Hillary Clinton si racconta in televisione: «Restare  nel mio matrimonio, la cosa più coraggiosa»

Hillary Clinton si racconta in televisione: «Restare  nel mio matrimonio, la cosa più coraggiosa»

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di Roberta Scorranese

La ex first lady si confessa. E anche altre donne si sono divise tra la «restanza» e l’abbandono. Casati Modignani: «Se tornassi giovane non mi sposerei manco morta»

La soluzione c’è e l’ha trovata uno che si è sposato (e separato) due volte: le «non nozze». Come quelle tra Silvio Berlusconi e Marta Fascina : festa, torta, musica ma niente carte bollate. Perché dopo questa ferale estate in cui si sono disfatti letti nuziali leggendari come Totti e Blasi o Piqué e Shakira , non ci resta che la negazione. Non nozze, non giuramento. Già, «restare dentro un matrimonio» è complicatissimo e lo ha detto due giorni fa una che ci è rimasta così convintamente da diventare il simbolo di «quelle che se lo riprendono»: Hillary Clinton. In onda su Apple tv nella serie Coraggiose (dove, assieme alla figlia Chelsea, intervista donne accomunate dall’audacia) Clinton ha osservato: «Una delle cose più coraggiose che io abbia mai fatto è stata restare nel mio matrimonio». Evidentemente la sua quasi omonima, Ilary (Blasi), non la pensa così.

«Non è la decisione più giusta per tutti»


Ma la cosa più interessante la ex first lady l’ha sibilata poco dopo: «Non è la decisione giusta per tutti». Postilla da applauso secondo la narratrice degli amori difficili, Sveva Casati Modignani, 84 anni, 36 dei quali passati accanto a Nullo Cantaroni, fino alla morte di quest’ultimo, nel 2004. Anni non sempre felici (soprattutto gli ultimi), non solo per i problemi di salute del marito, ma anche per un «probabile tradimento, di cui non ho le prove. Però non era quello il problema: restare in un matrimonio è sempre complicato. Spesso le donne lo fanno per pietà: noi sappiamo stare da sole, ma loro senza di noi che fanno?». E oggi si risposerebbe? «Manco morta. Se tornassi giovane me ne andrei a zonzo da sola con un materasso sulle spalle». Forse in Italia la «restanza» (copyright Vito Teti) più elegante e colta è stata quella di Cristina Parodi. Nel 2005, quando il tradimento del marito Giorgio Gori finì sui settimanali scandalistici, la giornalista dichiarò a Vanity Fair: «Da questa montagna di spazzatura io e Giorgio siamo usciti più uniti di prima. Non sopporterei di avere vicino una persona che non mi ama follemente. E io sono sicura che Giorgio mi ama follemente».

Ma la «restanza» non è solo quella da tradimento.


Rosanna Lambertucci, per esempio, è una che è rimasta accanto al marito, Alberto Amodei, nonostante i dissapori, i problemi, un allontanamento ufficiale «e nonostante il fatto che la scelta di assisterlo in un momento delicatissimo della sua vita abbia compromesso la mia carriera. Per stargli vicino rinunciai a un impegno importante in Rai, ma sa che cosa le dico, oggi? Lo rifarei. Alla fine che cosa ci rimane se non quello che abbiamo dato e ricevuto dalle persone più care?». Lo teorizza anche Massimo Recalcati nel suo libro Non è più come prima (Raffaello Cortina): vogliamo una storia perfetta, alla minima difficoltà abbandoniamo. La paziente «costruzione di un amore» cantata da Ivano Fossati però non sempre regge e allora ci sono quelle che se ne vanno. Perché «me ne ha messe di corna», come disse Paola Perego a proposito dell’ex marito Andrea Carnevale, in un’intervista a Belve, su Rai 1. O semplicemente perché non se ne può più. Come nel caso di Maria Shriver, che per anni ha perdonato le divagazioni sentimentali di Arnold Schwarzenegger ma poi, quando lui le rivelò di avere avuto un figlio dalla cameriera che per anni ha lavorato in casa loro, be’, allora Maria ha messo da parte la restanza. Insomma, restare dentro a un matrimonio è così complicato che una brillante battuta di Nora Ephron («È più facile essere colpiti da un terrorista che trovare marito dopo i quaranta») oggi mette i brividi: ma teneteveli, direbbero bellissime quaranta-cinquantenni. Certo, c’è chi si permette di liquidare tutto con un «Non credo a una parola di queste signorine», come ebbe a dire Victoria Beckham a chi insinuava che il marito si allenava parecchio e non in campo. Ma il matrimonio più bello, alla fine, resta quello che non si può raccontare. Come quello milanese, chiacchieratissimo, in cui la moglie chiamava a casa l’amante del marito raccomandandosi di fargli indossare la maglietta della salute, «ché lui resta sempre un mezzo impiastro».

26 agosto 2022 (modifica il 26 agosto 2022 | 00:43)

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, 2022-08-26 05:31:00, La ex first lady si confessa. E anche altre donne si sono divise tra la «restanza» e l’abbandono. Casati Modignani: «Se tornassi giovane non mi sposerei manco morta», Roberta Scorranese

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