Gli studenti sferzano i prof: rinnovatevi, vogliamo programmi aggiornati e non più lezioni “frontali”

Gli studenti sferzano i prof: rinnovatevi, vogliamo programmi aggiornati e non più lezioni “frontali”

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Una scuola diversa, dove le aule siano un luogo di scambio e di dialogo, dove si imparino non solo le nozioni ma anche le competenze utili per vivere nella società moderna. A chiedere il “rinnovamento” della didattica sono stati la maggior parte degli studenti che hanno aderito alla consultazione pubblica “La scuola che vorrei”, promossa dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e ospitata dal portale Skuola.net.
L’indagine, che ha coinvolto oltre 10mila studenti tra i 14 e i 18 anni, fa emergere l’alto senso di coinvolgimento che gli studenti desiderano cogliere dalle loro scuole.
 “In un momento come questo, nel quale gli studenti stanno chiedendo a gran voce di essere ascoltati sul futuro dell’istruzione, la consultazione ‘La scuola che vorrei’ promossa dall’Agia come azione per realizzare il diritto alla partecipazione dei minorenni assume un valore cruciale”, ha detto l’Autorità garante Carla Garlatti.
Per quel che riguarda gli spazi scolastici, più di uno studente su tre vorrebbe laboratori per l’apprendimento sul campo (36%), mentre è 1 su 5 a chiedere ambienti organizzati in base alle attività da svolgere (21%). C’è un 42% che crede sia necessario avere o valorizzare spazi extra-scolastici, come ad esempio musei, biblioteche e impianti sportivi. Per raggiungere questo obiettivo, il 94% suggerisce una maggiore collaborazione tra istituti scolastici e territorio, con il 62% che propone che siano resi fruibili spazi sportivi e culturali dalle comunità locali al di fuori dell’orario scolastico.
Oltre la metà dei 10mila studenti coinvolti, il 55%, ha detto che attiverebbe inoltre collegamenti tra scuole e associazioni o imprese esterne e progetti di alternanza scuola-lavoro, per valorizzare gli studenti nel loro territorio.
Gli studenti chiedono poi di superare la “lezione frontale”, in cui sono tenuti ad ascoltare i docenti, e dove raramente succede il contrario: questo è ciò che chiedono.
Perché è ben il 73,7% a considerare molto importante un maggiore dialogo tra docenti e alunni, che includa momenti dedicati all’ascolto e allo scambio di opinioni. Da qui si dovrebbe partire per un costruire un ambiente più collaborativo in classe.
C’è poi l’esigenza di un miglioramento del benessere scolastico generale: è tra le priorità per il 73,3% dei partecipanti alla consultazione. Una percentuale davvero alta, l’85,3%, inoltre, vorrebbe affiancare a un gruppo di insegnamenti comuni alcune materie a scelta, per dare la possibilità agli studenti di confrontarsi con argomenti di reale interesse, al di là di quelli imposti dai programmi scolastici. E a proposito di questi ultimi, si chiedono anche contenuti più aggiornati: l’82,5% sottolinea l’esigenza di semplificarli e di aggiungere discipline innovative, come lo studio delle lingue con docenti madrelingua (56,9%) e l’educazione in ambiente digitale (50,6%).
Infine, gli studenti chiedono di sganciarsi dal sistema eccessivamente legato alla “performance”, in cui alla preparazione corrisponde un voto numerico, ormai va sempre più stretto agli studenti. Infatti, per il 36% di loro, nelle valutazioni andrebbe valorizzato il riconoscimento dell’impegno, per il 29% si deve tenere conto anche delle diverse capacità dei ragazzi e per il 21% andrebbero articolati attraverso differenti strumenti, come ad esempio il giudizio più il voto.
Anche il ricorso a promozioni e bocciature andrebbe completamente ristrutturato, facendo riferimento a un modello di scuola ormai superato (il 26,4% è abbastanza d’accordo con questa visione, il 31,8% è pienamente d’accordo).
Per evitare le bocciature, il 78,3% vorrebbe, di nuovo, più dialogo tra alunni e professori e tra studenti, docenti e famiglie.
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Pietro Guerra

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