Le foto della Camera dei deputati, secondo giorno: l’elezione del presidente

Le foto della Camera dei deputati, secondo giorno: l’elezione del presidente

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Camera dei deputati, 14 ottobre 2022. Dopo le tre fumate nere di ieri, oggi si è tenuta la quarta votazione per l’elezione del presidente della Camera. L’obiettivo della Lega era di portare sullo scranno più alto Lorenzo Fontana, vicesegretario federale del partito. «Lo eleggeremo alla prima votazione» ha detto fiduciosa Giorgia Meloni (nella foto) arrivando a Montecitorio. Obiettivo raggiunto agevolmente. Oggi bastava la maggioranza dei votanti, 201 deputati, e il centrodestra poteva contare su 235 onorevoli. Ma dopo il clamoroso colpo di scena di ieri a Palazzo Madama quando Ignazio La Russa è stato eletto anche senza i voti di Forza Italia, oggi il centrodestra si preannunciava compatto. Il Pd proponeva il suo candidato di bandiera, Maria Cecilia Guerra, alle opposizioni al fine di condividerlo. Appello raccolto da +Europa e Sinistra Italiana e Verdi. Il M5s ha votato, invece, Cafiero De Raho (Foto Lapresse).La cronaca in diretta della giornata di oggi alla CameraLa diretta di Monica Guerzoni dalla CameraIl ritratto del neo presidente della Camera(A cura di Elisa Messina) La seduta si apre con una protesta contro il candidato presidente proposto dalla maggioranza: alcuni deputati di sinistra, tra cui Rachele Scarpa, la più giovane dei deputati della XIX legislatura e Alessandro Zan, padre del disegno di legge contro l’omotransfobia, hanno mostrato uno striscione che definisce Lorenzo Fontana «omofobo proputin». (Lapresse) Subito lo striscione è stato rimosso dai commessi. Ma pochi secondi sono bastati perché la scena venisse filmata e fotografata (Ansa) Giorgia Meloni al suo arrivo a Montecitorio. Giacca grigia, capelli sciolti e occhiali scuri, la presidente di FdI è arrivata alla Camera sicura di raggiungere l’obiettivo prefissato (Cecilia Fabiano/Lapresse). Il nome di Lorenzo Fontana era stato fatto già ieri, nel pomeriggio quando si è visto che anche al terzo scrutinio la fumata sarebbe stata nera. E ieri, alla Camera, in occasione della prima giornata della Legislatura, Fontana si è era fatto un selfie con Umberto Bossi. Oggi, nel suo primo discorso da presidente dell’assemblea, ha ringraziato pubblicamente il fondatore della Lega «Senza il quale non avrei mai iniziato l’attività politica». A proposito di Umberto Bossi: oggi il «Senatur» (anche se ora è formalmente un deputato) è tornato alla Camera accompagnato dal figlio Renzo, e nel cortile ha incontrato Salvini e Giorgetti. Nel capannello intorno al fondatore della Lega anche Roberto Calderoli e Lorenzo Fontana, ancora presidente della Camera «in pectore». «Oggi è buona, i numeri dovrebbero esserci», ha detto Salvini (video Corriere). E in effetti è andata così. Lorenzo Fontana esce dal »catafalco» elettorale. Il vicesegretario della Lega è stato eletto con 222 voti (Roberto Monaldo/Lapresse) Veronese, 24 anni, leghista della prima ora e fedelissimo di Matteo Salvini (dopo essere stato zaiano), Lorenzo Fontana è cattolico integralista, antiabortista, ed è stato ministro della famiglia del governo Conte 1 (Roberto Monaldo/Lapresse). La carriera politica di Fontana. «Anche qui alla Camera buona la prima. Stiamo procedendo in modo spedito, sono contenta e faccio le mie congratulazioni a Fontana» ha detto Giorgia Meloni in Transatlantico commentando l’elezione del presidente (Roberto Monaldo/Lapresse). Appena lo spoglio ha evidenziato che Fontana aveva ricevuto la maggioranza dei voti, dai posti della maggioranza è partito l’applauso. Nessun applauso, invece, dai banchi dell’opposizione (Roberto Monaldo/LaPresse). L’abbraccio tra