Le foto di Camera e Senato nel primo giorno del nuovo Parlamento della XIX legislatura

Le foto di Camera e Senato nel primo giorno del nuovo Parlamento della XIX legislatura

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Si insedia oggi ufficialmente il nuovo Senato e la nuova Camera dei deputati, dopo le elezioni del 25 settembre scorso. Il primo passaggio, decisivo, è quello dell’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento della XIX Legislatura: la maggioranza uscita dalle urne puntava su Ignazio La Russa (FdI) per la seconda carica dello Stato, e per Riccardo Molinari (Lega) per la Camera. Mentre al senato è stato eletto La Russa al secondo scrutinio, le votazioni alla Camera hanno portato a un nulla di fatto. Oggi serviva il voto di almeno due terzi dei membri e le schede bianche hanno superato di gran lunga il quorum richiesto. Nella foto Giorgia Meloni, oggi, a Montecitorio. La presidente di FdI è stata accolta da un lungo applauso dai deputati di centrodestra.(Alessandro Tarantino/Ap)La cronaca della prima giornata del nuovo ParlamentoIl racconto in diretta di Aldo Cazzullo(A cura di Elisa Messina) L’emiciclo di Montecitorio oggi durante il voto per l’elezione del presidente della Camera. (Riccardo Antimiani/Ansa). Molto evidente la quantità di posti lasciati vuoti: gli eletti sono 400, 200 in meno rispetto alla precedente legislatura. Tra Camera e Senato il taglio è di 345 parlamentari. La cronaca della prima giornata del nuovo ParlamentoIl racconto in diretta di Aldo Cazzullo La seduta del Senato si è aperta stamani con il discorso della senatrice a vita Liliana Segre dal banco della Presidenza. Segre ha rivolto inizialmente un pensiero al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a Papa Francesco. Ha poi parlato dell’emozione dovuta alla «circostanza casuale» del suo trovarsi sul banco più importante del Senato, «tempio della democrazia», a quasi 100 anni dalla marcia su Roma, che portò alla dittatura fascista e, successivamente, all’approvazione delle leggi razziali di cui lei stessa fu vittima da ragazzina. Il suo intervento è stato accolto da un lungo applauso dell’emiciclo (Ansa). Liliana Segre al suo arrivo a Palazzo Madama (Foto Ansa). Il video del discorso della Liliana Segre Nel suo discorso Segre ha fatto anche un appello ai parlamentari della nuova legislatura affinché siano di esempio per il Paese: «Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con disciplina e onore, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse. Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa Assemblea la politica urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica alta e nobile che, senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all’ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza» (Qui il discorso integrale di Liliana Segre) Molti i senatori che sono andati a salutare Liliana Segre dopo il suo discorso. Tra loro anche il segretario della Lega Matteo Salvini (Andreas Solaro/Afp). La seduta della Camera si è aperta con il discorso del vicepresidente della Camera Ettore Rosato (Ansa). Poi sono partite le operazioni di voto. Ma la prima chiama non ha portato all’elezione del presidente. Le votazioni alla Camera. Nella foto, la deputata del M5S Chiara Appendino, ex sindaco di Torino (Ansa). La votazione è segreta e per schede, e avviene nei cosiddetti «catafalchi» montati tra il banco del governo e quello della presidenza. Per questa votazione è necessaria la maggioranza dei 2/3 dei componenti dell’Assemblea. Silvio Berlusconi al suo arrivo al Senato. Il presidente di Forza Italia è tornato a Palazzo Madama dopo 9 anni dall’esclusione.Oggi in giacca e cravatta d’ordinanza a differenza del look “casual” adottato ieri quando si era presentato al Senato per la registrazione dei moduli senza cravatta (Ansa). A Roma piove. Il neo deputato dei Verdi Aboubakar Soumahoro entra a Montecitorio indossando stivali antipioggia per la