Cos’è la salpingectomia, l’operazione che ha fatto Francesca Guacci per non avere figli: quando si pratica e quali sono le indicazioni

Cos’è la salpingectomia, l’operazione che ha fatto Francesca Guacci per non avere figli: quando si pratica e quali sono le indicazioni

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di Silvia Turin

L’esperto commenta il caso della fitness influencer: «Non si dovrebbe fare perché è irreversibile». Focus sulla salpingectomia: i tipi di operazione, le indicazioni e le norme del Codice di Deontologia Medica e del Codice Civile

Guacci, ora 28enne, è tornata pubblicamente sulla sua scelta spiegando di voler essere utile a «tante ragazze e donne che decidono di non volere figli», come ha dichiarato al Corriere del Veneto. «Posso diventare comunque madre – ha precisato la donna —, ma senza una gravidanza naturale. Ho le ovaie e l’utero, quindi ho le mestruazioni, non sono in menopausa, posso fare la fecondazione in vitro».

Le tube di Falloppio consentono l’incontro tra gli spermatozoi e l’uovo femminile. Asportare entrambe le tube (o salpingi) impedisce, infatti, alla donna una gravidanza naturale. Si chiama intervento di sterilizzazione ed è definitivo. Viene distinto in tre forme:

sterilizzazione terapeutica, diretta a risolvere problemi patologici in corso o potenziali;

sterilizzazione eugenica, diretta a impedire la nascita di figli colpiti da (certe o probabili) tare ereditarie;

sterilizzazione anticoncezionale, motivata dal desiderio di evitare la procreazione.

Mentre gli interventi terapeutici ed eugenici sono sempre consentiti, sulla terza opzione intervengono l’Art. 5 del Codice Civile («Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente dell’integrità fisica») e il Codice di Deontologia Medica all’Art. 40 («Ogni atto medico diretto a intervenire in materia di sessualità e di riproduzione è consentito soltanto al fine di tutelare la salute»).

Ma che tipo di intervento è la salpingectomia e in quali casi si pratica?

«Gli interventi per sterilizzazione possono essere o l’asportazione totale delle tube (che è la salpingectomia) o un’asportazione parziale con una resezione tubarica – spiega al Corriere Salute Paolo Guarnerio, ginecologo, Direttore dell’Unità operativa complessa della ASST Santi Paolo e Carlo, presidio San Carlo —. Adesso, quando si esegue una sterilizzazione tubarica, si tende a togliere le tube per intero, in quanto le pubblicazioni scientifiche ci dicono che il tumore dell’ovaio il più delle volte è a partenza tubarica, quindi, nel contesto di un intervento che mira alla sterilizzazione, sarebbe controproducente per la futura salute della donna lasciare le tube in sede».

Quali sono le indicazioni per la sterilizzazione anticoncezionale?

«Le indicazioni sono per donne che abbiano subito più cesarei, che comunque hanno avuto più figli, già avanti con l’età. Al di sotto dei 30 anni non si sterilizza mai una donna, se non in casi eccezionali, perché nella vita fertile della donna le decisioni e gli eventi casuali possono essere molteplici: dalla perdita accidentale di un figlio, al cambiare semplicemente il partner che vorrebbe magari altri figli – dice lo specialista—. Recentemente l’abbiamo fatto a una donna che era al suo quarto cesareo a 29 anni».

Il chirurgo che operò l’influencer, Marco Torrazzina, oggi direttore Uoc Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Villafranca (Verona), ha dichiarato al Corriere del Veneto: «La salpingectomia è un intervento che si può fare senza limiti di età: basta essere maggiorenni e in grado di intendere e di volere. Perché qualche ospedale rifiuta di farlo? Sono scelte della singola struttura, ma non ci sono impedimenti di legge».

Ammettiamo si fosse davanti a un caso come quello descritto: una 22enne in salute che vuole questo intervento, come si regola un medico?

«Eticamente non possiamo farlo: come si può rendere sterile per sempre una ragazza di 22 anni che non si sa cosa deciderà nel futuro, chi incontrerà – sottolinea Guarnerio —? Non si può fare».

Dipende dalla scelta del medico o dell’ospedale? Non si può davvero fare?

«Non è che non si può, non si deve. O non si dovrebbe», conclude lo specialista.

Nello specifico, il Codice di Deontologia Medica all’Art. 40 recita: «(…) Ogni atto medico diretto a intervenire in materia di sessualità e di riproduzione è consentito soltanto al fine di tutelare la salute» e il successivo commentario, a cura della Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), precisa: «Con esso si individua la tutela della salute, intesa nell’ampia accezione (…), quale finalità che renda leciti trattamenti medici inerenti alla sessualità e riproduzione – e prosegue con il caso di cui sopra —. Con riferimento alla sterilizzazione (…) vengono avanzati dubbi sulla legittimità giuridica della sterilizzazione anticoncezionale, specie se permanente e irreversibile in quanto contraria al disposto dell’Art. 5 del Codice Civile». Il commentario aggiunge, infine, per completezza di informazione: «Vi è chi sostiene che la legge di riforma sanitaria (23 dicembre 1978, n. 833), (…) abbia creato spazi di legittimità e di liceità all’atto medico sterilizzante. Esso, pertanto, verrebbe ad acquisire il significato di intervento da attuare nell’ambito del S.S.N.».

15 novembre 2022 (modifica il 15 novembre 2022 | 18:37)

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, 2022-11-15 18:23:00, L’esperto commenta il caso della fitness influencer: «Non si dovrebbe fare perché è irreversibile». Focus sulla salpingectomia: i tipi di operazione, le indicazioni e le norme del Codice di Deontologia Medica e del Codice Civile, Silvia Turin

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