La celebrazione
«Perché il diritto allo studio, universale e garantito a tutte e tutti, è l’unico strumento per non finire nelle mani della criminalità»
di Redazione Scuola
2′ di lettura
Da Napoli a Brescia, 100mila studenti e giovani in piazza per la giornata di memoria e impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, per ribadire che la lotta contro ogni mafia deve partire da un modello di istruzione differente. «Il 21 marzo è una data che deve legare memoria e impegno – dichiarano gli studenti di scuole e università presenti in piazza – ricordare insieme, costruire legami: non lasciare soli i familiari delle vittime innocenti di mafia, è il primo passo per trasformare le tante battaglie di giustizia individuali in battaglie collettive per la giustizia sociale. Lottare contro la mafia vuol dire liberare i saperi – continua Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti – garantire a tutte e tutti il diritto allo studio, come forma di opposizione alla violenza, alla criminalità subdola e pervasa dalla smania dei soldi e del potere».
Disuguaglianze nel mirino
«La crisi pandemica ha evidenziato con forza come le diseguaglianze economiche e sociali insieme al legame mafie-politica-economia siano tra i principali strumenti attraverso i quali le mafie si radicano e rafforzano sui territori – dichiara Arianna Petrosino, della Rete della conoscenza, tra le realtà organizzatrici della piazza – In ogni città e in ogni regione ci opponiamo quotidianamente alla criminalità, costruendo un’alternativa di sviluppo che, tramite la conoscenza e la ricerca, ponga al primo posto lavoratori, studenti e cittadini, contro l’interesse di mafiosi e padroni, un modello di sviluppo che possa farci smettere di emigrare».
Diritto allo studio
«Nelle scuole e nelle università combattiamo la mafia ogni giorno – dichiara Lorenzo Morandi, coordinatore nazionale di Link coordinamento universitario – perché il diritto allo studio, universale e garantito a tutte e tutti, è il nostro unico strumento per non finire nelle mani della criminalità, e senza conoscenza non possiamo dare un altro modello di sviluppo ai nostri territori. Insieme a Libera ci stiamo interrogando su strumenti che possano contrastare gli atteggiamenti mafiosi e la corruzione nelle università, che si nascondono negli appalti, nei meccanismi amministrativi, e provano a insinuarsi anche nella comunità accademica”.
Napoli
«Oggi in più di 20mila studenti da tutta la Campania siamo in piazza a Napoli per denunciare le carenze della regione Campania in tema di diritto allo studio, parallelamente ad una risposta che è solo repressiva – dichiara Sara Monti, dell’UdS Campania, alla piazza nazionale a Napoli – Le carceri, gli arresti, le volanti per le strade non ci fanno sentire sicure e sicuri: vogliamo giustizia sociale e il completo disarmo. Siamo convinti di poter essere noi i protagonisti che raccontano una storia del nostro paese, dove è possibile restare, realizzarsi, crescere in serenità, senza quartieri e città intere che vivano nell’ombra e nella paura con lo spettro della violenza. Lottiamo per costruire un futuro che ogni giorno ci viene rubato, per difendere diritti che riteniamo inalienabili, come il diritto allo studio», conclude.
, 2022-03-21 18:12:00, «Perché il diritto allo studio, universale e garantito a tutte e tutti, è l’unico strumento per non finire nelle mani della criminalità», di Redazione Scuola
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