di Paola Di CaroIl vicepresidente azzurro Tajani e le tensioni con Fratelli d’Italia: Berlusconi leader, lui ha ceduto spazi per far vincere l’alleanza Le parole sono pesate, ma la sostanza è dura. È Antonio Tajani, vice presidente del partito, a rispondere a nome di Forza Italia a Giorgia Meloni. La leader di FdI venerdì aveva attaccato gli alleati, considerati «altalenanti», forse disponibili a nuove alleanze Arcobaleno, ma soprattutto uniti nel marginalizzarla: «Vogliono far vincere il centrodestra o far perdere FdI?» la sua protesta. «Noi vogliamo vincere come centrodestra, Berlusconi è stato l’unico leader di centrodestra che ha fatto vincere la coalizione non guardando ai propri interessi di partito», la replica di Tajani. Che commenta anche l’altra dichiarazione forte della Meloni, e cioè che il candidato premier della coalizione dovrà essere il leader del partito che otterrà più voti: «Quante volte Berlusconi ha ceduto spazi agli alleati per far vincere la coalizione? Un leader deve fare questo, si è leader se si è in grado non tanto di prendere voti per il proprio partito ma se si è in grado di far vincere la coalizione». Insomma, non va giù agli azzurri il modo in cui l’alleata si sta comportando: «Vuole solo conquistarsi spazio e visibilità», è lo sfogo di molti. Che Tajani traduce così: «Noi cerchiamo di andare avanti per la nostra strada, senza fare polemiche e non cerchiamo di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri, ma chi guarda la pagliuzza negli occhi degli altri deve poi anche vedere se c’è la trave negli occhi propri». Ma anche in casa leghista le ultime mosse della leader di FdI vengono viste con irritazione. E le parole di Tajani sono state assai apprezzate da Salvini, che non parla per «autocontrollo» come dicono i suoi. Ma le doglianze nel Carroccio sono tante: dalle «provocazioni» di Ignazio La Russa sulla possibilità che Attilio Fontana non si ricandidi in Lombardia, fino alle dichiarazioni del capogruppo Luca Ciriani sulla riforma catastale. E soprattutto si ricordano le ultime amministrative a Roma e Milano: «Fu Meloni — sbuffa un dirigente di alto rango — che di fatto impedì le candidature che noi avremmo voluto davvero, Bertolaso e Albertini». Esiste però un pontiere: è Guido Crosetto che alcune sere fa ha anche incontrato Salvini di persona in occasione del compleanno di Ylenia Lucaselli, che fu un bilico tra Lega e FdI (poi rimanendo con il Carroccio). Peraltro anche da FI assicurano che «tutto si può ricomporre» e che, almeno ad oggi, non esiste alternativa ad una coalizione di centrodestra, tanto più con questa legge elettorale che «è quasi impossibile venga cambiata». Così come non ci sarebbero in vista fusioni o federazioni di alcun tipo con la Lega: «FI è data dagli ultimi sondaggi a oltre il 10% — dice Tajani — e vogliamo continuare a crescere». Ci proveranno con una nuova Convention che si terrà a Napoli il 20 e 21 maggio, e che sarà chiusa da Berlusconi. E anche con la conquista di pezzi forti sul territorio: in Piemonte un consigliere della Lega, a Pistoia di FdI, a Napoli dalla lista civica di Maresca sono gli ultimi arrivati e «altri ce ne saranno». E resta il nodo Sicilia: sembrano chiusi i giochi per Palermo, dove FI e Lega insistono su Cascio anche se Ignazio La Russa aspetta ancora: «Tra breve scioglieremo le nostre riserve» ma la richiesta rimane la stessa: non separare il voto per i comuni da quello per la Regione, con la conferma di Musumeci. E il gelo non si scioglie. 23 aprile 2022 (modifica il 23 aprile 2022 | 21:24) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-23 19:29:00, Il vicepresidente azzurro Tajani e le tensioni con Fratelli d’Italia: Berlusconi leader, lui ha ceduto spazi per far vincere l’alleanza, Paola Di Caro