prima seduta pubblica della XIX legislatura della Camera dei Deputati, presso palazzo Montecitorio (Angelo Carconi/Ansa). La scelta non era dettata solo dalla pioggia. «Portiamo gli stivali della lotta nel palazzo per rappresentare le sofferenze, i desideri e le speranze. Per chi è sfruttato e ha fame», ha commentato sui social. Ma una volta seduto al suo posto, il sindacalista italo-livoriano ha cambiato calzature indossando eleganti scarpe da uomo. Ombrello rosso, giacca a vento a verde per riparare il completo blu istituzionale: Rita dalla Chiesa fa il suo arrivo così a Montecitorio (Ansa) Rita Dalla Chiesa saluta i reporter prima di entrare a Montecitorio. La conduttrice tv è stata eletta deputata nelle file di Forza Italia: è la sua prima volta da parlamentare (Ansa). Dismesse le protezioni antipioggia, la neodeputata di FI partecipa al voto per l’elezione del presidente della Camera (Lapresse) Carlo Calenda, cravatta rossa e giacca a vento, fa il suo ingresso a Montecitorio (Imagoeconomica) Simonetta Matone, magistrata a Roma, eletta deputata tra le file della Lega, arriva a Montecitorio. Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, arriva alla Camera e riceve la campana della pace di Rovereto da un abitante di Rovereto (Lapresse). Ingresso a Montecitorio sotto la pioggia (Lapresse). Chiara Colosimo di Fdi entra a Montecitorio per la prima seduta pubblica (Angelo Carconi /Ansa). Laura Ravetto, Lega, arriva alla Camera (Lapresse). Rachele Scarpa, 25 anni,veneta di Treviso, è la più giovane deputata italiana della XIX legislatura. Eletta nelle file del Partito Democratico, si fa un selfie prima di entrare alla Camera (Imagoeconomica). La premier in pectore Giorgia Meloni (qui con Carlo Nordio) alla Camera si è presentata in tailleur nero e capelli raccolti in una coda. Attorniata dai compagni di partito e segue le votazioni per l’elezione del presidente. (Ansa). Giorgia Meloni parlotta nell’emiciclo con Guido Crosetto. Outsider del Parlamento, tra i fondatori di Fratelli d’italia Crosetto è venuto per congratularsi con l’amica (Ap). Meloni, accolta con un applauso dai deputati di Centrodestra, si concessa a molte richieste di selfie e abbracci. Intanto, al Senato sono già partite le operazioni di voto. Claudio Lotito, neoeletto al Senato, tra Elisabetta Casellati e Stefania Craxi (Minelli/Imagoeconomica) Ignazio La Russa a Palazzo Madama nel primo giorno della XIX legislatura. Sul nome dell’ex ministro della Difesa del governo Berlusconi dovevano confluire tutti i voti della maggioranza per eleggerlo presidente del Senato. Ma dentro il centrodestra si è consumata una frizione e La Russa è stato sì eletto, ma senza i voti di Forza Italia. Silvio Berlusconi stringe la mano a Roberto Calderoli (uno dei nomi proposti dalla Lega per la presidenza del Senato, che poi ha fatto un passo indietro per far convergere i voti del gruppo su La Russa). Alla sinistra del presidente FI, la senatrice Licia Ronzulli, una delle forziste più vicine a Berlusconi. (Minelli/Imagoeconomica) Ignazio La Russa durante le operazioni di voto a Palazzo Madama. Il senatore di FdI è stato eletto presidente dell’assemblea del Senato con 116 voti, uno in più rispetto ai 115 su cui il centrodestra poteva contare sulla carta. Ma nella conta sono mancati i voti di Forza Italia che non ha partecipato (con l’eccezione di Berlusconi ed Elisabetta Casellati). Due voti sono stati ricevuti sia da Liliana Segre sia da Roberto Calderoli. Le schede bianche sono state 66. Confermato dunque un consistente apporto di esponenti dell’opposizione. (Lapresse). Berlusconi e la Russa a Palazzo Madama oggi, poco prima che fosse reso noto l’esito del voto. Si è molto parlato di questo scambio di battute, per via del gesto di stizza del cavaliere (qui il video): scontro tra i due? Poi però Berlusconi, via social, si è congratulato pubblicamente smentendo attriti con il neo presidente: «Sono lieto per l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato