di Marco CremonesiIl segretario dem accusa anche il leader di Forza Italia. «Posizioni di pericolosa ambiguità rispetto alla Russia» «La guerra all’Ucraina è una follia da parte di Putin, un conflitto senza presupposti validi alla base». Il neo presidente della Camera, Lorenzo Fontana, affronta il suo battesimo del fuoco nella «terza Camera», Porta a Porta di Bruno Vespa. La condanna dell’aggressione russa è netta, probabilmente più forte di quelle che erano venute da altri esponenti leghisti nei primi mesi della guerra. Ma sulle sanzioni non arretra. E l’opposizione, anche dopo le parole di Berlusconi, va all’attacco: «Con questa maggioranza un pericoloso spostamento dell’Italia verso posizioni ambigue sulla Russia», dice Enrico Letta, mentre Giuseppe Conte denuncia la «luna di miele con Putin». La linea di Fontana rimane quella che aveva avuto incarnazione plastica in una maglietta indossata nel 2014 da lui, da Matteo Salvini e dallo scomparso Gianluca Buonanno nell’aula del Parlamento europeo: «No alle sanzioni alla Russia». Otto anni più tardi, il neo presidente resta convinto che occorra «fare attenzione con le sanzioni perché se diventano un boomerang, noi potremmo trovarci in grave difficoltà». Per esempio, a causa «della questione del grano che potrebbe portare a gravi carestie e a un’ondata di immigrazione da Africa e Medio Oriente». Insomma: «Potrebbe essere un’arma usata da Putin per sconfiggere l’Europa». Anche se l’aggressione dell’Ucraina «ha precluso alla Russia tanti legami con l’Europa, oltre che con gli Stati Uniti». Riserve che fino a qui non hanno impedito alla Lega di votare tutti i provvedimenti del governo Draghi a favore dell’Ucraina. Alle domande di Vespa, Fontana osserva che «il rischio che la guerra possa allargarsi è concreto e questa è una cosa da evitare in ogni modo». La posizione è quella ribadita tante volte da tanti leghisti: «Con la diplomazia si potevano risolvere i problemi senza arrivare a questa guerra, che è rischiosa». Il presidente di Montecitorio ammette: «All’inizio dissi che le sanzioni sono un ottimo metodo per fare la guerra senza usare le armi e che quindi l’Europa aveva fatto benissimo». Poi, la sterzata: «Bisogna stare attenti perché con le contro sanzioni che ci applica la Russia noi potremmo cedere prima di loro. Perché la nostra popolazione è molto meno abituata di quella russa a soffrire». Fontana ha anche rivelato di aver avuto, sabato, «la fortuna di ricevere la telefonata del Papa. È stato molto bello perché mi ha ringraziato per la mia citazione nel discorso dopo la mia elezione, ma a ringraziarlo sono stato io, per tutto l’impegno che ci mette quotidianamente come punto di riferimento per i cattolici». Fontana, cattolico tradizionalista, appena eletto è stato oggetto di dure contestazioni e di una tempesta social. Questo, lui ritiene, perché «nel mio modo di vedere c’è chi contro di me vuole creare il nemico. Ma sono strumentalizzazioni». Tra le accuse, quelle di omofobia: «Proprio perché sono cattolico non potrei non accettare le scelte che fanno le altre persone. Non sono omofobo, io rispetto da sempre le scelte di tutti. Io non chiedo alle persone delle loro scelte sessuali. Odiare e discriminare fa male a se stessi». 19 ottobre 2022 (modifica il 19 ottobre 2022 | 08:53) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-19 06:53:00, Il segretario dem accusa anche il leader di Forza Italia. «Posizioni di pericolosa ambiguità rispetto alla Russia», Marco Cremonesi