Mentre Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, di recente è intervenuto sul dramma ucraino in relazione alla questione scuola, sottolineando l’esigenza di maggiori spazi per la didattica, in funzione dell’accoglienza degli studenti in fuga dalla guerra, sullo stesso tema si è fatta sentire anche suor Paola, personaggio noto anche per le sue simpatie calcistiche: “Suor Paola a Roma ha accolto una decina di nuclei familiari tra cui ci sono donne, anziani e 12 bambini; e nell’intervista che ha rilasciato ha fatto presente che non basta accogliere ma bisogna anche trovare un’occupazione agli adulti e una collocazione a scuola dei bambini, anche per dare dignità a queste persone,” lo spiega il direttore Alessandro Giuliani nel consueto podcast settimanale firmato Radio Cusano.
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“Sappiamo che il Ministero dell’Istruzione sta lavorando su questo aspetto – continua il direttore – in particolare il capo dipartimento Stefano Versari. Dovrebbe essere emanata una circolare di orientamento, di consigli, di buone prassi per le scuole, perché purtroppo un alto numero di bambini è destinato ad arrivare in Italia: si comincia a parlare di 2-3 milioni di profughi e purtroppo il numero è destinato a crescere”.
Covid scuola, mascherina fino a quando?
“Il rischio di questi tempi è che con l’arrivo della primavera ci si dimentichi un po’ tutto. Gli effetti negativi del Covid vanno scemando però la contagiosità resta. Quanto alla mascherina, ce la teniamo fino alla fine dell’anno scolastico?” Queste le considerazioni del conduttore Alessio Moriggi, alle quali il direttore Giuliani risponde: “Tutto è nato da una domanda posta al ministro e dalla sua risposta evasiva Dobbiamo aspettarci un maggio all’insegna della libertà, rispetto alla quale anche noi abbiamo titolato che forse potrebbero venire meno le mascherine. Ma fa bene Gimbe a mettere le mani avanti – precisa il direttore – perché sarebbe veramente imprudente far venire meno nelle scuole l’unica restrizione contro il Covid, l’unica modalità che frena il contagio, perché se nella scuola togliamo anche la mascherina, praticamente non resta nulla contro le recrudescenze del virus. Ad ogni modo penso che il Cts si esprimerà presto in proposito. Dubito che possa venire meno almeno la mascherina chirurgica fino alla metà di giugno”.
Pochi maestri? Cosa intende il ministro Bianchi
Quindi il direttore Giuliani ha chiarito il senso delle dichiarazioni del ministro nel parlare della mancanza di maestri. “L’espressione del ministro Bianchi credo si riferisse al maestro inteso come maestro di vita, che ha uno spessore dal punto di vista culturale e intellettuale nel nostro Paese”.
Una dichiarazione fatta in occasione della ricorrenza della morte di Marco Biagi, il giuslavorista, chiarisce il direttore della Tecnica della Scuola. “L’intento del ministro credo sia stato quello di esortare i docenti a tenere alto il livello dell’insegnamento e quindi delle competenze che fanno crescere il ragazzo in formazione, e a non fermarsi al nozionismo e alla semplice trasmissione della cultura, ma ad andare a fondo, ad essere empatici, cercando di coinvolgere gli studenti, di arrivare ai sentimenti del ragazzo. Il ministro su questo ha ragione: non tutti gli insegnanti hanno questa capacità”.
, 2022-03-22 09:17:00, Mentre Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, di recente è intervenuto sul dramma ucraino in relazione alla questione scuola, sottolineando l’esigenza di maggiori spazi per la didattica, in funzione dell’accoglienza degli studenti in fuga dalla guerra, sullo stesso tema si è fatta sentire anche suor Paola, personaggio noto anche per le sue simpatie […]
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