della Repubblica. Non solo non mai ho mai avuto alcuno scontro con lui, ma stiamo collaborando lealmente e in pieno accordo per dare al nostro Paese un assetto istituzionale stabile e un governo forte e coeso». Ci sarebbe, in realtà, il «nodo» Ronzulli al centro della prima frizione dentro la maggioranza, quella che ha portato i senatori forzisti a non votare per Palazzo Madama. Berlusconi aveva proposto la sua fedelissima per un ministero. Ricevendo però il no di Giorgia Meloni. Quindi, il presidente di Forza Italia ha voluto, come dice lui stesso, uscendo dal Senato, «lanciare un segnale» perché «non si devono mettere veti» (Il video). Dicendosi poi, però, felicissimo dell’elezione di La Russa. Silvio Berlusconi è stato l’unico senatore di FI, con Elisabetta Casellati, a partecipare al voto. Nella foto, eccolo mentre i fedelissimi Santanché e Gasparri lo accompagnano all’urna (Alessandro di Meo/Ansa). Il senatore a vita Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, ha partecipato al voto (Lapresse). Il neo presidente del Senato Ignazio La Russa consegna un mazzo di rose bianche alla senatrice a vita Liliana Segre (Alessandro Di Meo/Ansa). Con l’elezione di La Russa, si chiude la prima seduta pubblica. Mentre i giochi sono ancora aperti alla Camera. Matteo Renzi, senatore di Italia Viva, oggi al Senato. Nella conta dei voti a La Russa arrivati dall’opposizione, in molti hanno puntato il dito verso Renzi, Calenda e i loro senatori. Pronta la risposta dei diretti interessati: «Oggi noi in Senato abbiamo votato scheda bianca. L’elezione di La Russa nasce da un regolamento di conti interno alla destra e prima ancora dalla folle strategia delle alleanze del PD e di Enrico Letta». La presidente dei senatori di Italia Viva e Azione, Raffaella Paita, pubblica una foto di gruppo con Renzi e Calenda. Mentre il Senato ha eletto il suo presidente al secondo scrutinio, la votazione alla Camera, dopo tre scrutini, si è conclusa con una fumata nera. Segno che, all’interno del centrodestra, non è stato raggiunto ancora un accordo sebbene nella serata di ieri si facesse il nome di Roberto Molinari (Lega), Giorgia Meloni vota per il presidente della Camera (Ansa). Anche nel caso della Camera, come è successo al Senato, la «frizione» è con Forza Italia che non accetterebbe i veti di Meloni sui nomi per l’esecutivo. Qui, la deputata di FI Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi, partecipa al voto. (Lapresse) Completo blu, camicia con volant e cerchietto gioiello, Marta Fascina, 32 anni, è alla sua seconda legislatura. Fascina è stata eletta nel collegio uninominale di Marsala, in Sicilia, un seggio «blindato» che le ha permesso la vittoria senza aver messo mai piede un solo giorno nella cittadina siciliana (Riccardo Antimilani/Ansa). Umberto Bossi, cravatta e pochette verde, come da tradizione, ha partecipato alla prima seduta della Camera. Noto da sempre come “Il Senatur”, il fondatore della Lega è, adesso, tra gli eletti alla Camera. Ed è uno dei “ripescati” dopo le operazioni di riconteggio (Lapresse). Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico del governo Draghi, a Montecitorio senza cravatta e con i primi bottoni della camicia sbottonati (Imagoeconomica). Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti nell’emiciclo di Montecitorio durante il terzo scrutinio: anche stavolta la votazione si conclude con un nulla di fatto (Lapresse). Antonio Tajani durante lo scrutinio di voto alla Camera (Lapresse). Entrico Letta esce dal «catafalco» dopo aver votato (Lapresse) Terza votazione terminata con fumata bianca, si rimanda tutto a domattina. Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati per definire l’intesa sul nome di Lorenzo Fontana (qui nella foto Ansa con Umberto Bossi): il vicesegretario della Lega ormai sembra certo avere rimpiazzato, nella strategia di Salvini, quello di Molinari. La votazione di domani, che sarà la quarta, avrà come quorum la maggioranza semplice e non più quella dei due terzi. , 2022-10-13 16:05:00, Si insedia oggi ufficialmente il nuovo Senato e la nuova Camera dei deputati, dopo le elezioni del 25 settembre scorso. Il primo passaggio, decisivo, è quello dell’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento della XIX Legislatura: la maggioranza uscita dalle urne puntava su Ignazio La Russa (FdI) per la seconda carica dello Stato, e per Riccardo Molinari (Lega) per la Camera. Mentre al senato è stato eletto La Russa al secondo scrutinio, le votazioni alla Camera hanno portato a un nulla di fatto. Oggi serviva il voto di almeno due terzi dei membri e le schede bianche hanno superato di gran lunga il quorum richiesto. Nella foto Giorgia Meloni, oggi, a Montecitorio. La presidente di FdI è stata accolta da un lungo applauso dai deputati di centrodestra.(Alessandro Tarantino/Ap)La cronaca della prima giornata del nuovo ParlamentoIl racconto in diretta di Aldo Cazzullo(A cura di Elisa Messina) L’emiciclo di Montecitorio oggi durante il voto per l’elezione del presidente della Camera. (Riccardo Antimiani/Ansa). Molto evidente la quantità di posti lasciati vuoti: gli eletti sono 400, 200 in meno rispetto alla precedente legislatura. Tra Camera e Senato il taglio è di 345 parlamentari. La cronaca della prima giornata del nuovo ParlamentoIl racconto in diretta di Aldo Cazzullo La seduta del Senato si è aperta stamani con il discorso della senatrice a vita Liliana Segre dal banco della Presidenza. Segre ha rivolto inizialmente un pensiero al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a Papa Francesco. Ha poi parlato dell’emozione dovuta alla «circostanza casuale» del suo trovarsi sul banco più importante del Senato, «tempio della democrazia», a quasi 100 anni dalla marcia su Roma, che portò alla dittatura fascista e, successivamente, all’approvazione delle leggi razziali di cui lei stessa fu vittima da ragazzina. Il suo intervento è stato accolto da un lungo applauso dell’emiciclo (Ansa). Liliana Segre al suo arrivo a Palazzo Madama (Foto Ansa). Il video del discorso della Liliana Segre Nel suo discorso Segre ha fatto anche un appello ai parlamentari della nuova legislatura affinché siano di esempio per il Paese: «Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con disciplina e onore, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse. Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa Assemblea la politica urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica alta e nobile che, senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all’ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza» (Qui il discorso integrale di Liliana Segre) Molti i senatori che sono andati a salutare Liliana Segre dopo il suo discorso. Tra loro anche il segretario della Lega Matteo Salvini (Andreas Solaro/Afp). La seduta della Camera si è aperta con il discorso del vicepresidente della Camera Ettore Rosato (Ansa). Poi sono partite le operazioni di voto. Ma la prima chiama non ha portato all’elezione del presidente. Le votazioni alla Camera. Nella foto, la deputata del M5S Chiara Appendino, ex sindaco di Torino (Ansa). La votazione è segreta e per schede, e avviene nei cosiddetti «catafalchi» montati tra il banco del governo e quello della presidenza. Per questa votazione è necessaria la maggioranza dei 2/3 dei componenti dell’Assemblea. Silvio Berlusconi al suo arrivo al Senato. Il presidente di Forza Italia è tornato a Palazzo Madama dopo 9 anni dall’esclusione.Oggi in giacca e cravatta d’ordinanza a differenza del look “casual” adottato ieri quando si era presentato al Senato per la registrazione dei moduli senza cravatta (Ansa). A Roma piove. Il neo deputato dei Verdi Aboubakar Soumahoro entra a Montecitorio indossando stivali antipioggia per la prima seduta pubblica della XIX legislatura della Camera dei Deputati, presso palazzo Montecitorio (Angelo Carconi/Ansa). La scelta non