Pubblicata la relazione tecnica del Decreto pubblicato in GU il 30 aprile, n. 36, contenente “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”. In essa ulteriori chiarimenti sulla quantità di docenti coinvolti e sulle cifre stanziate per la premialità.
I corsi di formazione
Ricordiamo che il Decreto pubblicato in Gazzetta prevede corsi triennali al termine dei quali si potranno ottenere degli incentivi stipendiali sulla base dei fondi stanziati dal Ministero. Ai corsi si potrà aderire in modo volontario e si dovranno svolgere 15 ore per la scuola dell’infanzia e primaria e 30 ore per la scuola secondaria di primo e secondo grado, oltre ad ore da dedicare ad attività di progettazione, mentoring, tutoring e coaching a supporto degli studenti nel raggiungimento di obiettivi scolastici specifici e di sperimentazione di nuove modalità didattiche.
Quanti docenti saranno coinvolti?
Qui ci viene in aiuto la relazione tecnica che stima in 280mila docenti circa (10% in più rispetto agli anni di formazione senza incentivazione economica) quanti faranno domanda per partecipare ai corsi di formazione per ottenere l’incentivazione. Per il Ministero saranno circa 34mila per la scuola dell’Infanzia, 93mila per la scuola primaria, 58mila per la secondaria di I grado e 94mila per le superiori. Per un totale di poco inferiore a 280mila.
Quanti soldi saranno stanziati?
Nel complesso, tagliando parte delle cattedre di potenziamento, il Ministero sarà in grado di stanziare a 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031.
Quanto potranno guadagnare in più i docenti?
Nell’allegato 3 del Decreto pubblicato in Gazzetta, si legge che l’assegnazione del premio avverrà a seguito della valutazione del Comitato di valutazione delle scuole che determina i criteri,
tra i quali l’innovatività delle metodologie e dei linguaggi didattici, la qualità e l’efficacia della progettazione didattica, la capacità di inclusione, per rendere il riconoscimento dell’elemento retributivo una tantum di carattere accessorio selettivo nei termini che possa essere riconosciuto a non più del 40 per cento di coloro che ne abbiano fatto richiesta, in funzione di una graduazione degli esiti della valutazione finale.
Considerando la stima ministeriale dei 280mila partecipanti e la premialità assegnata soltanto ad un massimo del 40% di coloro che ne hanno fatto richiesta (quindi circa 112mila docenti premiati) e considerando l’ammontare massimo di 387 milioni di euro, il riconoscimento dell’elemento retributivo una tantum a docente potrebbe ammontare ad una cifra superiore ai 3mila euro, tasse escluse, dopo tre anni di corso.
, 2022-05-03 19:38:00, Pubblicata la relazione tecnica del Decreto pubblicato in GU il 30 aprile, n. 36, contenente “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”. In essa ulteriori chiarimenti sulla quantità di docenti coinvolti e sulle cifre stanziate per la premialità.
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