Higuain la nuova vita dopo l’addio al calcio: «Ora voglio fare il mental coach»

Higuain la nuova vita dopo l’addio al calcio: «Ora voglio fare il mental coach»

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di Pierfrancesco Catucci

Il Pipita lascia il calcio dopo la sconfitta dell’Inter Miami contro il New York City: «Voglio studiare e aiutare gli altri calciatori. La testa è ciò che ti porta più vicino ai risultati»

Tre fischi dell’arbitro e anche sulla carriera di Gonzalo Higuain cala il sipario. Lacrime, come nel giorno della conferenza stampa di annuncio, abbracci dei compagni, messaggi social da tutto il mondo (anche dal Napoli, «tradito» per la Juventus nel 2016 dopo il record di reti in serie A, con una parte dei tifosi partenopei che non hanno mai perdonato). «Grazie per le emozioni vissute assieme e buena suerte Pipita!» hanno scritto dal club partenopeo.

Dopo le lacrime, però, Higuain ha raccontato che non ha alcuna intenzione di lasciare il calcio. Vuole soltanto provare a viverlo da una prospettiva diversa. E anche essere utile. Lui conosce la sofferenza di chi è sempre al centro dell’attenzione e spesso bersaglio di critiche e offese, ha attraversato momenti molto complicati ma ne è venuto fuori. E ora vuole prendere per mano i giovani colleghi. «Mi piacerebbe molto studiare e diventare mental coach. Stare bene mentalmente credo sia un aspetto molto importante in ogni lavoro. Poi ci puoi mettere talento, sacrificio, forza, ma se non stai bene con la testa difficilmente otterrai qualcosa. Mi piacerebbe molto studiare questa materia. Nel calcio è fondamentale e se ne parla ancora troppo poco. Sarebbe bello aiutare giovani e meno giovani a capire quanto è importante l’aspetto mentale. La testa è ciò che ti porta più vicino ai risultati».

Lo sa bene lui, preso di mira nel 2016 dopo la sconfitta della sua Argentina contro il Brasile per qualche chilo di troppo. In un’intervista a Espn aveva raccontato della valanga di insulti ricevuta dopo qualche gol pesante sbagliato o dopo alcuni trasferimenti: «La gente non si accorge del peso enorme che ti arriva addosso». E ancora: «In un qualsiasi stadio, in un supermercato, ovunque non ci si accorge dell’effetto devastante che hanno le parole delle persone. Ci sono tanti bambini e ragazzi che per paura non ne parlano e prendono poi decisioni drastiche». Spiegando poi quanto sia complicato essere nella posizione di chi non ha alternativa che chiudere gli occhi e far finta di niente: «Ho vissuto per 15 anni in modo innaturale, non avendo gli stessi diritti di altri davanti agli insulti, ad esempio. Non puoi reagire perché se lo fai la ripercussione è doppia. Ho vissuto una vita nel calcio ai massimi livelli, e non ho mai potuto dire nulla quando mi hanno insultato, ho dovuto chinare la testa quando mi hanno mancato di rispetto. Oggi basta, non ce la faccio più».

Dopo la partita che ha chiuso la sua carriera, Higuain ha spiegato ancora le ragioni che l’hanno spinto a decidere di lasciare il calcio giocato:«Ho percepito che ciò che avevo amato più di un semplice lavoro, era finito. Mi sono venute in mente le immagini di tutta la mia carriera. Dove ho vissuto, dove ho lavorato, quello che ho vissuto. E ne vado fiero e felice perché fino ad oggi ho dato tutto. Questa è la cosa più importante. Oggi il sogno è finito e inizia una nuova vita».

18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 20:24)

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, 2022-10-18 18:39:00, Il Pipita lascia il calcio dopo la sconfitta dell’Inter Miami contro il New York City: «Voglio studiare e aiutare gli altri calciatori. La testa è ciò che ti porta più vicino ai risultati», Pierfrancesco Catucci

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