era dettata solo dalla pioggia. «Portiamo gli stivali della lotta nel palazzo per rappresentare le sofferenze, i desideri e le speranze. Per chi è sfruttato e ha fame», ha commentato sui social. Ma una volta seduto al suo posto, il sindacalista italo-livoriano ha cambiato calzature indossando eleganti scarpe da uomo. Ombrello rosso, giacca a vento a verde per riparare il completo blu istituzionale: Rita dalla Chiesa fa il suo arrivo così a Montecitorio (Ansa) Rita Dalla Chiesa saluta i reporter prima di entrare a Montecitorio. La conduttrice tv è stata eletta deputata nelle file di Forza Italia: è la sua prima volta da parlamentare (Ansa). Dismesse le protezioni antipioggia, la neodeputata di FI partecipa al voto per l’elezione del presidente della Camera (Lapresse) Carlo Calenda, cravatta rossa e giacca a vento, fa il suo ingresso a Montecitorio (Imagoeconomica) Simonetta Matone, magistrata a Roma, eletta deputata tra le file della Lega, arriva a Montecitorio. Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, arriva alla Camera e riceve la campana della pace di Rovereto da un abitante di Rovereto (Lapresse). Ingresso a Montecitorio sotto la pioggia (Lapresse). Chiara Colosimo di Fdi entra a Montecitorio per la prima seduta pubblica (Angelo Carconi /Ansa). Laura Ravetto, Lega, arriva alla Camera (Lapresse). Rachele Scarpa, 25 anni,veneta di Treviso, è la più giovane deputata italiana della XIX legislatura. Eletta nelle file del Partito Democratico, si fa un selfie prima di entrare alla Camera (Imagoeconomica). La premier in pectore Giorgia Meloni (qui con Carlo Nordio) alla Camera si è presentata in tailleur nero e capelli raccolti in una coda. Attorniata dai compagni di partito e segue le votazioni per l’elezione del presidente. (Ansa). Giorgia Meloni parlotta nell’emiciclo con Guido Crosetto. Outsider del Parlamento, tra i fondatori di Fratelli d’italia Crosetto è venuto per congratularsi con l’amica (Ap). Meloni, accolta con un applauso dai deputati di Centrodestra, si concessa a molte richieste di selfie e abbracci. Intanto, al Senato sono già partite le operazioni di voto. Claudio Lotito, neoeletto al Senato, tra Elisabetta Casellati e Stefania Craxi (Minelli/Imagoeconomica) Ignazio La Russa a Palazzo Madama nel primo giorno della XIX legislatura. Sul nome dell’ex ministro della Difesa del governo Berlusconi dovevano confluire tutti i voti della maggioranza per eleggerlo presidente del Senato. Ma dentro il centrodestra si è consumata una frizione e La Russa è stato sì eletto, ma senza i voti di Forza Italia. Silvio Berlusconi stringe la mano a Roberto Calderoli (uno dei nomi proposti dalla Lega per la presidenza del Senato, che poi ha fatto un passo indietro per far convergere i voti del gruppo su La Russa). Alla sinistra del presidente FI, la senatrice Licia Ronzulli, una delle forziste più vicine a Berlusconi. (Minelli/Imagoeconomica) Ignazio La Russa durante le operazioni di voto a Palazzo Madama. Il senatore di FdI è stato eletto presidente dell’assemblea del Senato con 116 voti, uno in più rispetto ai 115 su cui il centrodestra poteva contare sulla carta. Ma nella conta sono mancati i voti di Forza Italia che non ha partecipato (con l’eccezione di Berlusconi ed Elisabetta Casellati). Due voti sono stati ricevuti sia da Liliana Segre sia da Roberto Calderoli. Le schede bianche sono state 66. Confermato dunque un consistente apporto di esponenti dell’opposizione. (Lapresse). Berlusconi e la Russa a Palazzo Madama oggi, poco prima che fosse reso noto l’esito del voto. Si è molto parlato di questo scambio di battute, per via del gesto di stizza del cavaliere (qui il video): scontro tra i due? Poi però Berlusconi, via social, si è congratulato pubblicamente smentendo attriti con il neo presidente: «Sono lieto per l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato della Repubblica. Non solo non mai ho mai avuto alcuno scontro con lui, ma stiamo collaborando lealmente e in