Domani, 10 ottobre ricorre la Giornata Mondiale della Salute Mentale, istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale e riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità al fine di sensibilizzare sul tema della salute mentale e, al tempo stesso, di sfatare pregiudizi che spesso accompagnano chi soffre di patologie psichiche.
E in questa occasione, la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia), sottolinea l’importanza della sensibilizzazione, della prevenzione e dell’individuazione precoce dei sintomi.
Infatti secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità tra il 10 e il 20% di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali e il 75% delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 25 anni, la metà presenta sintomi entro i 14 anni.
Dunque è determinante porre attenzione sull’età evolutiva, che ha specificità e peculiarità rispetto all’età adulta, quando si può intervenire precocemente, considerato pure che anche in Italia dove i disturbi neuropsichici nell’infanzia e adolescenza colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi.
Secondo uno studio di esperti di neuropsichiatria infantile è stato “registrato un drammatico incremento di visite soprattutto per quanto riguarda i disturbi dell’alimentazione, in particolare l’anoressia, e disturbi quali autolesionismo e ideazioni o comportamenti suicidali, in soggetti in età adolescenziale con una prevalenza del sesso femminile”.
Per comprendere il fenomeno basti pensare che gran parte dei quadri depressivi esordiscono in adolescenza (1 femmina su 4 e 1 maschio su 10), ma spesso sono preceduti da altri disturbi come ad esempio quello del sonno, il59% dei casi di disturbi della condotta alimentare ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni, e che il suicidio rappresenta la prima causa di morte in Italia tra gli adolescenti (dato 2019). Gli esordi precoci di queste patologie sono, inoltre, associati a quadri più gravi e complessi.
Inoltre “se il 20-40% dei ragazzi e degli adolescenti presenta elevati livelli di sofferenza psichica, solo meno della metà di questi soggetti giunge all’attenzione dei servizi di neuropsichiatria infantile.
In ogni caso- dicono quella della Società di psichiatria “siamo di fronte a un depauperamento continuo dei servizi pubblici e degli investimenti in salute mentale. L’obiettivo del 10% della spesa del Fondo sanitario dedicata alla salute mentale, indicato dall’Europa, è lontanissimo, ma lo è anche lo standard minimo del 5% di spesa: dal 3,8% del 2018 al 2,75% del 2020. Una carenza che rischia di compromettere gravemente tutto il sistema”.
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