di L’europarlamentare: la democrazia diretta ora è in soffitta, usata solo per ratificare le nomine del capo «Qualche giorno fa una persona vicino a Beppe Grillo ha parlato di me con Conte. Da persona perbene, poi mi ha consigliato di lasciare il Movimento. Ovviamente la mia scelta è stata dettata da altre motivazioni, ma questa cosa mi ha colpito: vuol dire che chi è libero sa che nei Cinque Stelle non c’è spazio per il dissenso»: Dino Giarrusso, dopo l’annuncio dell’addio al M5S, torna alla carica. Cosa l’ha spinta a lasciare? «Premetto che questa decisione è stata una sofferenza. Ma ci sono tre motivi: la permanenza nel governo Draghi con decisioni ai nostri danni che accettiamo supinamente, i continui soprusi che subisco da anni e l’abbandono di attivisti ti è territori. Diciamo che ci sono ragioni antiche e nuove». Conte ha detto che lei ha «sempre chiesto poltrone, posizioni e delegati territoriali». «Sono in imbarazzo per lui, sono bugie diffamatorie. Io ho ottenuto il numero di preferenze più alto della storia del Movimento. Non ho mai chiesto poltrone, ho invece sempre chiesto di far votare gli attivisti e non procedere per nomine mortificando la democrazia diretta di cui parla ma che non applica. Non mi aspettavo un colpo basso del genere». Conte e fonti M5S al Parlamento europeo chiedono che lei sia coerente e si dimetta da europarlamentare. «Sono andate via sei persone dal gruppo europeo e non ricordo che ci sia stato un trattamento simile in precedenza: si vede che sono speciale. E in effetti anche oggi degli autori tv mi hanno detto che è stato chiesto loro -da nostri dipendenti- di non invitarmi. Si vede che do fastidio. Io sono al primo mandato, non ho alcun vantaggio a uscire». Il presidente ha detto che il Movimento non ha bisogno di chi lo danneggia. «Il Movimento nasceva dai principi di lealtà. Quei valori che i vertici ora hanno abbandonato». Ha detto che fonderà un nuovo movimento. Come sarà? «Si tratta di un progetto in fase embrionale. Mi piacerebbe un movimento che sappia ricucire il gap tra Nord e Sud. Di sicuro voglio rimettere al centro la democrazia diretta, che i Cinque Stelle hanno messo in soffitta e viene solo usata per ratificare le nomine del capo». 25 maggio 2022 (modifica il 25 maggio 2022 | 14:38) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-25 12:33:00, L’europarlamentare: la democrazia diretta ora è in soffitta, usata solo per ratificare le nomine del capo,