“Nell’iter di conversione del Decreto 75, cosiddetto PA bis, la maggioranza di governo sbandiera risultati a suo dire straordinari. Tra questi, l’equiparazione dell’esperienza maturata dal personale docente nelle scuole statali e paritarie ai fini dell’accesso a percorsi abilitanti agevolati, propedeutici alle assunzioni a tempo indeterminato” lo scrive in una nota la FCL CGIL.
“I percorsi semplificati sono lo strumento che il datore di lavoro “Stato” ha a disposizione per dare riconoscimento ai docenti che prestano l’attività professionale all’interno delle scuole statali e si colloca nell’insieme delle disposizioni dirette a superare il precariato storico della scuola italiana.
Riteniamo sbagliato e ingiusto mettere sullo stesso piano un’esperienza professionale che ha seguito le rigorose regole di selezione e reclutamento della scuola statale e quella che ha seguito altri criteri di accesso, spesso discrezionali del datore di lavoro privato.
Riaffermiamo la necessità di percorsi abilitanti per tutto il personale che lavora nel sistema pubblico di istruzione a partire da quello delle scuole paritarie, ma per i motivi sopra esposti, senza tener conto dei molteplici contratti utilizzati ed alcune particolari forme di lavoro, questo emendamento introduce disparità tra lavoratori ed appare assolutamente ideologico” conclude la nota del sindacato.
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