di Paola Di CaroL’arrivo di Michela Rostan. Tajani: «Noi attrattivi». Il leader azzurro salta il tour programmatico La linea è chiara. Con Silvio Berlusconi in panchina pronto ad entrare solo quando servono il pareggio o la rimonta — rare le sue apparizioni pubbliche, anche se pesanti come a Roma, a Napoli e in qualche modo anche allo stadio per il suo Monza — Forza Italia mira a tenersi stretto lo spazio di partito del centrodestra «liberale, riformista, garantista ed europeista» che giura fedeltà al governo, porta avanti le sue battaglie storiche, lascia spazio al dissenso interno senza drammatizzare e conquista qualche pezzo di classe dirigente. Non un compito facile con il leader che sta riducendo le sue uscite: dopo il forfait a Rotterdam per il congresso del Ppe, oggi non sarà presente (era stato annunciato ma mai confermato ufficialmente) alla terza tappa del tour programmatico «L’Italia del futuro», che si tiene ad Alessandria con un focus sul Nord-Ovest, e che al massimo vedrà un suo intervento scritto. Ma ieri Antonio Tajani, coordinatore azzurro, ha comunque rilanciato, presentando un nuovo arrivo, la deputata campana (pare molto forte nelle preferenze) Michela Rostan, eletta con Liberi e Uguali, poi passata a Italia Viva e infine nel Gruppo Misto. Dovrebbe essere la prima di tanti altri dirigenti: «Saranno centinaia» dice l’ex presidente del Ppe, assicurando che il partito attrae «parlamentari e amministratori locali oltre che elettori, visto che i sondaggi vanno abbastanza bene». Non che ci siano exploit sostanziali per gli azzurri, ma è vero che resistere su percentuali vicine alle due cifre, con un Cavaliere che non partecipa più al day by day della politica, alle campagne elettorali a tappeto, alla sfilata di comparsate tivù, interviste e comizi, non è un risultato banale. Lo ribadisce Tajani, attribuendolo appunto alla chiarezza sulla linea politica «sia in politica estera che interna», dall’Ucraina dove il sostegno al governo è totale («Come Draghi pensiamo che servano armi difensive e non per attaccare sul territorio la Russia») alle battaglie su balneari, su catasto e, annuncia, anche contro nuove tasse se a qualcuno venisse in mente di «mettere nuovi patrimoniali di qualsiasi tipo». Quella che sembra emergere negli ultimi tempi è piuttosto una certa presa di distanza da Salvini e dalla Lega. Non c’è certo una rottura, ma le voci su una possibile federazione sono sempre più flebili come lo è l’idea di ancorare l’immagine azzurra a quella del Carroccio, nel momento in cui il suo leader sta subendo parecchi rovesci mediatici. Tajani non affonda il coltello, ma è molto chiaro: «La missione di Salvini in Russia riguarda un partito politico, noi non ne eravamo informati. Mi auguro che Salvini abbia concordato tutte le iniziative con Draghi e con il ministero degli Esteri. Secondo me le iniziative vanno comunque coordinate, ma comunque non devo commentare iniziative che non riguardano il mio partito». Con la Lega si condivide la posizione sui referendum – c’è il sì a quelli sulla giustizia – ma i toni sono molto più soft: «Non vogliamo strumentalizzazioni». E tantomeno «crisi di governo», è l’avvertimento al M5S che vale per tutti. 4 giugno 2022 (modifica il 4 giugno 2022 | 08:52) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-04 07:31:00, L’arrivo di Michela Rostan. Tajani: «Noi attrattivi». Il leader azzurro salta il tour programmatico, Paola Di Caro