di Stefania Ulivi
Nella serie in arrivo su Sky dal 18 novembre l’attore è a capo di una società di procuratori calcistici e rivaleggia con il suo ex cognato, Francesco Montanari
Un occhio a Succession, uno al calciomercato. E un pizzico di giallo. Arriva venerdì 18, anche in chiaro su YouTube, Il grande gioco, la nuova serie Sky Original prodotta con Eliseo Entertainment e diretta da Fabio Resinaro e Nico Marzano. Protagonista Corso Manni (Francesco Montanari), brillante procuratore inciampato in un brutto scandalo di scommesse clandestine che lo costringe a lasciare la società Isg, guidata dal potente Dino De Gregorio (Giancarlo Giannini), in cui lavorano i due figli, Elena (Elena Radonicich), ex moglie di Manni e Federico (Lorenzo Cervasio). Sono loro a trattare i destini di grandi giocatori come Carlos Quintana (Jesús Mosquera Bernal)e Antonio Lagioia (Giovanni Crozza Signoris), in un mondo guidato da regole che hanno poco del fair play.
L’ambizione dichiarata è di conciliare i gusti del pubblico deli tifosi con quello più digiuno di calcio. Un po’ come, paradossalmente, si confessano Montanari e Giannini. Che alla presentazione romana ruba la scena a tutti. «Quando ho letto la sceneggiatura non ho capito nulla, di calcio moderno non mi intendo. Mi diverto solo con le partite epiche dei mondiali. Non ho idea di cosa faccia un procuratore. Per fortuna frequento un ristorante a Milano, Giannino, dove ho incontrato due del mestiere che mi hanno rassicurato. Sono molto confuso, gli ho detto. Fallo così, sarà perfetto. E allora l’ho inventato. È un uomo di potere. Ha una malattia complicata, la demenza a corpi di Lewy, da attore è stata la cosa più difficile da fare. Il titolo iniziare era Impero, io ero l’imperatore. Il grande gioco è più adatto, perché si intrecciano il gioco della vita e del calcio, si intrecciano le cose in questa saga familiare. E c’è spazio anche per una storia d’amore». Prende in giro i due registi. «Non sono i fratelli Coen. Lo diventeranno».
Ricorda i tempi dei grandi sceneggiati. «Ho fatto David Copperfield e Le stelle stanno a guardare con grandi registi, come Anton Giulio Majano. Sono stato fortunato in televisione come nel cinema, ho fatto grandi film con i più grandi che non ci sono più. Io non mi ritengo un attore, sono un perito elettronico, sono diventato attore per caso. Continuo a farlo. Farò un papa in febbraio in Ungheria. Quando c’è da fare un papa o uno che fa il vino nella Napa Valley gli americani chiamano me». Di fare lo spettatore, dice, non ha più voglia. «Non guardo più nulla. Ho 80 anni, ho fatto troppe cose e conosco tutti trucchi. Mi dà gioia il silenzio, la lettura. Nel cinema e nella tv è tutto finto. Anche io sto giocando». Ma torna serissimo quando Montanari ricorda che in febbraio gli sarà intitolata una stella del Walk of Fame sull’Hollywood Boulevard. «È meglio dell’Oscar. Pensare che a Venezia non mi hanno dato neanche un gatto nero».
17 novembre 2022 (modifica il 17 novembre 2022 | 19:43)
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, 2022-11-17 18:44:00, Nella serie in arrivo su Sky dal 18 novembre l’attore è a capo di una società di procuratori calcistici e rivaleggia con il suo ex cognato, Francesco Montanari , Stefania Ulivi