Guerini: «Noi baluardo contro sovranismi e populismi. Mai come oggi serve responsabilità»

Guerini: «Noi baluardo contro sovranismi e populismi. Mai come oggi serve responsabilità»

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di Maria Teresa Meli

«Rispetto delle idee e mediazione per lavorare insieme. L’agenda Draghi? Si parte da lì con idee coraggiose»

Lorenzo Guerini, la guerra all’Ucraina, le tensioni nei Balcani e a Taiwan, il mondo è in fibrillazione ma pare che questi temi siano lontanissimi dalla campagna elettorale italiana

«Lei pone dei temi di assoluta rilevanza che dobbiamo tenere molto ben presenti anche in questo periodo di campagna elettorale, poiché si sta parlando di situazioni e crisi rilevanti per il nostro Paese, non solo sul piano della sicurezza. La guerra all’Ucraina è entrata prepotentemente nella politica italiana, anche, mi permetto di dire, con posizioni e retropensieri ambigui, da parte di alcune forze politiche, che non hanno fatto bene all’Italia».

L’agenda Draghi è sparita dai radar della vostra alleanza?

«Non è così. Il Pd è stato protagonista del lavoro del governo Draghi e ne ha sostenuto l’agenda con convinzione e responsabilità. A partire da lì, oggi ci presentiamo agli elettori con le nostre idee, per un’Italia più forte e orgogliosa di sé stessa. Non con slogan irrealizzabili, ma con idee coraggiose per famiglie e imprese: lavoro, salari più equi, sostegno alla crescita e allo sviluppo, contrasto alle diseguaglianze».

Come farete a tenere insieme Fratoianni e Bonelli, da una parte, e Calenda dall’altra?

«Le chiedo: e nel centrodestra come faranno a tenere insieme asseriti atlantisti con chi tende ad ammiccare alla Russia, europeisti ed euroscettici? Nella narrazione di comodo si racconta di un centrodestra unito e di un centrosinistra diviso. Ma non è così. Per lavorare insieme servono rispetto delle idee, coerenza, capacità di mediazione, e l’intesa con Azione e +Europa va in questa direzione. Anche con le altre forze del campo democratico e progressista ci stiamo impegnando convintamente per lo stesso risultato. Mai come in questo momento è necessaria un’assunzione di responsabilità all’altezza delle sfide. E Letta ha fatto e sta facendo un gran lavoro per questo obiettivo».

Letta ha detto che quella di centrosinistra è solo un’alleanza elettorale, ma se, contro tutti i pronostici, doveste vincere, il vostro schieramento sarebbe in grado di governare?

«Siamo in campo per ribaltare i cosiddetti pronostici. Il nostro partito è un baluardo contro populismi e sovranismi, che abbiamo visto quanto possano essere pericolosi. Presenteremo un programma per rendere l’Italia un Paese più giusto e più credibile. Noi ci vogliamo occupare del futuro dell’Italia, e non perdere tempo a discutere su aspiranti futuri premier e ministri, come sta facendo il centrodestra, dimostrando tra l’altro di non essere d’accordo nemmeno su quello».

Calenda ha chiesto che nel vostro documento comune venisse citato il sostegno all’Ucraina, ma nel Pd non si sente più parlare dell’argomento. Avete paura di scontentare l’elettorato pacifista?

«Non scherziamo. Proprio a me pone questa domanda? Siamo al fianco dell’Ucraina senza se e senza ma. Il nostro obiettivo è la pace. Ma la pace non è sinonimo di resa. Abbiamo il dovere di sostenere un Paese e un popolo che si difendono da un’aggressione ingiustificata e sanguinosa. E questa posizione è stata sempre e fin dall’inizio quella del Partito democratico».

Conte vi paragona a un ufficio di collocamento per i posti che state offrendo…

«Parliamo di politica. La scelta del Movimento Cinque Stelle di aver contribuito a far cadere il governo Draghi, insieme a Lega e Forza Italia, mi è ancora del tutto incomprensibile. Questi sono i fatti che per la loro gravità hanno precluso ogni possibile percorso comune. Le responsabilità sono chiare».

A proposito di Conte, non dovreste farvi un esame di coscienza? Non avreste dovuto accorgervi prima che non era un alleato sempre affidabile, per esempio ai tempi dell’elezione del capo dello Stato?

«Forse l’esame di coscienza, come lei lo chiama, dovrebbe essere richiesto a chi ha improvvisamente determinato la fine della legislatura in un momento particolarmente delicato, nel pieno di una guerra a pochi chilometri da noi, con tutte le conseguenze, anche economiche, con cui ci stiamo confrontando».

Veniamo all’alleanza di centrodestra, in caso di una sua vittoria lei teme di più il cosiddetto «pericolo fascista» o l’incompetenza?

«Se ci poniamo da un punto di vista storico sono due rischi che nel nostro Paese sono andati a braccetto. Ciò detto, io temo sovranismo e populismo, che ci allontanano dall’Europa. Noi siamo in campo per l’alternativa a tutto questo: una proposta di governo democratica, progressista ed europeista».

Però i pronostici assegnano la vittoria a Meloni & company…

«Ho imparato che nelle elezioni nulla avviene né come si teme né come si spera. Le campagne elettorali vanno affrontate con coraggio e determinazione. E noi daremo il massimo. Per l’Italia».

4 agosto 2022 (modifica il 4 agosto 2022 | 22:49)

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, 2022-08-04 20:58:00, «Rispetto delle idee e mediazione per lavorare insieme. L’agenda Draghi? Si parte da lì con idee coraggiose», Maria Teresa Meli

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