Gas russo in Italia, il piano di Draghi per dimezzare la dipendenza da Mosca

Gas russo in Italia, il piano di Draghi per dimezzare la dipendenza da Mosca

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di Marco GalluzzoIl piano italiano di uscita dalla dipendenza del gas russo è in fase di definizione in questi giorni. L’obiettivo è dimezzare la dipendenza energetica da Mosca. La missione di Di Maio in Qatar con De Scalzi

Oggi Mario Draghi si presenta a Bruxelles, a un incontro operativo con la presidente della Commissione Ue, per condividere i dettagli di un piano europeo sull’energia su cui sta lavorando Ursula von der Leyen, in stretto contatto con Washington, ma anche per confrontarsi sull’obiettivo dichiarato dall’Italia di sganciarsi dal gas russo: «Dimezzare la dipendenza nel breve periodo», confermano a Palazzo Chigi, almeno se gli accordi recenti con l’Algeria saranno rispettati, sino ad «azzerare le nostre importazioni» entro due anni.
All’incontro prenderà parte anche il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani. E oltre al capitolo energia si discuterà dei migranti ucraini
: la Ue ne prevede in tutto 8 milioni, in Italia ne potrebbero arrivare sino a 500 mila, secondo le stime provvisorie del nostro governo. A livello europeo, anche su proposta dell’Italia, si sta studiando l’ipotesi di introdurre un tetto al costo del gas

dalla Russia, per azzerare le speculazioni finanziarie.
Il piano italiano di uscita dalla dipendenza del gas russo è in fase di definizione in questi giorni. Si sta discutendo di come raddoppiare le capacità del Tap, il gasdotto che arriva in Puglia e trasporta il gas azero, ma anche di aumentare in modo considerevole le importazioni di gas liquefatto, costruendo altri rigassificatori nel nostro Paese. In questo quadro si è svolta la visita di due giorni in Qatar del nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, insieme all’amministratore delegato dell’Eni, Claudio De Scalzi.
Il Qatar è il terzo produttore di gas naturale al mondo (oltre 177 miliardi di metri cubi all’anno), per l’Italia è oggi il terzo esportatore (dopo Russia e Algeria) e il primo di gas naturale liquefatto, per una fornitura di 6,9 miliardi di metri cubi l’anno, pari a quasi il 10% del totale delle importazioni, contro il 40 del gas russo. Algeri invece ha già promesso a Roma di aumentare di circa 10 miliardi di metri cubi le forniture per arrivare a 30 già «nei prossimi mesi».
Le autorità di Doha, ha detto ieri Di Maio a conclusione della visita, «mi hanno confermato che si impegneranno a rafforzare la partnership energetica con l’Italia, il Qatar è un partner storico e affidabile per l’Europa e l’Italia». Secondo Di Maio, «rafforzando i legami con il Qatar e altri Paesi dove mi sono recato la settimana scorsa, fra cui l’Algeria, ci rendiamo autonomi da eventuali ricatti dal gas russo».
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha dichiarato ieri che gli Stati Uniti insieme agli alleati europei stanno anche esaminando la possibilità di vietare le importazioni di petrolio russo. Per il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, il conflitto «mette a rischio la ripresa del Paese», che stava già rallentando, e «accentua il problema energetico». Bonomi suggerisce di cambiare «alcuni investimenti»: «Il Pnrr dovrebbe essere modificato, riscritto e allungato nel tempo» e bisogna «spostare gli obiettivi della transizione ecologica».

7 marzo 2022 (modifica il 7 marzo 2022 | 09:37)
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, 2022-03-07 08:37:00, Il piano italiano di uscita dalla dipendenza del gas russo è in fase di definizione in questi giorni. L’obiettivo è dimezzare la dipendenza energetica da Mosca. La missione di Di Maio in Qatar con De Scalzi, Photo Credit: , Marco Galluzzo

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