Naomi Campbell, Heidi Klum ed Elisabetta Gregoraci: tre sue ex. Sorridete tutti in quella foto scattata a Montecarlo che ha fatto il giro del mondo. C’è chi ha dato tanti significati a quell’immagine, quale è il suo?

«Alla base c’è la correttezza. L’amicizia dopo un rapporto d’amore deve continuare, dovremmo sforzarci tutti di fare in modo che sia così. Quello scatto è nato per caso, perché volevo cogliere un momento speciale».

Quanto speciale?

«Naomi, Heidi, Elisabetta. Le tre persone più importanti della mia vita, eravamo tutti insieme in Formula 1 che è stata e che è tornata a essere la mia vita. Ma ho conservato un ottimo rapporto anche con le ex meno famose, non ho mai detto a una: “Non ti voglio mai più vedere”».

In quella foto tre ex, perché manca la compagna del momento? C’è una donna nella sua vita, un rapporto sentimentale?

«L’unica storia affettiva per ora è quella con mio figlio. E poi alla mia età… spero soltanto di invecchiare bene. Con qualcuno che ti sostenga e ti dia felicità: in questo momento non ho velleità, non ho bisogno di badanti. Ho solo necessità di passare tempo con Falco e con Elisabetta. Perché anche se siamo separati, resta la madre di mio figlio. Non mi interessa altro, ho le giornate piene. Poi magari fra qualche anno mio figlio andrà in collegio e mi mancherà».

Perché in collegio?

«Quando avrà 14 anni, a frequentare il liceo in Svizzera, per crescere. Dopo spero che studi “Food & Beverage administration” per seguire le orme del papà e prendere in mano tutto quello che ho creato in questi anni. Se poi decidesse di diventare matematico…».

Guardando suo figlio Nathan Falco, che cosa vede?

«Un piccolo Briatore con molto più culo di me. Io non avevo un papà come Flavio Briatore, purtroppo o per fortuna. Ma è una bella differenza. Cerco sempre di farglielo capire, perché essendo un predestinato deve lavorare più degli altri».

Perché?

«Perché ha molte più responsabilità di quante ne avevo io alla sua età. Dovevo solo pensare ad andare a scuola, poi a casa il sabato per far festa mangiavamo il pollo. Durante la settimana invece ci toccava la polenta con le castagne. Non avevo la bicicletta… Sia io che Elisabetta speriamo che il privilegio di Falco si trasformi in rabbia e determinazione, in voglia di emergere ancora di più».

Quando suo figlio contesta i suoi metodi, lei come reagisce?

«Può essere in disaccordo, ma alla fine decido io. Ma non è un’imposizione e un modo di ragionare. Glielo spiego: “Tutto ciò che faccio adesso è per te, ora non lo capisci ma un domani lo capirai”».

Chi è più rigido fra lei ed Elisabetta?

«Può darsi che sia lei, ma le cose importanti le decidiamo insieme prima di parlargli. Troviamo sempre un accordo: sulla scuola, sulle scelte future».

Che paure ha per lui, che scelga una compagnia sbagliata?

«Se uno ha una forte personalità non si fa traviare. Di compagnie sbagliate ne ho incontrate centinaia in vita mia, ma non le ho mai seguite. Quando vivevo a New York circolavano droghe di ogni tipo, a me non interessavano, eppure la gente con cui uscivo le prendeva. A mio figlio l’ho spiegato in modo chiaro».

Che cosa?

«Uno che si fa traviare da un amico è un cretino, gli ho detto proprio così. Significa che non ha carattere. Oggi i ragazzi vivono di social media, di Tik Tok, il rischio è su quei canali».

Suo figlio trascorre tanto tempo sui social?

«Ha degli orari consentiti, un’ora-un’ora e mezza al giorno come limite. Al massimo alle 22.30 deve andare a dormire».

Chi lo controlla?

«La babysitter, i ragazzi che lavorano in casa, Elisabetta. E io che sono molto presente, il 99% delle volte in settimana ceno a casa».

Detto dal re dei locali notturni fa un po’ impressione. Com’è nata questa svolta casalinga?

«Cerco di concentrare tutti i miei impegni nelle ore in cui lui è a scuola, dico no alle cene di affari a meno che non siano veramente, ma veramente, importanti. Se mi capita di lavorare durante il fine settimana ci vediamo in ufficio, mangiamo insieme. Le mie giornate sono dettate dalla sua agenda, la sera voglio stare con mio figlio. È un altro lavoro, ti devi impegnare».

Parlate della guerra in Ucraina?

«Sì, e gli ho spiegato che succede a due ore di volo da noi. Nessuno si sarebbe mai aspettato un conflitto così in Europa, le guerre vanno fermate prima che inizino. Perché dopo non sai che piega possono prendere, come farle terminare. Ci rimettono i deboli, i civili, i bambini. A Falco, quando guardiamo le immagini dell’Ucraina, dico che devi sentirsi fortunato ma anche che tutto può cambiare da un momento all’altro».

Hai mai incontrato Putin?

«Due volte: a Sochi per il Gp e poi un’altra a Mosca, molti anni fa. Allora sembrava una persona equilibrata: la Russia era parte dell’Europa, era molto più vicina a noi che ad altri Paesi, l’interscambio era forte. Lo consideravo un grande presidente. Poi con quest’attacco ha sorpreso e sconvolto tutti, è difficile da capire per noi ed è anche difficile da capire la posizione degli Usa».

Che cosa vuole dire?

