“Molte scuole parentali realizzate in quest’ultimi due anni sono implose: non basta avere un bosco o una yurta per aprirne una; serve un progetto pedagogico”.
Lo dicono a Il Fatto Quotidiano Emanuela Gelain, 39 anni, pedagogista, ideatrice di “Flow”, il primo centro per “l’apprendimento agile” in Italia e Emily Mignanelli, maestra, mamma, fondatrice nel 2009 della Scuola comunità dinamica di Osimo.
Le due donne hanno iniziato a “costruire” scuole parentali in un’epoca in cui chi faceva questa scelta (concessa dalla Legge italiana) veniva considerato un eretico dai più.
“Quello che è accaduto in questi ultimi due anni – spiega Gelain – è inquietante e grave. L’anno scorso ricevevo due chiamate al mese di persone che mi chiedevano come fare per aprire una scuola parentale. Gente senza alcun modello pedagogico, senza aver studiato nulla di psicologia o altro, ha aperto una scuola solo perché avevano un casolare. Hanno accolto tutti quelli che scappavano dalla statale solo perché erano No vax o No mask”.
Dietro la storia di Flow, invece, c’è una ricerca, uno studio. La comunità educante di Vicenza, creata da Emanuela Gelain, si ispira alle Scuole democratiche, alla famosa “Summerhill School” fondata da Alexander Sutherland Neill nel 1921. Accoglie 35 bambini e sei ragazzi delle “medie”.
Ogni anno, gli allievi che le famiglie affidano a Gelain, devono fare un esame alla pubblica per poter accedere alla classe successiva. A Flow non c’è un “programma”, non si segue il sussidiario ma hanno, comunque, come riferimento le Indicazioni ministeriali. Per esempio, per studiare la Prima Guerra Mondiale hanno fatto un approfondimento sulla propaganda. “In queste nuove scuole nate negli ultimi due anni c’è stata troppa improvvisazione. Spesso – racconta la fondatrice di Flow – penso che servirebbe una regolamentazione ma dall’altra parte son convinta che andremmo incontro ad una burocratizzazione assurda”. Gelain una proposta ce l’ha: “Anziché fare un esame agli alunni andrebbe fatto agli insegnanti delle scuole parentali”.
, 2022-04-17 08:54:00, “Molte scuole parentali realizzate in quest’ultimi due anni sono implose: non basta avere un bosco o una yurta per aprirne una; serve un progetto pedagogico”.
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