Gryphon, Cerberus e ora Kraken: chi dà i nomi (mostruosi) alle varianti del virus

Gryphon, Cerberus e ora Kraken: chi dà i nomi (mostruosi) alle varianti del virus

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di Margherita De Bac

La nuova tendenza di usare nomi mitologici non viene dagli istituti di ricerca: a volte nascono per caso sui social. Ecco la loro origine. Mentre l’Oms si fermata a Omicron

Succede come per gli anticicloni, le tempeste e i tifoni. Anche i ceppi virali derivati dalle varianti del Sars-CoV-2 vengono ribattezzati con nomi popolari, preferibilmente legati alla mitologia greca, preferibilmente associabili a figure mostruose. Ed ecco arrivare Gryphon. Poi Cerberus, Centaurus. Adesso Kraken, che si sta diffondendo negli Usa a grande velocit, e prende il nome da un leggendario mostro marino.

Nomi che evocano spavento e catastrofi nell’immaginario collettivo anche se, a ben guardare con gli occhi di virologi ed epidemiologi, non sembrerebbero essere in grado di sconvolgere il mondo in quanto dotate di caratteristiche pi o meno simili ai ceppi che le hanno precedute e dai quali noi siamo protetti grazie ai vaccini. Nomi che non vengono dati da agenzie internazionali o da istituti di ricerca, ma che nascono, a volte quasi per caso, sui social o sui media, e neanche da medici o scienziati. Per noi questa terminologia non ha significato, ne rifiuta l’adozione Arnaldo Caruso, presidente della Societ italiana di virologia. E aggiunge: Per noi conta la sigla che traccia il percorso filogenetico del virus, cio da dove partito e come si diramato. La variante Omicron ha aperto la strada a una serie di discendenti via via pi contagiose ma non pi aggressive.

La nuova modalit di denominare cugine e sorelle del virus responsabile della pandemia dipende dal tentativo di semplificare e uscir fuori dai codici a base di lettere e numeri delle agenzie sanitarie internazionali, poco comprensibili alla platea dei non addetti ai lavori e poco titolabili. Cos le sotto-varianti di Omicron, svariate, elencate dal sito dell’Ecdc (centro europeo controllo malattie infettive), suddivise in categorie a seconda del loro grado di pericolosit presunta (preoccupanti , di interesse o sotto osservazione) diventano identificabili grazie a nomignoli fantasiosi affibbiati spesso dai social.

cominciata con Centaurus, che prende il nome dalla costellazione il cui nome richiama la mitologica figura met uomo e met cavallo. Le ha dato questo appellativo un utente di Twitter, Xabier Ostale: non un epidemiologo, n un ricercatore, ma un divulgatore molto attivo sul social. Cerberus ha sostituito nella terminologia pop la sottovariante BA.2.75. Da allora il nome si imposto fra la gente sul codice scientifico. Altro esempio Cerberus, il favoloso cane a tre teste della mitologia greca, custode dell’ingresso nell’Ade, sinonimo nella Treccani di usciere arcigno e severo, che ha sostituito nella terminologia pop la sottovariante BQ1.

Poi arrivata Gryphon, creatura di Ryan Gregory, un biologo dell’universit canadese dell’Ontario, Canada, che dice di voler semplificare le diciture ufficiali (in questo caso Xbb) non per terrorizzare ma per facilitare la comprensione dei non esperti. Il grifone figura leggendaria col corpo da leone e la testa da aquila, per i virologi XBB, virus ricombinante di Omicron, un misto di BA.2.10 e BA.2.75. Ed eccoci a Kraken, conosciuta come XBB.1.5, un’altra invenzione di Gregory, un mostro marino mutuato dal folklore scandinavo. Man mano che le ondate si fanno pi blande e innocue, almeno in occidente, qualcuno sente il bisogno di mantenere viva l’attenzione. Caruso ne fa l’identikit: Kraken ha preso piede e si sta diffondendo in fretta ma non ha sviluppato una maggiore patogenicit, si evoluta in termini di infettivit.

All’inizio non c’era bisogno di ricorrere alla fantasia. Bastava la realt. Le prime varianti venivano indicate con il Paese dove erano state isolate per la prima volta. Indiana, sudafricana, brasiliana e cos via. Per evitare il rischio di discriminazione geografica, l’Oms (organizzazione mondiale della sanit) introdusse il sistema dell’alfabeto greco. Alfa, beta, gamma e cos via. Fino a Omicron che, per nostra fortuna continua a riproporsi con sottovarianti poco diverse l’una dall’altra, senza lasciare il campo a una nuova evoluzione, attrezzata di mutazioni pericolose e in quel caso s meritevole di appropriarsi di una lettera dell’alfabeto greco.

6 gennaio 2023 (modifica il 6 gennaio 2023 | 17:04)

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