di Redazione politicaL’assemblea generale dell’Anm ha deciso di scioperare contro la riforma dell’ordinamento giudiziario. «Protestiamo per essere ascoltati» L’assemblea generale dell’Associazione magistrati dice sì allo sciopero contro la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm. La data sarà decisa dalla giunta esecutiva centrale. «Non scioperiamo per protestare ma per essere ascoltati», si legge nella mozione unitaria approvata a maggioranza, dopo otto ore di dibattito, da 1.423 votanti. Durante l’assemblea i toni contro la riforma voluta dalla ministra Marta Cartabia sono stati accesi. «Una riforma permeata da logiche aziendalistiche, che mira all’efficienza e pensa ai tribunali come a catene di montaggio, che forniscono, possibilmente in tempi rapidi, un prodotto, poco importa se sia o meno di qualità». Cosi’ il segretario generale Anm Salvatore Casciaro nel suo intervento all’assemblea generale dell’Associazione Nazionale Magistrati . «Una riforma che altera profondamente il modello costituzionale di giudice”, ha sottolineato. “Si istituisce un fascicolo delle performance che raccoglie lo sviluppo processuale delle pratiche, quasi uno screening periodico. La logica di fondo, ben illustrata dal Comitato direttivo centrale del 19 aprile scorso, è che il processo sia una ‘gara’ da vincere, che ogni riforma di sentenza, o il rigetto dell’istanza cautelare del pm, valga come una sconfitta, un punto in meno per il magistrato ‘sconfessato’ che sarà d’ora in poi plausibilmente meno sereno, propenso magari a conformarsi alle decisioni dei giudici dei gradi superiori e maggiormente incline al conformismo giudiziario se non addirittura orientato a ripiegare verso pratiche di giurisprudenza difensiva. Si disegna una rigida separazione delle funzioni che camuffa, a ben vedere, una separazione delle carriere”, ha aggiunto. 30 aprile 2022 (modifica il 30 aprile 2022 | 19:24) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-30 16:09:00, L’assemblea generale dell’Anm ha deciso di scioperare contro la riforma dell’ordinamento giudiziario. «Protestiamo per essere ascoltati», Redazione politica