di Virginia PiccolilloLa senatrice leghista: «Il mio sì per salvare la riforma». Martedì il via libera alla Camera Respinti tutti gli emendamenti, martedì la riforma attende il primo sì della Camera. Tre mesi per trovare un accordo con la Lega sul sorteggio al Csm e non lo avete voluto più. Senatrice Giulia Bongiorno tempo sprecato? «La proposta della Lega è il sorteggio dei candidati scelti tra tutti i magistrati con requisiti minimi, come indubbia professionalità e assenza di procedimenti disciplinari.È l’unico meccanismo che consente di recidere il cordone ombelicale». Quale cordone? «Tra eletto e corrente che lo ha sostenuto.Un vincolo di gratitudine che condiziona poi il consigliere nell’ esame delle pratiche». Non è incostituzionale? «Anche la Costituzione si può cambiare. Ne parliamo da ottobre, avessimo agito con tempestività avremmo risolto. Ma per mesi non si è più parlato di Csm. Noi siamo stati costruttivi e abbiamo allora proposto di sorteggiare gli elettori. Con due vincoli: l’extra territorialità del candidato, in modo da valorizzare solo il curriculum, e, soprattutto l’effetto sorpresa: l’abbinamento candidato-collegio fatto al massimo 20 giorni prima così da rendere difficili gli accordi fra correnti. Ma questa idea è stata stravolta ed è arrivata una proposta ibrida». Cosa intende per ibrida? «Sono stati eliminati i requisiti essenziali per l’ effetto sorpresa. Avevamo la bandierina, ma era inutile e poco seria». Non potevate dirlo prima? «È stato riformulato giovedì e subito in commissione abbiamo ripudiato la nuova versione. E al Corriere ho ribadito di chiamarla “ex-Bongiorno”. A questo punto il ministro ha pensato di tornare indietro e lealmente mi ha avvisato. Avremmo potuto far saltare il tavolo. Ma per salvare quel po’ di buono che c’è nella riforma, l’abolizione di nomine a pacchetto, il fascicolo del magistrato e la riduzione del passaggio di funzioni, abbiamo dato l’ok con Turri. È una riforma poco incisiva con alcuni piccoli interventi positivi». Vi siete smarcati anche su separazione delle funzioni. «Nè imboscate, nè sorprese. La Lega non può tarparsi le ali sui referendum unica arma per un autentico cambiamento. Ma il ministro lo sapeva e anche le altre forze come il pd che con il centrodestra sulla giustizia ha una distanza siderale. Di fatto l’ impatto della riforma è assai circoscritto». Ma all’Anm non piace. Si parla di sciopero. «Su un potere dello Stato che sciopera contro un altro resto perplessa. In ogni caso è una reazione spropositata proprio perché non é una riforma epocale ma un intervento blando. La posizione della Lega è diversa: il Csm va demolito e ricostruito». Al Senato i numeri consentono maggioranze diverse. E c’è chi teme che sia un iter in salita per la riforma. Come vi comporterete? «Riproporremo miglioramenti. Ma perché parliamo solo di sistema elettorale e non di chi mandare al Csm? Mi piacerebbe che ci fossero gli esponenti piu’ autorevoli della magistratura magari a fine carriera per sfuggire alle logiche dello scambio di favori». Dicono che la Lega usi la giustizia come ricatto nella trattativa sul fisco. È così? «Ho condotto personalmente la trattativa sulla giustizia. Non si è mai parlato di fisco. Il baratto non esiste». 22 aprile 2022 (modifica il 22 aprile 2022 | 11:31) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-22 09:42:00, La senatrice leghista: «Il mio sì per salvare la riforma». Martedì il via libera alla Camera, Virginia Piccolillo