di Andrea Sereni
Sfuma il sogno della Nazionale di Kiev. Decisiva una punizione calciata da Bale, su cui arriva la deviazione di testa del capitano ucraino. I Dragoni non andavano ai Mondiali dal 1958
In lacrime, sotto la pioggia di Cardiff, applaudono i tifosi che non hanno mai smesso di sostenerli. Stravolti, esausti, svuotati: Zinchenko e il suo giubbotto zuppo, capitan Yarmolenko, l’autogol e quel senso di colpa che si trascinerà per molto tempo. L’Ucraina perde 1-0 contro il Galles e non si qualifica al Mondiale. In Qatar ci vanno Bale e i suoi compagni, felici certo ma subito pronti ad abbracciare gli avversari.
Stanchi per un viaggio che dura da oltre tre mesi, l’Ucraina si ferma a un passo dal sogno. Sommersi, forse sopraffatti dai messaggi che in questi giorni sono arrivati dal fronte e dalle case del Paese («Vincete per noi, per dimostrare che siamo vivi e lottiamo»). Alcuni tifosi sugli spalti avevano le maschere raffiguranti il presidente Zelensky, che dopo di mercoledì in Scozia aveva ringraziato la squadra «per aver regalato due ore di felicità al nostro popolo». Loro, i giocatori, si sono presentati in campo per gli inni con la bandiera gialla e blu sulle spalle.
Ma stavolta non ce l’hanno fatta, bravo il Galles, concentrato e cinico: Bale, sempre lui (a marzo aveva risolto la semifinale playoff con l’Austria con una doppietta), propizia l’autogol di Yarmolenko. Un colpo di testa che beffardo devia una punizione in modo imparabile per il portiere ucraino Bushchan. Siamo al 34’, manca un’infinità ma la Nazionale di Kiev ha le gambe pesanti e il cuore gonfio. Di rabbia Yarmolenko si infila nell’area gallese e chiede, invano, un rigore per un calcione di Allen. Corre l’Ucraina, lotta, ma il muro rosso è troppo alto.
Non era semplice. I calciatori ucraini, quelli che giocano nel campionato del loro Paese, sono stati fermi per mesi. Prima della Scozia non disputavano una partita ufficiale da dicembre. Hanno passato notti insonni sotto i bombardamenti, i materassi stesi per terra nell’hotel o nel centro sportivo dei club di appartenenza. C’è anche chi era rifugiato in un parcheggio sotterraneo, Sydorchuk, chiuso in macchina con la famiglia. Per settimane non si sono allenati, fino all’arrivo in Slovenia, casa del presidente della Uefa Ceferin, dove hanno preparato l’appuntamento con il Mondiale.
Il pallone e la guerra, vicini al punto da sfiorarsi: «Sono preoccupato perché i miei genitori vivono a Kherson, e ora è occupata dai russi», aveva detto il difensore Karavaev pochi giorni fa. Uno dei massaggiatori ha il papà a Mariupol, non riesce a sentirlo da giorni, non sa che fine ha fatto. «Giochiamo per chi si batte per la libertà dell’Ucraina», le parole del c.t. dopo il successo in Scozia. «Sarà una gara di sopravvivenza», Zinchenko alla vigilia. L’ha vinta il Galles di Bale e Ramsey, che torna al Mondiale 64 anni dopo la prima volta. Verrà inserito nel gruppo B con Inghilterra, Iran e Stati Uniti.
5 giugno 2022 (modifica il 5 giugno 2022 | 21:47)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-06-05 19:47:00, Sfuma il sogno della Nazionale di Kiev. Decisiva una punizione calciata da Bale, su cui arriva la deviazione di testa del capitano ucraino. I Dragoni non andavano ai Mondiali dal 1958, Andrea Sereni