Francesca Donato, la «pasionaria» no euro e no vax che ora ha dubbi sul massacro di Bucha

Francesca Donato, la «pasionaria» no euro e no vax che ora ha dubbi sul massacro di Bucha

Spread the love

di Cesare ZapperiEletta deputata europea con la Lega, ne è uscita a settembre perché le sue posizioni contro il green pass non erano più accettate. Ora è tra chi non condanna Putin Da no Euro a no vax fino a no Bucha, per Francesca Donato il passo è breve. L’europarlamentare eletta con la Lega (da cui è uscita «spontaneamente» nel settembre scorso per le sue posizioni No Green pass), dove è stata a lungo prima supportata e poi sopportata, è sempre al centro delle polemiche per le sue idee antagoniste. Stavolta è stata protagonista di uno scontro verbale durante l’assemblea plenaria del Parlamento europeo con la vicepresidente Pina Picierno (Pd). Donato è stata ripresa per aver avanzato forti dubbi sulla veridicità del massacro di Bucha da parte dei russi, accusando Kiev di non essere stata «né democratica né pacifica» nei confronti delle popolazioni russofone prima del conflitto. Avvocato, 52 anni, nata ad Ancona da famiglia veneta, dopo aver vissuto in diverse città, nel 1990 ha sposato l’imprenditore palermitano Angelo Onorato e si è trasferita nel capoluogo siciliano. Ed è proprio nell’isola che è iniziata la sua «parabola» pubblica. Nel 2013 fonda l’associazione «Progetto Eurexit» che, come dice il nome stesso, si fa promotrice e sostenitrice di tesi favorevoli ad una uscita dell’Italia dall’area della moneta unica (e quindi anche dall’Europa). Le sue posizioni fanno discutere, bella presenza e parlantina sciolta unita ad un carattere battagliero ne fanno il personaggio ideale delle arene televisive. E infatti fioccano gli inviti. Finisce così all’attenzione di Matteo Salvini che la «arruola» come portabandiera degli euroscettici e la candida con la Lega (ma da indipendente) al Parlamento europeo nel 2014 nelle circoscrizioni Italia insulare e Nord-orientale. Il Carroccio non è ancora ai livelli che raggiungerà di lì a pochi anni e Donato raccoglie 6.000 preferenze, non poche per un outsider come lei, ma non sufficienti per essere eletta. Il suo mantra allora recitava: «L’euro ha fallito la sua missione. L’eurozona va profondamente riformata, oppure smantellata concordemente per consentire la sopravvivenza dell’Unione Europea e lo sviluppo omogeneo dei paesi che la compongono. Se nulla di ciò verrà fatto, presto uno dei suoi membri sarà costretto ad uscire dall’euro per non fallire e l’intero sistema crollerà, con gravi danni per tutti». Il tutto con il contorno di slogan di facile presa, come questo: «MES: se lo conosci lo eviti». La posizione eterodossa nel tempo ne ha fatto un vero e proprio simbolo. E i risultati si sono visti in occasione del nuovo tentativo di approdare all’Europarlamento nel 2019. Questa volta, grazie anche ad una Lega ai suoi massimi livelli di consenso, eccola eletta con quasi 30 mila preferenze. Quando è scoppiata la pandemia le tesi No Euro hanno lasciato il passo ad altre posizioni «minoritarie». La battaglia contro i vaccini le hanno regalato una nuova centralità. Lo schema si è ripetuto. Incurante di essere sprovvista di una cultura scientifica («Chi lo dice? Lo dico io…» la risposta più ricorrente), Donato è diventata il contraddittore privilegiato di virologi e scienziati nel tentativo di smontare le loro tesi, negando l’efficacia dei vaccini. Da un tal show all’altro, con assoluta disinvoltura e con la ferrea convinzione di essere depositaria di una verità negata dal cosiddetto «mainstream». La sua battaglia si è poi concentra sul green pass, uno strumento definito «liberticida». Per un po’ la Lega si è tenuta in linea con le sue posizioni. Più vicina a Salvini che a Giorgetti, per intenderci. Ma quando anche il segretario del Carroccio, di fronte all’evidenza della situazione, ha virato verso posizioni più prudenti, Donato è diventata una sorta di «corpo estraneo». Forse anticipando un’espulsione in arrivo, il 21 settembre scorso ha deciso di lasciare il gruppo della Lega e si è messa alla testa dell’associazione politica Rinascita Repubblicana. Ora rieccola spuntare con nuove tesi «negazioniste». Come molti no green pass si è ritrovato tra i sostenitori (o comunque non oppositori) di Vladimir Putin. E quando sono uscite le immagini della strage di Bucha Donato non ha avuto esitazioni a mettere in dubbio i racconti e le testimonianze di chi ha visto le vittime con i propri occhi. Ancora una volta controcorrente, ancora una volta fuori dal coro. Una posizione o una rendita di posizione? 6 aprile 2022 (modifica il 6 aprile 2022 | 22:21) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-06 17:00:00, Eletta deputata europea con la Lega, ne è uscita a settembre perché le sue posizioni contro il green pass non erano più accettate. Ora è tra chi non condanna Putin, Cesare Zapperi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.