pieno accordo per dare al nostro Paese un assetto istituzionale stabile e un governo forte e coeso». Ci sarebbe, in realtà, il «nodo» Ronzulli al centro della prima frizione dentro la maggioranza, quella che ha portato i senatori forzisti a non votare per Palazzo Madama. Berlusconi aveva proposto la sua fedelissima per un ministero. Ricevendo però il no di Giorgia Meloni. Quindi, il presidente di Forza Italia ha voluto, come dice lui stesso, uscendo dal Senato, «lanciare un segnale» perché «non si devono mettere veti» (Il video). Dicendosi poi, però, felicissimo dell’elezione di La Russa. Silvio Berlusconi è stato l’unico senatore di FI, con Elisabetta Casellati, a partecipare al voto. Nella foto, eccolo mentre i fedelissimi Santanché e Gasparri lo accompagnano all’urna (Alessandro di Meo/Ansa). Il senatore a vita Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, ha partecipato al voto (Lapresse). Il neo presidente del Senato Ignazio La Russa consegna un mazzo di rose bianche alla senatrice a vita Liliana Segre (Alessandro Di Meo/Ansa). Con l’elezione di La Russa, si chiude la prima seduta pubblica. Mentre i giochi sono ancora aperti alla Camera. Matteo Renzi, senatore di Italia Viva, oggi al Senato. Nella conta dei voti a La Russa arrivati dall’opposizione, in molti hanno puntato il dito verso Renzi, Calenda e i loro senatori. Pronta la risposta dei diretti interessati: «Oggi noi in Senato abbiamo votato scheda bianca. L’elezione di La Russa nasce da un regolamento di conti interno alla destra e prima ancora dalla folle strategia delle alleanze del PD e di Enrico Letta». La presidente dei senatori di Italia Viva e Azione, Raffaella Paita, pubblica una foto di gruppo con Renzi e Calenda. Mentre il Senato ha eletto il suo presidente al secondo scrutinio, la votazione alla Camera, dopo tre scrutini, si è conclusa con una fumata nera. Segno che, all’interno del centrodestra, non è stato raggiunto ancora un accordo sebbene nella serata di ieri si facesse il nome di Roberto Molinari (Lega), Giorgia Meloni vota per il presidente della Camera (Ansa). Anche nel caso della Camera, come è successo al Senato, la «frizione» è con Forza Italia che non accetterebbe i veti di Meloni sui nomi per l’esecutivo. Qui, la deputata di FI Marta Fascina, compagna di Silvio Berlusconi, partecipa al voto. (Lapresse) Completo blu, camicia con volant e cerchietto gioiello, Marta Fascina, 32 anni, è alla sua seconda legislatura. Fascina è stata eletta nel collegio uninominale di Marsala, in Sicilia, un seggio «blindato» che le ha permesso la vittoria senza aver messo mai piede un solo giorno nella cittadina siciliana (Riccardo Antimilani/Ansa). Umberto Bossi, cravatta e pochette verde, come da tradizione, ha partecipato alla prima seduta della Camera. Noto da sempre come “Il Senatur”, il fondatore della Lega è, adesso, tra gli eletti alla Camera. Ed è uno dei “ripescati” dopo le operazioni di riconteggio (Lapresse). Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico del governo Draghi, a Montecitorio senza cravatta e con i primi bottoni della camicia sbottonati (Imagoeconomica). Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti nell’emiciclo di Montecitorio durante il terzo scrutinio: anche stavolta la votazione si conclude con un nulla di fatto (Lapresse). Antonio Tajani durante lo scrutinio di voto alla Camera (Lapresse). Entrico Letta esce dal «catafalco» dopo aver votato (Lapresse) Terza votazione terminata con fumata bianca, si rimanda tutto a domattina. Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati per definire l’intesa sul nome di Lorenzo Fontana (qui nella foto Ansa con Umberto Bossi): il vicesegretario della Lega ormai sembra certo avere rimpiazzato, nella strategia di Salvini, quello di Molinari. La votazione di domani, che sarà la quarta, avrà come quorum la maggioranza semplice e non più quella dei due terzi. ,

Pietro Guerra

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