Salvini e il neoeletto Fontana (Ansa). Subito dopo l’elezione a presidente della Camera Lorenzo Fontana riceve l’abbraccio di Maurizio Lupi (Riccardo Antimiani/Ansa) Fontana stringe la mano al presidente provvisorio Ettore Rosato, di Italia Viva, prima di occupare lo scranno e pronunciare il suo primo discorso da presidente (Roberto Monaldo/Lapresse). Nel suo discorso Fontana ha citato il papa «riferimento spirituale degli italiani» e ha parlato di «rispetto delle diversità in quanto espressione di democrazia», della necessità di evitare «omologazioni». Insomma, prova a tranquillizzare le opposizioni che non hanno applaudito la sua elezione. (Roberto Monaldo/Lapresse). «Il mio impegno sarà coadiuvare l’attività parlamentare di tutti i deputati», ha detto Fontana nel suo discorso. «La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche» e servirà una «rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio di energie e nei casi più gravi negazione dei diritti». «Serve una inversione di tendenza tra potere normativo del governo e del Parlamento», ha aggiunto (Lannutti/Imagoeconomica) Giorgia Meloni durante il voto alla Camera (Lapresse). Prima di entrare in aula, Meloni e Salvini hanno parlato fitto fitto per diversi minuti nel cortile di Montecitorio. Tra i deputati c’è un partito trasversale di «contrari alla cravatta»: qui Flavio Tosi, eletto con Forza Italia dopo la rottura con la Lega ed ex sindaco di Verona (Imagoeconomica). Fedele al partito dei senza cravatta anche il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti (Imagoeconomica) Enrico Letta, segretario Pd dimissionario, subito dopo l’elezione di Fontana ha twittat. «Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia, non merita questo sfregio» (Mastropietro/Imagoeconomica) Maria Elena Boschi, Italia Viva, assediata dai cronisti. Maria Elena Boschi saluta la dem Raffaella Paita all’ingresso della Camera dei Deputati (Mastropietro/Imagoeconomica). Michela Di Biase e Paolo Ciani arrivano a Montecitorio (Mastropietro/Imagoeconomica). Marta Fascina al voto, fedele alle tradizione della camicia con fiocchi o volant, oggi ha optato per un elaborato chignon (Lannutti/Imagoeconomica). Antonio Tajani (qui in foto con Marta Fascina durante le operazioni di voto) ha dichiarato in mattinata, prima che iniziasse la seduta a Montecitorio, che Forza Italia avrebbe votato per Lorenzo Fontana come presidente della Camera dei deputati (Roberto Monaldo/LaPresse). Il vicepresidente di Forza Italia è indicato come papabile ministro degli esteri del futuro esecutivo Meloni. Marta Fascina (Lannutti/Imagoeconomica). Mara Carfagna fuori dalla Camera. Per una curiosa coincidenza molte deputate oggi hanno scelto un completo pantalone blu scuro o nero. Istituzionale, rigoroso (Mastropietro/Imagoeconomica). Fa eccezione, oltre a Giorgia Meloni, la deputata FI Stefania Craxi (Imagoeconomica) Deborah Bergamini, FI (Imagoeconomica) Guido Crosetto, uno dei fondatori di FdI, non fa parte del Parlamento, ma oggi era a Montecitorio, come ieri, per non far mancare il suo sostegno all’amica Giorgia Meloni e al centrodestra. Crosetto è indicato come uno dei nomi più probabili del totoministri del futuro esecutivo Meloni (Imagoeconomica). Foto ricordo di una partita vinta. Il gruppo leghista festeggia fuori da Montecitorio: deputate e deputati attorno al segretario Matteo Salvini (Claudio Peri/Ansa). Giorgia Meloni esulta tra i suoi alla Camera. Chiusa con soddisfazione la partita per Montecitorio, ora si riparte con la trattativa per la formazione dell’esecutivo. Formazione che, dice Meloni, è ormai in via di definizione. Anche se resta teso il rapporto con Forza italia e in particolare con Silvio Berlusconi (Roberto Monaldo/Lapresse) , 2022-10-14 14:11:00, Camera