Giovanni Borsatti, chi è il 25enne morto in Valsassina: 37esimo in Italia al test di Medicina e la tesi sull’autismo

Giovanni Borsatti, chi è il 25enne morto in Valsassina: 37esimo in Italia al test di Medicina e la tesi sull’autismo

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di Barbara Gerosa

Giovanni Borsatti, milanese, liceo Parini e poi Collegio Borromeo di Pavia, è scivolato lungo il «Sentiero degli stradini» dei Piani di Artavaggio (Lecco): tradito dalle montagne che conosceva fin da bambino

Gli mancavano solo due esami per laurearsi in Medicina. Giovane, brillante, studioso, innamorato delle vette e della natura. Il sentiero conosciuto e più volte percorso in passato, l’attrezzatura idonea. Nessuna di quelle imprudenze che a volte spingono i soccorritori a lanciare il grido d’allarme per chi si approccia alla montagna senza preparazione e troppa superficialità. Non è questo il caso. Eppure non c’è stato scampo per Giovanni Borsatti, 25 anni, milanese con casa in via Paolo Sarpi, tradito proprio dalle cime che conosceva fin da bambino. Una scivolata fatale in un punto dove la strada resta in ombra, il ghiaccio, un volo di diversi metri, l’allarme lanciato dai genitori preoccupati perché non tornava da quell’escursione programmata nei minimi dettagli.

La dinamica dell’incidente

L’ennesima tragedia della montagna si è consumata sulle vette lecchesi, in Valsassina, ai Piani di Artavaggio, lungo il «Sentiero degli stradini» che collega la nota località turistica ai Piani di Bobbio. Un’escursione all’apparenza semplice, anche se nei tratti più esposti il percorso è attrezzato con corde e catene. Per Giovanni doveva essere la prima gita delle vacanze di Pasqua nella casa di villeggiatura di famiglia, a Moggio, dove parte la funivia che porta ad Artavaggio. Aveva raggiunto la Valsassina con i genitori, papà Alessandro, mamma Silvia. Mercoledì mattina l’escursione in solitaria. Da cui non è più tornato. In serata i famigliari non vedendolo rientrare e non riuscendo a contattarlo hanno allertato i soccorsi.

Il Soccorso alpino

Sono partiti 25 tecnici del Soccorso alpino, carabinieri, vigili del fuoco, Protezione civile, due gli elicotteri in volo. Già definite le fasi di ricerca per la giornata di giovedì, nel caso in cui il ragazzo non fosse stato trovato era già stata allertata la Guardia di finanza per l’utilizzo di un dispositivo (Imsi Catcher) che consente di rintracciare in breve il segnale del telefonino. Non è stato necessario. Purtroppo. Intorno alle due di notte i soccorritori hanno rinvenuto lo zaino del giovane a circa 1.800 metri di quota. Il suo corpo era un centinaio di metri sopra: caduto dall’alto, in una zona molto impervia. I sanitari hanno potuto solo costatare il decesso.

Le vacanze a Moggio

Giovanni conosceva la zona, a Moggio andava in vacanza d’inverno e in estate fin da quando era piccolo, con i fratelli e la sorella. Non è bastato. Studente al sesto anno di Medicina all’Università di Pavia (37° a livello nazionale nei test di ammissione), stava preparando la tesi presso il laboratorio di autismo del Dipartimento di scienze neurologiche e comportamentali, oltre a svolgere il tirocinio al Policlinico San Matteo. Una carriera scolastica piena di soddisfazioni: il diploma al liceo classico Parini di Milano, un periodo trascorso in Australia nell’ambito di un programma di scambio internazionale, lo stage al laboratorio di farmacologia molecolare dell’istituto Mario Negri. Lo ricorda il rettore dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia che il 25enne frequentava. «Giovanni ci ha lasciato all’improvviso quasi come nel suo carattere — ha scritto sui social Alberto Lolli —. Era un giovane straordinario. Passo veloce. Sempre. In ogni cosa. E come sempre è corso avanti. Lasciando però un’importante eredità: ci ha insegnato che la prossimità è autentica medicina». Lo ricordano gli abitanti di Moggio: «Un ragazzone di un metro e novanta, il sorriso aperto, sempre disponibile con tutti».

Gli allarmi in Valsassina

Una fatalità in giorni molto impegnativi per le squadre del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco. Giovedì il nucleo speleo alpino fluviale dei pompieri è intervenuto per soccorrere un escursionista in difficoltà dopo aver perso il sentiero del canalone Bobbio, sul Resegone. In azione l’elicottero Drago che ha individuato l’uomo e lo ha recuperato con il verricello. La scorsa settimana erano stati tratti in salvo dopo una notte di ricerche cinque giovani studenti milanesi che avevano deciso di trascorrere la notte nel bivacco in cima al Monte Due Mani. Avevano l’attrezzatura per fare il barbecue, ma non per scalare la montagna. I soccorritori li hanno trovati impauriti, con un principio di ipotermia, ma vivi.

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15 aprile 2022 (modifica il 15 aprile 2022 | 08:25)

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, 2022-04-15 06:26:00, Giovanni Borsatti, milanese, liceo Parini e poi Collegio Borromeo di Pavia, è scivolato lungo il «Sentiero degli stradini» dei Piani di Artavaggio (Lecco): tradito dalle montagne che conosceva fin da bambino, Barbara Gerosa

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