Giancarlo Giorgetti, chi è il ministro dell’Economia del governo Meloni

Giancarlo Giorgetti, chi è il ministro dell’Economia del governo Meloni

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Leghista più di governo che di lotta, Giancarlo Giorgetti, 55 anni, di Cazzago Brabbia in provincia di Varese, passa dal ministero dello Sviluppo economico a quello dell’Economia, la casella più importante. Nelle scorse ore ha ottenuto l’endorsement del suo predecessore Daniele Franco, che in un’intervista al Corriere della Sera ha detto: «Lo conosco da parecchi anni e credo sarebbe adattissimo per questo ruolo. Con lui abbiamo lavorato fianco a fianco in questi venti mesi di governo. Abbiamo in comune l’idea che lo sviluppo economico italiano dipenda da quanto accade nel sistema produttivo, in primo luogo nella manifattura e nei servizi».

L’esperienza di certo non gli manca avendo ricoperto il ruolo di ministro dello Sviluppo economico nel governo Draghi e in precedenza quello di sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri del governo Conte I, quello nato dall’accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Dal 2001 al 2006, durante il secondo governo Berlusconi, è stato il presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione. Il debutto in politica risale al 1995, quando è stato eletto come sindaco del suo paese natale. Ha attraversato le varie stagioni del Carroccio, da quella di Umberto Bossi che prometteva di liberare il Nord dal giogo di «Roma Ladrona», alla Lega nazionale e sovranista di Matteo Salvini. Malgrado le divergenze con l’attuale leader leghista, Giorgetti è sempre stato fedele alla linea del partito. Quando è iniziato a circolare il suo nome per il ministero di via XX Settembre, ha detto: «Se la Lega vuole il ministero dell’Economia e mi manda lì, io ci vado», volendo sottolineare di essere pronto ad assumere l’incarico solo se la scelta fosse stata condivisa da tutto il partito, a partire da Salvini.

Padre pescatore e madre operaia in un’azienda tessile, Giorgetti è laureato alla Bocconi con una tesi in Economia aziendale sugli stadi dei Mondiali di Italia ‘90. Nel 2013 è stato uno dei «dieci saggi», il gruppo di esperti chiamato dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per elaborare un programma attorno al quale far nascere una maggioranza di governo, dopo due cicli di consultazioni andati a vuoto. Carattere schivo, per le sue doti di pontiere è stato definito più volte il «Gianni Letta della Lega». Da decenni cura i rapporti con gli altri partiti, ma anche con il mondo della finanza e dell’industria. Il suo approdo al Mef è visto da molti come un segno di continuità dopo l’esperienza al Mise con Draghi e come una garanzia presso le cancellerie Ue. L’endorsement di Franco è un chiaro segnale.

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, 2022-10-21 17:28:00, Già ministro dello Sviluppo economico del governo Draghi, il numero due della Lega va ad occupare la casella più importante. Da decenni cura i rapporti con gli altri partiti, ma anche con il mondo della finanza e dell’industria, Valentina Iorio

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