I dirigenti scolastici depennati non ci stanno! Appello alle scuole italiane in reggenza

I dirigenti scolastici depennati non ci stanno! Appello alle scuole italiane in reggenza

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Scuola Montessori

siamo un gruppo di circa 60 Dirigenti Scolastici vincitori depennati del concorso 2017 e abbiamo bisogno della vostra massima attenzione e del vostro aiuto.

Volevamo informare tutti, ma proprio tutti, che il 03/08 è arrivata l’assurda e preannunciata conclusione del calvario che ci ha coinvolti da ben 4 anni.

Anni di fatiche, di umiliazioni, di false promesse e di incomprensibili chiusure.

Il Ministero, o per meglio dire i suoi funzionari, nella latitanza totale del signor Ministro,  ha deciso di lasciare almeno 131 Istituzioni scolastiche senza Dirigente titolare.

A nulla sono valsi i nostri appelli, visti i sopraggiunti motivi di interesse pubblico, resi noti grazie alla sensibilità di qualche testata giornalistica. Niente!

Si è deciso di tirare dritto in questa scelta, incuranti del grave rischio cui saranno esposte le tante Scuole che rimarranno vacanti e che andranno inesorabilmente in reggenza.

Il MEF ha autorizzato ovviamente solamente  i posti richiesti dal Ministero, nonostante ci fosse la copertura finanziaria per tutte le sedi : sarebbe bastato chiedere l’autorizzazione per tutti i posti effettivamente liberi e non dopo aver fatto i conti a tavolino sulla consistenza delle graduatorie.

 Si è giocato al ribasso con i numeri, e solo quei posti sono stati coperti. Ci chiediamo quale logica ci sia in tutto ciò e chi risponderà di una scelta inspiegabile come questa: eppure i legittimi vincitori di concorso, cioè noi, erano pronti a mettersi al servizio delle Istituzioni scolastiche, già da settembre.

Nonostante un’iniziale apparente apertura e condivisione di intenti da parte del Ministero e di alcuni esponenti politici dei vari schieramenti, incontrati in questo faticoso e lungo percorso, la chiusura totale nei confronti di una soluzione di BUON SENSO si è manifestata fino alla fine.

La nostra presunta colpa? Quella di aver VINTO un concorso, superando con vero MERITO tutte le prove, e di aver rinunciato, prima o dopo la sottoscrizione del contratto, per seri motivi personali. Alcuni di noi non hanno neanche formalmente rinunciato, presentando motivazioni documentate che non sono state neanche prese in considerazione dagli Uffici Scolastici e dal Ministero.

Risultato? Tutti nel calderone del decreto di depennamento: paradossalmente siamo ancora in graduatoria, ma di fatto  ci è preclusa ogni possibilità di assunzione seppure in coda, per scelta  dell’Amministrazione.

Quello che abbiamo sempre chiesto è di poter essere reinseriti, a graduatoria esaurita, per avere la possibilità di mettere in campo le competenze che abbiamo dimostrato di possedere, vincendo il concorso.

Perché i concorsi si vincono, giusto? Lo prevede la nostra Costituzione. E i bandi si rispettano, giusto?

E allora perché sono stati sanati i BOCCIATI? Perché a loro verrà destinato un corso-concorso riservato, del tutto semplificato rispetto ai programmi dell’ordinario e con soglie valutative al di sotto di quelle previste?

La sanatoria è andata addirittura contro una sentenza del CONSIGLIO DI STATO e un parere totalmente sfavorevole del CSPI. Come si spiega tutto ciò?

Sono stati riaccolti i bocciati, i dirigenti licenziati, gli asteriscati, fuorché  noi, LEGITTIMI VINCITORI. Paradosso? No, amara realtà!

“Ma voi avete rinunciato!”, ci dicono. È vero, in parte, com’è vero che i bocciati non hanno superato alcune fasi concorsuali. Quindi?

Ci sono molte incongruenze e differenti trattamenti da spiegare.

Non più solo a noi, ma a tutti i cittadini, alle famiglie e agli studenti che avranno la loro scuola, soprattutto al Nord, senza una guida continuativa e stabile, pur sapendo che si sono lasciati alla porta i dirigenti vincitori che avrebbero potuto garantirne la copertura.

Ma il motto non era: ad ogni scuola il suo Dirigente? Qualcosa allora non torna!

Chiediamo che sia ripristinata la GIUSTIZIA, che si dia MERITO a chi davvero ce l’ha e che si rivaluti la decisione di lasciare le scuole in reggenza, nonostante il personale formato a disposizione.

Il Comitato dei Dirigenti Scolastici Vincitori Depennati

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