Ginnastica, Alessia Maurelli: «Io resto a Desio. Abusi? A me non è successo. Sul peso cattiverie dai social»

Ginnastica, Alessia Maurelli: «Io resto a Desio. Abusi? A me non è successo. Sul peso cattiverie dai social»

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di Redazione Sport

La capitana delle Farfalle difende il movimento: «Confesso il mio enorme disagio. Sono stata educata al rispetto del mio corpo. Questo sport non si spegnerà»

«Sono profondamente rattristata da tutto ciò che ho letto ultimamente. Confesso l’enorme disagio e malessere mio e delle Farfalle in questi ultimi giorni qui a Desio, del resto è impensabile mantenere calma mentre lo sport che amo è avvolto da una nube nera». Inizia così il lungo sfogo di Alessia Maurelli, azzurra e capitana delle Farfalle della Ritmica, che interviene dopo le denunce di abusi e umiliazioni fatte da ex ginnaste. «Sono stata educata al rigore e al rispetto del mio corpo — aggiunge l’atleta, che proseguirà l’attività nel centro federale di Desio, da ieri commissariato dal presidente della Federginnastica —. Questo sport non si spegnerà».

Alessia, 26 anni, è una delle ginnaste più titolate in attività con oltre 100 medaglie conquistate, sei titoli mondiali, tre europei e un bronzo Olimpico. Dopo Rio 2016 è diventata il capitano delle Farfalle, nel dicembre 2021, è stata insignita del titolo di Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana da parte del Quirinale. In una lunga dichiarazione all’Ansa Maurelli respinge le recenti accuse piovute sulla ritmica sottolineando che «non è una disciplina così disumana e subdola. Non lo deve essere. E lo posso affermare con piena consapevolezza. Da militare, da Cavaliere della Repubblica e da capitana dell’attuale Nazionale di ginnastica ritmica. In quanto veterana all’interno delle Farfalle, ma soprattutto da donna e sportiva particolarmente attenta a questi temi, non posso rimanere indifferente a tutto ciò».

Maurelli si schiera accanto alle (ex) colleghe: «Leggendo le vostre dolorose testimonianze voglio esprimere la mia vicinanza a tutte voi accomunate dalla mia stessa passione, che state soffrendo. Tutto ciò mi ha fatto riflettere sul mio percorso, e mi reputo molto fortunata di essere cresciuta in un ambiente sano, a Ferrara, in una società nella quale sono stata educata alla disciplina, al rigore e al rispetto del mio corpo. Mi rendo conto però che questa dovrebbe essere la normalità — continua — . Il rispetto fra allenatore e atleta deve essere sempre presente, senza impedire di raggiungere il proprio sogno, senza distorcere la realtà e senza nascondere lo spirito di sacrificio necessario per raggiungere i vertici, ma in modo corretto e sano».

La capitana delle Farfalle prosegue: «Per poter competere ed eccellere nelle competizioni mondiali è necessario molto lavoro», le sue parole, «grandi sacrifici, pesanti rinunce e dal necessario obbligo di mantenere un fisico adatto ad ogni singola disciplina, regolato da un regime alimentare funzionale per poter rendere al massimo e scongiurare infortuni. Sono stata convocata in squadra a 17 anni e la mia decisione di farne ancora parte a 26 (pur avendo già coronato il mio sogno olimpico a Tokyo) credo sia significativa: è una scelta dettata da tanti fattori, dal benessere fisico a quello mentale, dall’attaccamento alla maglia azzurra alla passione per questo sport e al lavoro di squadra. Ho assistito, nel corso del tempo, a continui ed esponenziali miglioramenti all’interno dell’ambiente sotto il punto di vista di tutela della nostra salute psico-fisica. Da anni ormai abbiamo la presenza stabile di professionisti ed esperti che si occupano, con un particolare occhio di riguardo verso le ragazze più giovani, del nostro benessere psicologico e alimentare»

La lunga lettera prosegue: «In questi giorni abbiamo molto parlato, ci siamo interrogate e confrontate. Personalmente la mia inquietudine è rappresentata dal dispiacere: mi dispiace che nessuno di Noi sia stata in grado di capire fino in fondo il malessere di alcune mie ex compagne di squadra. Sono sicura che grazie alle indagini verrà fatta chiarezza, e mi auguro che si possa prendere spunto per migliorare e lavorare su ciò che non ha funzionato. Sono pronta ad esprimermi al 100% nelle apposite sedi, sperando che la mia esperienza possa aiutare le indagini a far chiarezza. Esponendomi in prima persona, posso essere una portavoce per chi come me ha alle spalle un’esperienza positiva».

In conclusione Maurelli ricorda una sua esperienza «legata all’alimentazione, per poter lanciare un appello. Il mio ricordo peggiore legato a questo tema è collegato alla sofferenza provata nell’aver letto sui social, alcuni anni fa, delle cattiverie gratuite, quando lo sviluppo mi aveva fatto mettere su un paio di chili. Per il mio benessere mentale e fisico sono stata costretta a isolarmi per un po’ dal web, perché leggere frasi come «la Maurelli è molto appesantita» mi hanno fatto stare male e mi hanno resa insicura soprattutto nel momento di massima esposizione: la gara. Quando scrivete o commentate, specialmente dietro a un social e, soprattutto quando giudicate un fisico o trattate proprio questi temi delicati, vi prego, siate tutti un po’ più gentili. Sempre».

4 novembre 2022 (modifica il 4 novembre 2022 | 19:19)

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, 2022-11-04 18:19:00, La capitana delle Farfalle difende il movimento: «Confesso il mio enorme disagio. Sono stata educata al rispetto del mio corpo. Questo sport non si spegnerà», Redazione Sport

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