I 34 volti di Almirante  nel sacrario di donna Assunta

I 34 volti di Almirante  nel sacrario di donna Assunta

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Caro Aldo,

mi spiega perché Assunta Almirante piaceva molto ai mass media? Cosa poteva dire di nuovo e originale?

Marco Sostegni

Caro Marco,

A prescindere dal giudizio politico sul marito, Assunta Almirante era una donna simpatica, che conversava volentieri con i giornalisti e che, come si dice in gergo, dava sempre il titolo. Andai a casa sua ai Parioli dopo il viaggio di Gianfranco Fini in Israele. Il leader di An non aveva mai definito il fascismo «male assoluto», ma era passato quel messaggio, e la comunità missina ferita si era stretta attorno a «donna Assunta», come la chiamavano. Vennero ad aprirmi i filippini di casa, Lal e Tusita, disperati: «Ma perché signor Fini ha fatto viaggio a Israele? Perché?». La padrona di casa li aveva incaricati di raccogliere le tessere di An che i militanti duri e puri stavano venendo a restituire: me ne mostrarono almeno millecinquecento. «Mettetele con le altre, poi le portiamo in cantina» disse lei. Assistetti a una meravigliosa conversazione con Alessandra Mussolini — «Alessa’!», «Donna Assu’!» — e ovviamente chiesi alla signora di poter vedere i cimeli del marito. Giorgio Almirante era raffigurato nella sua vecchia casa 34 volte tra foto, busti, ritratti. Quasi un sacrario. Lettera dello scrittore collaborazionista Brasillach dal carcere alla vigilia della fucilazione. Diploma di primo della classe, Torino, anno scolastico 1923. Il telefono intanto suonava senza tregua. Foto in doppiopetto al ricevimento di Juan Carlos. Servizio di piatti dono dello Scià di Persia. Altre foto. Viaggio in Spagna, dalla vedova e dalla figlia di Franco. Il matrimonio dei figli, Giuliana e Leopoldo, lo stesso giorno, 12 settembre 1987, Amalfi. «Vennero da tutti i paesi della costiera e pure da Napoli. Parevano le nozze della regina Elisabetta. Portavano limoni, ciambelle, ricotta fresca. Davano a Giorgio i bambini da baciare, si sporgevano per sfiorarlo: “Tuoccalo!”». Comunque donna Assunta non era un personaggio folcloristico. Capiva di politica. E la sua critica a Fini era essenzialmente questa: l’operazione di trasformare la destra postfascista in destra nazionale, fedele al libero mercato e all’alleanza con gli Stati Uniti e con Israele, era già stata avviata dal marito, che aveva scelto non a caso il giovane Fini come erede, e avversava la destra sociale e filoaraba che si riconosceva in Pino Rauti. Secondo donna Assunta, non c’era bisogno di rinnegare il passato o di fare «cose di sinistra» tipo la cittadinanza per i figli degli immigrati. Non la pensavo come lei. Ma resta il fatto che Fini passò dal 15 % allo 0,4.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’ingiustizia

«C’è chi abbandona rifiuti ovunque. Che vergogna»

Scrivo dal «civilizzato» Nord Italia, perché sono sempre più sconcertato dalla dilagante inciviltà e dalla mancata osservanza delle regole basilari in tema di rispetto dell’ambiente, che ritengo non degne di un Paese appartenente al G8 e considerato avanzato. La tutela dell’ambiente è stata recentemente introdotta nella Costituzione, ciononostante, continuo ad assistere a persone di ogni ceto sociale ed età che abbandonano impunemente rifiuti ad ogni angolo della città e della campagna (compresi sacchi ingombranti), gettano mozziconi di sigaretta e cartacce dai finestrini delle auto, orinano nelle piazzole di emergenza in autostrada alla luce del sole ecc… Tutto questo nel 2022, in una zona dove esiste un eccellente servizio di raccolta differenziata porta a porta, e isole ecologiche praticamente in ogni comune. Riusciremo mai a diventare un Paese civile anche nei comportamenti quotidiani? Oltre a educare i nostri figli, come possiamo fare per educare gli adulti alla civiltà, al rispetto del bene comune e dell’ambiente? Ritengo che non ci si possa accontentare del prezioso lavoro dei tanti volontari e delle istituzioni che si impegnano per ripulire le zone inquinate e trasformate in discariche abusive, che puntualmente dopo pochi giorni ritornano sporche. Suggerirei alle istituzioni di lavorare a delle massicce pubblicità progresso per sensibilizzare la cittadinanza, e di applicare delle sanzioni reali ed efficaci ai trasgressori.

