G&W Electric, addio Italia: a casa in 121. I sindacati: Ancora far west delle multinazionali

Chiudere gli stabilimenti di Foggia e Peschiera Borromeo. Con queste poche parole un’altra multinazionale ha deciso di dire addio all’Italia, lasciando a casa pi di 120 persone, 114 a Foggia — lo stabilimento produttivo dei quadri elettrici — e 7 nella cittadina alle porte di Milano, dipendenti che si occupano dell’ufficio vendite. In Puglia l’effetto dirompente: lo stabilimento foggiano aveva radici storiche, essendo sorto negli anni ‘70 grazie alla famiglia ravennate Tozzi che lo ha guidato fino alla cessione, del 2019, al gruppo statunitense con sede in Illionois. Come spiega la Uilm, la multinazionale americana che in Puglia realizza quadri elettrici di bassa e media tensione ha deciso di cessare la produzione per motivi economici e insostenibilit dei costi di produzione, anche a causa del caro energia.

La Uilm: basta far west delle multinazionali

intollerabile quanto accaduto ai lavoratori di Foggia della G&W Electric. Mercoled scorso — spiega Rocco Palombella, segretario generale Uilm — la direzione aziendale improvvisamente ha comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per i 114 lavoratori e chiusura dell’azienda per motivi economici. Una doccia gelata perch nei vari incontri con l’azienda negli ultimi anni non erano mai emerse particolari preoccupazioni n sull’andamento produttivo n a livello economico. Anzi, l’azienda ha sempre ribadito una buona prospettiva industriale, grazie anche a commesse importanti e crescita futura del comparto elettrico. Questa, purtroppo, l’ennesima volta in cui una multinazionale viene nel nostro Paese, compra un’azienda e poi dall’oggi al domani, senza alcun preavviso, mette in mezzo alla strada centinaia di lavoratori. Una vergogna indicibile che nessuna legge finora approvata dai vari governi ha bloccato minimamente. L’Italia non pu essere il far west dei diritti dei lavoratori, non pu essere sfruttata e gettata via dalle multinazionali. Chiediamo l’intervento immediato al ministro Urso con l’apertura di un tavolo urgente per dare una risposta immediata ai lavoratori, alle loro famiglie e a un territorio che gi in forte difficolt.

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