«Che se Trump fosse stato ancora presidente questa guerra probabilmente non ci sarebbe stata, nonostante tutte le critiche all’ex capo della Casa Bianca».

Sente ancora Trump?

«Gli ho parlato qualche mese fa: mi ha detto che si sta preparando per le prossime elezioni. Lo capisco, Biden dà poche garanzie agli americani».

Parliamo di altro, si è congratulato con Berlusconi per aver portato il Monza in serie A?

«Certo! Sono davvero felice per lui e per Galliani: hanno dato delle gioie enormi, sono sempre vincenti. E poi Berlusconi è una forza della natura: appena arrivato in serie A, già sogna lo scudetto e la Champions».

Perché nella politica non ha saputo scegliere un suo successore?

«Perché Forza Italia è lui e quando non ci sarà più lui finirà anche Forza Italia. Non ha voluto trovare un delfino perché quell’avventura politica l’ha cominciata e la vuole chiudere lui».

Affari. Briatore diceva che era impossibile investire in Italia, adesso invece apre locali: Crazy Pizza, Twiga a Roma. È cambiato qualcosa?

«Abbiamo fatto delle operazioni perché siamo un gruppo dal cuore italiano. Ma Crazy Pizza, per esempio, è nata prima a Londra. L’Italia resta un Paese in cui tutto è difficile: burocrazia, non vogliono la musica, ti mettono i paletti. Sono le aziende che creano richiesta, non i decreti, le lobby politiche. L’Italia di fondo è un Paese comunista e non vede di buon occhio gli imprenditori. Vengono visti come sfruttatori».

Però a livello imprenditoriale c’è un tasso di evasione fiscale enorme. Forse se tutti pagassero le tasse la percezione sarebbe diversa.

«Sono d’accordo. Per questo serve una tassa fissa, fra il 25-28%, invece di arrivare molto oltre il 50%. Sono a favore di pene severissime contro gli evasori, in altri Paesi c’è il sequestro dell’azienda se non paghi il fisco, ma servono aliquote più eque. Contro di me è stata condotta una caccia alle streghe per dodici anni e poi sono stato assolto su tutto. Ma l’Agenzia delle Entrate mi chiede ancora soldi. Si sono presi la mia barca e l’hanno svenduta, qualcuno pagherà per questo. Tutto questo accanimento, perché mi chiamo Flavio Briatore».

Briatore di nuovo in Formula 1, perché?

«Per dare una mano a Stefano Domenicali: è un grande manager e un amico. Perché la F1 sta vivendo un boom eccezionale soprattutto grazie all’America, grazie all’effetto della serie di Netflix. Un tempo andavamo a correre negli Usa nei parcheggi degli hotel, l’anno prossimo avremo tre gare su circuiti spettacolari, anche a Las Vegas. Cerco di dare il mio contributo con gli sponsor e con l’intrattenimento».

Ha scoperto Michael Schumacher e Fernando Alonso, quale è il pilota sul quale scommetterebbe ora?

«George Russell, è appena arrivato alla Mercedes: già guida come un veterano e batte Lewis Hamilton».

Charles Leclerc?

«Giovane, bel ragazzo, veloce. È anche un testimonial perfetto. Questi piloti sono bravissimi anche sui social, per questo i ragazzini sono tornati a guardare la F1».

Lei ha vissuto il successo e anche la malattia, è stato il momento più duro?

«Mi reputo fortunato ogni giorno che mi alzo dal letto e mi taglio la barba. Sembra strano dirlo, ma la cosa che mi ha impressionato di più è stata l’operazione al tendine di Achille. Quando mi sono risvegliato non sentivo le gambe, era come non averle. Un mese sulla sedia a rotelle, pensavo ogni minuto a chi è costretto a starci per sempre: sono degli eroi, vanno aiutati in ogni modo. Non dimentichiamolo mai».

Che cosa non rifarebbe Briatore?

«Se potessi tornare indietro cambierei il 90% della mia vita, solo un pirla rifarebbe tutto uguale».

Un record di citazioni



Fabri Fibra


La soluzione

«Voglio rapire la Gregoraci poi chiedo il riscatto a Briatore»

Fedez

Bella vita

«Perché nessuno ha ancora detto a Flavio Briatore che andare in giro con il pareo è un po’ da ricchione»

I ministri

La faccia di Briatore

«Alla gente piace vedere la faccia di Briatore. Non c’è niente da fare, ti devi rassegnare»

Il Pagante

Portofino

«Brizzolato come Briatore, divorziato senza rancore»

Tananai

Baby Goddamn

«Ho dormito un paio d’ore, c’ho la faccia da Briatore»

Venditti

Comunisti al sole

«Ma che golosità questa giornata al mare Sublime voluttà Sentirsi un po’ Briatore»

Club Dogo

Briatori

«Devo incassare e fare il rap-Briatore O non farò mai bum-bum con le tipe che vedo in Tv»

Salmo

Charles Manson

«Chiederò a Gesù per regalo cosa vuole, come Briatore».

19 giugno 2022 (modifica il 19 giugno 2022 | 10:45)

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, 2022-06-19 12:14:00, I cantanti lo citano nei pezzi («Non me ne frega niente, è contorno e io punto al piatto principale»), il fisco lo ha inseguito per anni. Ha “scoperto” Schumacher e frequentato (e amato) donne bellissime. «Ho 72 anni e sto bene così. Falco ha avuto molta più fortuna, a casa mia quando girava si mangiava il pollo», Daniele Dallera e Daniele Sparisci

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