dei deputati, 14 ottobre 2022. Dopo le tre fumate nere di ieri, oggi si è tenuta la quarta votazione per l’elezione del presidente della Camera. L’obiettivo della Lega era di portare sullo scranno più alto Lorenzo Fontana, vicesegretario federale del partito. «Lo eleggeremo alla prima votazione» ha detto fiduciosa Giorgia Meloni (nella foto) arrivando a Montecitorio. Obiettivo raggiunto agevolmente. Oggi bastava la maggioranza dei votanti, 201 deputati, e il centrodestra poteva contare su 235 onorevoli. Ma dopo il clamoroso colpo di scena di ieri a Palazzo Madama quando Ignazio La Russa è stato eletto anche senza i voti di Forza Italia, oggi il centrodestra si preannunciava compatto. Il Pd proponeva il suo candidato di bandiera, Maria Cecilia Guerra, alle opposizioni al fine di condividerlo. Appello raccolto da +Europa e Sinistra Italiana e Verdi. Il M5s ha votato, invece, Cafiero De Raho (Foto Lapresse).La cronaca in diretta della giornata di oggi alla CameraLa diretta di Monica Guerzoni dalla CameraIl ritratto del neo presidente della Camera(A cura di Elisa Messina) La seduta si apre con una protesta contro il candidato presidente proposto dalla maggioranza: alcuni deputati di sinistra, tra cui Rachele Scarpa, la più giovane dei deputati della XIX legislatura e Alessandro Zan, padre del disegno di legge contro l’omotransfobia, hanno mostrato uno striscione che definisce Lorenzo Fontana «omofobo proputin». (Lapresse) Subito lo striscione è stato rimosso dai commessi. Ma pochi secondi sono bastati perché la scena venisse filmata e fotografata (Ansa) Giorgia Meloni al suo arrivo a Montecitorio. Giacca grigia, capelli sciolti e occhiali scuri, la presidente di FdI è arrivata alla Camera sicura di raggiungere l’obiettivo prefissato (Cecilia Fabiano/Lapresse). Il nome di Lorenzo Fontana era stato fatto già ieri, nel pomeriggio quando si è visto che anche al terzo scrutinio la fumata sarebbe stata nera. E ieri, alla Camera, in occasione della prima giornata della Legislatura, Fontana si è era fatto un selfie con Umberto Bossi. Oggi, nel suo primo discorso da presidente dell’assemblea, ha ringraziato pubblicamente il fondatore della Lega «Senza il quale non avrei mai iniziato l’attività politica». A proposito di Umberto Bossi: oggi il «Senatur» (anche se ora è formalmente un deputato) è tornato alla Camera accompagnato dal figlio Renzo, e nel cortile ha incontrato Salvini e Giorgetti. Nel capannello intorno al fondatore della Lega anche Roberto Calderoli e Lorenzo Fontana, ancora presidente della Camera «in pectore». «Oggi è buona, i numeri dovrebbero esserci», ha detto Salvini (video Corriere). E in effetti è andata così. Lorenzo Fontana esce dal »catafalco» elettorale. Il vicesegretario della Lega è stato eletto con 222 voti (Roberto Monaldo/Lapresse) Veronese, 24 anni, leghista della prima ora e fedelissimo di Matteo Salvini (dopo essere stato zaiano), Lorenzo Fontana è cattolico integralista, antiabortista, ed è stato ministro della famiglia del governo Conte 1 (Roberto Monaldo/Lapresse). La carriera politica di Fontana. «Anche qui alla Camera buona la prima. Stiamo procedendo in modo spedito, sono contenta e faccio le mie congratulazioni a Fontana» ha detto Giorgia Meloni in Transatlantico commentando l’elezione del presidente (Roberto Monaldo/Lapresse). Appena lo spoglio ha evidenziato che Fontana aveva ricevuto la maggioranza dei voti, dai posti della maggioranza è partito l’applauso. Nessun applauso, invece, dai banchi dell’opposizione (Roberto Monaldo/LaPresse). L’abbraccio tra Salvini e il neoeletto Fontana (Ansa). Subito dopo l’elezione a presidente della Camera Lorenzo Fontana riceve l’abbraccio di Maurizio Lupi (Riccardo Antimiani/Ansa) Fontana stringe la mano al presidente