di Paolo Conti È un vocabolo del greco moderno, ma ha una radice serba: è la capacità di fare le cose davvero con l’anima Meraki. Inutile cercare sui vocabolari di greco antico: non si trova nulla sul termine citato oggi dalla premier Giorgia Meloni nel corso del convegno «Energie coraggiose». «Questo è il tempo di liberare le nostre energie migliori – ha detto – . Dobbiamo utilizzare quell’approccio che i greci chiamano descrivono con una parola straordinaria: meraki». Si tratta di un vocabolo del greco moderno che deriva (meraviglie delle commistioni linguistiche ed etniche europee) da una radice serba. Parola intraducibile in italiano con un analogo vocabolo, come spesso capita con le espressioni molto originali di una lingua. Esprime il senso di completezza e appartenenza all’universo che prova un essere umano quando si trova di fronte alle bellezze del creato attraverso le cose semplici della vita: un tramonto, una buona cena con chi ci vuole bene, l’affetto per le persone care. È la capacità di apprezzare le piccole cose anche quotidiane ma con entusiasmo, con partecipazione, con condivisione con gli altri. In quanto all’agire «con meraki» si intende, per fare un esempio, un lavoro svolto davvero con l’anima, cioè con la creatività e l’amore, mettendo in questo impegno la nostra stessa essenza. Per esempio il concetto di meraki può essere applicato a un cuoco, a un carpentiere ma anche a un grande urbanista, a un artista. E di conseguenza anche a un politico. Se volessimo cercare una sintesi, si potrebbe dire che è l’amore per la vita unito al legame col gruppo sociale e alla passione per la propria attività. La bellezza della vita, ci dice quella parola greco-serba, sta nello stare a questo mondo non passivamente ma con gioia e voglia di stare con gli altri, osservando la Grande Bellezza e l’equilibrio di ciò che ci circonda. 2 dicembre 2022 (modifica il 2 dicembre 2022 | 19:08) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-02 18:08:00, È un vocabolo del greco moderno, ma ha una radice serba: è la capacità di fare le cose davvero con l’anima, Paolo Conti