Luciano Mazzucchelli Bergamo

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-04-28 22:32:00,

Caro Aldo,

mi spiega perché Assunta Almirante piaceva molto ai mass media? Cosa poteva dire di nuovo e originale?

Marco Sostegni

Caro Marco,

A prescindere dal giudizio politico sul marito, Assunta Almirante era una donna simpatica, che conversava volentieri con i giornalisti e che, come si dice in gergo, dava sempre il titolo. Andai a casa sua ai Parioli dopo il viaggio di Gianfranco Fini in Israele. Il leader di An non aveva mai definito il fascismo «male assoluto», ma era passato quel messaggio, e la comunità missina ferita si era stretta attorno a «donna Assunta», come la chiamavano. Vennero ad aprirmi i filippini di casa, Lal e Tusita, disperati: «Ma perché signor Fini ha fatto viaggio a Israele? Perché?». La padrona di casa li aveva incaricati di raccogliere le tessere di An che i militanti duri e puri stavano venendo a restituire: me ne mostrarono almeno millecinquecento. «Mettetele con le altre, poi le portiamo in cantina» disse lei. Assistetti a una meravigliosa conversazione con Alessandra Mussolini — «Alessa’!», «Donna Assu’!» — e ovviamente chiesi alla signora di poter vedere i cimeli del marito. Giorgio Almirante era raffigurato nella sua vecchia casa 34 volte tra foto, busti, ritratti. Quasi un sacrario. Lettera dello scrittore collaborazionista Brasillach dal carcere alla vigilia della fucilazione. Diploma di primo della classe, Torino, anno scolastico 1923. Il telefono intanto suonava senza tregua. Foto in doppiopetto al ricevimento di Juan Carlos. Servizio di piatti dono dello Scià di Persia. Altre foto. Viaggio in Spagna, dalla vedova e dalla figlia di Franco. Il matrimonio dei figli, Giuliana e Leopoldo, lo stesso giorno, 12 settembre 1987, Amalfi. «Vennero da tutti i paesi della costiera e pure da Napoli. Parevano le nozze della regina Elisabetta. Portavano limoni, ciambelle, ricotta fresca. Davano a Giorgio i bambini da baciare, si sporgevano per sfiorarlo: “Tuoccalo!”». Comunque donna Assunta non era un personaggio folcloristico. Capiva di politica. E la sua critica a Fini era essenzialmente questa: l’operazione di trasformare la destra postfascista in destra nazionale, fedele al libero mercato e all’alleanza con gli Stati Uniti e con Israele, era già stata avviata dal marito, che aveva scelto non a caso il giovane Fini come erede, e avversava la destra sociale e filoaraba che si riconosceva in Pino Rauti. Secondo donna Assunta, non c’era bisogno di rinnegare il passato o di fare «cose di sinistra» tipo la cittadinanza per i figli degli immigrati. Non la pensavo come lei. Ma resta il fatto che Fini passò dal 15 % allo 0,4.

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L’ingiustizia

«C’è chi abbandona rifiuti ovunque. Che vergogna»

Scrivo dal «civilizzato» Nord Italia, perché sono sempre più sconcertato dalla dilagante inciviltà e dalla mancata osservanza delle regole basilari in tema di rispetto dell’ambiente, che ritengo non degne di un Paese appartenente al G8 e considerato avanzato. La tutela dell’ambiente è stata recentemente introdotta nella Costituzione, ciononostante, continuo ad assistere a persone di ogni ceto sociale ed età che abbandonano impunemente rifiuti ad ogni angolo della città e della campagna (compresi sacchi ingombranti), gettano mozziconi di sigaretta e cartacce dai finestrini delle auto, orinano nelle piazzole di emergenza in autostrada alla luce del sole ecc… Tutto questo nel 2022, in una zona dove esiste un eccellente servizio di raccolta differenziata porta a porta, e isole ecologiche praticamente in ogni comune. Riusciremo mai a diventare un Paese civile anche nei comportamenti quotidiani? Oltre a educare i nostri figli, come possiamo fare per educare gli adulti alla civiltà, al rispetto del bene comune e dell’ambiente? Ritengo che non ci si possa accontentare del prezioso lavoro dei tanti volontari e delle istituzioni che si impegnano per ripulire le zone inquinate e trasformate in discariche abusive, che puntualmente dopo pochi giorni ritornano sporche. Suggerirei alle istituzioni di lavorare a delle massicce pubblicità progresso per sensibilizzare la cittadinanza, e di applicare delle sanzioni reali ed efficaci ai trasgressori.

Luciano Mazzucchelli Bergamo

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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, Aldo Cazzullo

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