provvisorio Ettore Rosato, di Italia Viva, prima di occupare lo scranno e pronunciare il suo primo discorso da presidente (Roberto Monaldo/Lapresse). Nel suo discorso Fontana ha citato il papa «riferimento spirituale degli italiani» e ha parlato di «rispetto delle diversità in quanto espressione di democrazia», della necessità di evitare «omologazioni». Insomma, prova a tranquillizzare le opposizioni che non hanno applaudito la sua elezione. (Roberto Monaldo/Lapresse). «Il mio impegno sarà coadiuvare l’attività parlamentare di tutti i deputati», ha detto Fontana nel suo discorso. «La legislatura che sta iniziando dovrà riaffermare il ruolo centrale del Parlamento come luogo delle decisioni politiche» e servirà una «rinnovata attenzione sulla qualità delle leggi che saremo chiamate a elaborare: leggi oscure o imperfette si traducono in costi per i cittadini, dispendio di energie e nei casi più gravi negazione dei diritti». «Serve una inversione di tendenza tra potere normativo del governo e del Parlamento», ha aggiunto (Lannutti/Imagoeconomica) Giorgia Meloni durante il voto alla Camera (Lapresse). Prima di entrare in aula, Meloni e Salvini hanno parlato fitto fitto per diversi minuti nel cortile di Montecitorio. Tra i deputati c’è un partito trasversale di «contrari alla cravatta»: qui Flavio Tosi, eletto con Forza Italia dopo la rottura con la Lega ed ex sindaco di Verona (Imagoeconomica). Fedele al partito dei senza cravatta anche il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti (Imagoeconomica) Enrico Letta, segretario Pd dimissionario, subito dopo l’elezione di Fontana ha twittat. «Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia, non merita questo sfregio» (Mastropietro/Imagoeconomica) Maria Elena Boschi, Italia Viva, assediata dai cronisti. Maria Elena Boschi saluta la dem Raffaella Paita all’ingresso della Camera dei Deputati (Mastropietro/Imagoeconomica). Michela Di Biase e Paolo Ciani arrivano a Montecitorio (Mastropietro/Imagoeconomica). Marta Fascina al voto, fedele alle tradizione della camicia con fiocchi o volant, oggi ha optato per un elaborato chignon (Lannutti/Imagoeconomica). Antonio Tajani (qui in foto con Marta Fascina durante le operazioni di voto) ha dichiarato in mattinata, prima che iniziasse la seduta a Montecitorio, che Forza Italia avrebbe votato per Lorenzo Fontana come presidente della Camera dei deputati (Roberto Monaldo/LaPresse). Il vicepresidente di Forza Italia è indicato come papabile ministro degli esteri del futuro esecutivo Meloni. Marta Fascina (Lannutti/Imagoeconomica). Mara Carfagna fuori dalla Camera. Per una curiosa coincidenza molte deputate oggi hanno scelto un completo pantalone blu scuro o nero. Istituzionale, rigoroso (Mastropietro/Imagoeconomica). Fa eccezione, oltre a Giorgia Meloni, la deputata FI Stefania Craxi (Imagoeconomica) Deborah Bergamini, FI (Imagoeconomica) Guido Crosetto, uno dei fondatori di FdI, non fa parte del Parlamento, ma oggi era a Montecitorio, come ieri, per non far mancare il suo sostegno all’amica Giorgia Meloni e al centrodestra. Crosetto è indicato come uno dei nomi più probabili del totoministri del futuro esecutivo Meloni (Imagoeconomica). Foto ricordo di una partita vinta. Il gruppo leghista festeggia fuori da Montecitorio: deputate e deputati attorno al segretario Matteo Salvini (Claudio Peri/Ansa). Giorgia Meloni esulta tra i suoi alla Camera. Chiusa con soddisfazione la partita per Montecitorio, ora si riparte con la trattativa per la formazione dell’esecutivo. Formazione che, dice Meloni, è ormai in via di definizione. Anche se resta teso il rapporto con Forza italia e in particolare con Silvio Berlusconi (Roberto Monaldo/Lapresse) ,

Pietro Guerra

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