Gattuso fuma durante l’allenamento del Valencia, ed è polemica: «Cattivo esempio per i giovani»

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di Salvatore Riggio

In un video si vede Rino fumare una sigaretta elettronica. I media spagnoli lo hanno definito un cattivo esempio per i calciatori e i giovani tifosi

Non è iniziata nel migliore dei modi l’avventura in Spagna, sulla panchina del Valencia, di Gennaro Gattuso . Prima le critiche di razzismo e sessismo (le stesse che lo avevano colpito, facendogli sfumare la firma, quando nel 2021 lo scelse il Tottenham), poi il mercato a rilento del club iberico, che non ha nessuna intenzione di accontentarlo con Dzeko, rinforzo richiesto in attacco, per l’ingaggio elevato del bosniaco (5 milioni di euro all’anno). In sostanza, Gattuso è finito nella bufera per essere stato ripreso mentre fumava una sigaretta elettronica durante l’allenamento della squadra, in questi giorni di ritiro.

«Cattivo esempio»

Il video —pubblicato dal quotidiano spagnolo As — ha sollevato un polverone sui social, ma soprattutto ha scatenato anche i media spagnoli che l’hanno definito un cattivo esempio per i calciatori e per i giovani tifosi. Certo, tra i tifosi italiani c’è chi lo difende («Ma ora non può fare nemmeno quello? Ma lasciatelo vivere in pace e rilassatevi», è l’invito di un utente), ma sta di fatto che questa è per Rino — abituato a ben altre lotte in campo e fuori — l’ennesima polemica da scansare. Chissà se in questi giorni risponderà a queste accuse di «cattivo esempio» per una sigaretta elettronica fumata durante la sessione del Valencia.

Respinto dai tifosi

In passato ha saputo rispondere a muso duro a molte accuse. L’ultima volta qualche settimana fa, proprio al suo arrivo in Spagna. Fu preso di mira da un gruppo di tifosi del Valencia (accordo biennale da tre milioni di euro a stagione più bonus) con tanto di hashtag #noagattuso. Tutto perché l’ex presidente del club, Miguel Zorio — portavoce della «Marea valencianista» per la difesa del «patrimonio storico, sportivo, economico e sociale del Valencia FC» — chiese ai tifosi di unirsi contro l’ex centrocampista del Milan, per «i suoi commenti contro donne, omosessuali e giocatori di colore». Una crociata che scatenò l’immediata autodifesa di Gattuso, appena tornato da Singapore (dove incontrò il magnate Peter Lim, proprietario del Valencia): «Mi sono stufato, sono solo leoni da tastiera. Io razzista e omofobo? Ma siamo impazziti? La mia storia parla per me. È ora di darsi una calmata».

Le vecchie polemiche

Nel tritacarne dei social — condizionato evidentemente dalle lotte di potere fra Zorio e Lim — finirono le dichiarazioni di Gattuso del 2013, quando Barbara Berlusconi entrò nella dirigenza del Milan: «Non riesco proprio a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così»; quelle del 2008, alla vigilia di una partita tra Italia e Spagna: «Il matrimonio dovrebbe essere tra un uomo e una donna e il matrimonio omosessuale è molto strano per me. Ma ognuno fa quello che vuole»; infine, il commento dopo i fischi a Boateng in una partita a Busto Arsizio contro la Pro Patria, il 3 gennaio 2013, che portarono il giocatore a lasciare il campo: «Quante volte i bianchi sono stati fischiati? A me è successo, ma non gli do molta importanza». Gattuso replicò così: «La frase su Barbara Berlusconi voleva essere una difesa dell’operato di Galliani, allontanato all’epoca in malo modo. Quanto al presunto razzismo, io al Napoli ho fatto acquistare Bakayoko. E molti miei compagni di squadra di colore sono miei amici. Che cosa sanno di me questi signori che parlano di razzismo e si nascondono dietro un nickname?». Insomma, Rino ha dimostrato di sapere rispondere alle polemiche. Lo farà anche adesso?

8 luglio 2022 (modifica il 8 luglio 2022 | 10:52)

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, 2022-07-08 12:16:00, In un video si vede Rino fumare una sigaretta elettronica. I media spagnoli lo hanno definito un cattivo esempio per i calciatori e i giovani tifosi, Salvatore Riggio

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