I calcoli di Xi Jinpinge il prezzo che potrebbe pagare

I calcoli di Xi Jinpinge il prezzo che potrebbe pagare

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di Federico Rampini

Se dovesse fornire apertamente le sue armi a Mosca, probabilmente Pechino si esporrebbe a una reazione che porrebbe fine ai vantaggi della globalizzazione

L’allarme americano grave: la Cina sta per varcare una fatidica linea rossa, la fornitura di armi a Vladimir Putin. Se lo far, l’aggressione russa all’Ucraina potr durare molto di pi e moltiplicare le vittime. Il mondo sar risucchiato verso una contrapposizione tra blocchi con parallelismi inquietanti: Urss e Cina insieme fornivano armi alla Corea del Nord e al Vietnam del Nord durante la prima guerra fredda. Torneremmo a una logica di scontro totale Est-Ovest, con il regime iraniano e la dittatura nordcoreana gi impegnati a rifornire l’esercito russo.

L’annuncio del segretario di Stato Antony Blinken un tentativo di deterrenza attraverso la trasparenza. Un anno fa gli americani ci provarono: rivelarono al mondo che Mosca stava per invadere l’Ucraina. La Casa Bianca sper, smascherando i piani segreti di Putin, di fermarlo. Ora ci riprova con Xi Jinping: noi sappiamo quello che stai per fare, tu sappi che pagherai un prezzo elevato. Il rischio che il secondo tentativo fallisca come il primo.

gi nota da mesi la fornitura di tecnologie duali dalla Cina all’armata russa: semiconduttori e droni che hanno l’etichetta di prodotti civili, in realt vengono usati in guerra. Xi forse pensa di poter innalzare il livello di aiuto a Putin senza subirne danni gravi. La risposta della diplomazia cinese a Blinken stata: L’America non pu permettersi di fare pressioni su di noi. L’incidente del pallone-spia, per il modo in cui stato gestito da Pechino, istruttivo: poteva essere un banale infortunio risolto con delle finte scuse e salvando la faccia a tutti; stato ingigantito da un mix di menzogne, risentimento, orgoglio nazionalista.

Ieri la tourne del capo della diplomazia cinese Wang Yi, dopo Roma Parigi Bruxelles, si conclusa con la tappa pi importante: ha visto Putin a Mosca. Serviva anche a preparare la futura visita di Xi (il trentanovesimo summit bilaterale fra i due autocrati). Il viaggio di Wang ha preceduto due discorsi paralleli che Putin e Xi faranno venerd, anniversario della guerra. Quello del leader cinese stato preannunciato come un gesto di pace.

Illudersi che Xi far da paciere significa ignorare ci che dice da quando la guerra scoppiata: che tutta colpa nostra. Il leader cinese abbraccia la versione di Putin sulla Russia accerchiata, assediata, resa insicura da un Occidente aggressivo. La volont del popolo ucraino viene ignorata in questa narrazione; questo coerente con il fatto che il popolo cinese non ha il potere di scegliere come o da chi viene governato. Al tempo stesso la retorica cinese denuncia la logica dei blocchi e attribuisce a noi una mentalit da guerra fredda.

La reazione rabbiosa di Pechino all’abbattimento del pallone-spia nasce dal risentimento per la parit strategica non ancora raggiunta con gli Stati Uniti: i quali hanno alleanze e basi in diversi Paesi del’Estremo Oriente e Sud-Est asiatico, mentre la Cina non ne ha in Messico o in Canada. Xi deciso a rovesciare un ordine globale americano-centrico per sostituirlo con un ordine alternativo. Qui s’inserisce l’Ucraina. Nonostante le delusioni che Xi ha ricavato da quell’aggressione, che non andata come Putin aveva promesso, tuttavia la vede come una spallata all’Occidente. Cina e Russia sono in sintonia su questo terreno strategico, come superpotenze revisioniste, perch vogliono rivedere (ribaltare) l’ordine mondiale. La loro capacit d’influenzare altre nazioni in Asia, Africa, America Latina, fa pensare a Xi che la guerra in Ucraina possa configurarsi come uno scontro tra il G-7 (un club di Paesi ricchi) contro un G-77 che unisce la maggioranza dell’umanit.

Il fatto che la guerra sia andata diversamente dai piani di Putin uno smacco per Xi ma anche un’opportunit. un’occasione di apprendimento. In vista di un attacco a Taiwan, sia pure con le enormi differenze tra i due teatri, studiarsi una guerra reale meglio che limitarsi ai wargame virtuali. Fornire armi cinesi ai russi consente di testare le proprie tecnologie belliche in uno scontro diretto con arsenali della Nato.

Secondo una battuta che circola al Pentagono, alla vigilia dell’invasione Xi Jinping credeva che Putin avesse il secondo esercito pi forte del mondo; il giorno dopo l’invasione ha capito che quello russo il secondo esercito pi forte in Ucraina; un anno dopo sa che il terzo in Ucraina dietro la Divisione Wagner. Ma non una ragione per negare aiuto all’amico in difficolt. Mollare Putin sarebbe un colpo alla credibilit di Xi.

Che prezzo pagher se dovesse fornire apertamente le sue armi? Uno dei punti deboli della Cina , in teoria, la sua profonda integrazione con i mercati occidentali. Con le sue azioni (a cominciare dal Covid) Xi ha generato diffidenza in Occidente, l’immagine della Cina peggiorata drasticamente negli ultimi anni. Ma prezzi concreti non ne sta pagando, o non ancora. Il 2022 si chiuso con un nuovo record storico nell’attivo commerciale cinese verso gli Stati Uniti. E da quando Xi ha tolto quarantene e restrizioni sugli ingressi in Cina, ricominciato il pellegrinaggio dei top manager occidentali alla corte dell’Imperatore celeste. La sino-dipendenza di tante nostre imprese e di noi consumatori occidentali una realt ancora corposa, i proclami sul divorzio e la fine della prima globalizzazione descrivono scenari proiettati nel futuro. Le rivelazioni di Blinken sulle forniture di armi possono aggiungere un elemento di preoccupazione in un quadro geopolitico gi fosco, ma Xi per il momento non sente una concreta minaccia d’isolamento economico. Pu darsi che sbagli i calcoli, come li sbagli Putin sottovalutando la capacit di reazione dell’Occidente. Finora la Cina si tenuta in equilibrio fra due logiche e due mondi, continuando a lucrare tutti i vantaggi da una globalizzazione in cui l’America la coopt trent’anni fa. Forse pensa di poterlo continuare a fare pur superando la linea rossa delle armi. un gioco pericoloso, questo, in cui ciascuno sta sondando la determinazione dell’avversario.

20 febbraio 2023 (modifica il 21 febbraio 2023 | 08:40)

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