GRAZIE RAGAZZI. Nelle sale
Dopo La stranezza e Le otto montagne ecco un altro film italiano degno di essere catalogato alla voce rilancio. 1) Rilancio di idee, bench qui l’ispirazione sia un film francese del 2020, Un Triomphe di Emmanuel Courcol, arrivato in Italia con il titolo Un anno con Godot. 2) Rilancio sui temi, perch Riccardo Milani racconta con i toni della commedia sociale il cammino di una compagnia teatrale di detenuti, impresa gi tentata – per fare un nome – dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani con Cesare deve morire, ma ritenuta a lungo sconsigliabile dai produttori in termini di resa al box office. 3) Rilancio dal punto di vista del cast, laddove a interpreti solidi e preparati come Antonio albanese, Sonia Bergamasco, Fabrizio Bentivoglio, Vinicio Marchioni si affiancano volti pi o meno noti ma di resa eccellente, italiani e stranieri.
Grazie ragazzi sorprende per come riesce a italianizzare la vicenda, ad ammortizzare il salto geografico, evitando i luoghi comuni e le tentazioni drammatiche. Tutte qualit che si rispecchiano nella prova di Antonio Albanese, ossia l’attore in disarmo Antonio Cerami. Il quale ha perso contatto con il mestiere (e con s stesso) dopo un esordio molto promettente. Abbandonato dalla moglie, con una figlia trentenne che lavora da quattro anni in Canada dove fa rilevazioni scientifiche, Antonio sbarca il lunario doppiando film hard e vive in un appartamentino di Ciampino appiccicato alla ferrovia e all’aeroporto, costantemente umiliato dall’amico trombone Michele (Bentivoglio), gestore di un teatro di periferia, il Bellosguardo.
La deriva vicina quando gli viene proposto un corso in carcere finanziato dal ministero. Partenza in salita: tre soli partecipanti e piuttosto riluttanti. Criminali con gravi problemi di socializzazione. In quell’ammasso di rifiuti umani, che nel frattempo raddoppiano, Antonio trova stoffa buona, disponibilit e partecipazione. Tanto che il laboratorio, sostenuto dalla direttrice del carcere, Laura (Bergamasco), cresce d’importanza e si conclude con uno spettacolo-saggio, Aspettando Godot. Dopo il successo della prima, il testo di Samuel Beckett, che fu l’impegno d’esordio di Antonio e Michele, va in tourne nell’Italia centrale destinata a chiudersi all’Argentina di Roma. Nel tragitto cadono tab, barriere, incomprensioni. Il teatro dell’assurdo ben s’addice agli scombinati galeotti, ognuno con una sua motivazione. C’ chi stato bambino su un barcone arrivato dall’Africa. Chi cerca l’ammirazione del figlio, chi un sollievo al disagio.
I criminali diventano attori, acquistano fiducia in s stessi, mettono una pezza a un’esistenza a perdere. Gli ostacoli, cammin facendo, non mancano, ma Milani, giocando sul semplice e usando come registro stilistico una tenerezza che pure avrebbe potuto trasformarsi in un’arma a doppio taglio, riesce a a far combaciare senza retorica l’ispida materia carceraria con una parabola sul riscatto morale (una volta saldati i debiti con la societ, beninteso). Detto questo, c’ da lodare la duttilit di Albanese, particolarmente a suo agio nei film di Milani, compreso il doppio bestseller Come un gatto in tangenziale. Duttilit e maturit ben stipati in quel sacco di patate di Antonio, epper maestro di palcoscenico da Attimo fuggente.
GRAZIE RAGAZZI di Riccardo Milani
(Italia, 2023, durata 117’)
con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Fabrizio Bentivoglio, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Nicola Rignanese
Giudizio: *** su 5
Nelle sale
14 gennaio 2023 | 07:31
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