Ha scritto di recente Giuseppe Bagni, presidente del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), che si fa fatica a commentare il Ddl approvato dalla Camera lo scorso 11 gennaio che prevede l’introduzione sperimentale e volontaria di discipline non cognitive nei percorsi formativi. Uno sdegno che nel giro di poche frasi diventa l’invito a fermare in tutti i modi possibili l’iter legislativo di questa proposta.
L’articolo “Gli studenti non sono anime perse, soggetti pericolosi e personaggi in cerca d’autore, fermate la legge che introduce discipline non cognitive. Vi spiego perché”, intervista al prof. Bagni sembra essere il primo su Orizzonte Scuola Notizie.
Ha scritto di recente Giuseppe Bagni, presidente del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), che si fa fatica a commentare il Ddl approvato dalla Camera lo scorso 11 gennaio che prevede l’introduzione sperimentale e volontaria di discipline non cognitive nei percorsi formativi. Uno sdegno che nel giro di poche frasi diventa l’invito a fermare in tutti i modi possibili l’iter legislativo di questa proposta.
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