I docenti che fanno battute sessiste rischiano la sanzione, come la prof di Roma: aperto procedimento disciplinare

Ha avuto un ulteriore sviluppo il caso della studentessa rimproverata dall’insegnante per la maglietta corta e il ballo destinato a un video social, di cui abbiamo parlato. Come conferma la nostra inviata, Jessica Saccone, che ha interloquito con la dirigente Cinzia Giacomobono, del liceo Righi di Roma, è stato appena aperto un provvedimento disciplinare, “ma la professoressa non voleva offendere,” sottolinea la dirigente.
Insomma, i tempi sono molto diversi rispetto a qualche anno fa, e un docente oggi deve fare attenzione a non scadere in un linguaggio denigratorio, sessista o intriso di pregiudizi, come l’espressione incriminata Ma che stai sulla Salaria? Il provvedimento disciplinare in questi casi è dietro l’angolo, come testimoniano gli ultimi fatti di cronaca.
E all’agenzia AdnKronos la dirigente del Righi chiarisce: “Spero che questa vicenda si possa risolvere in modo costruttivo e formativo per tutti, corpo docente e ragazzi.”
“Nei confronti della studentessa – prosegue la Dirigente – predisporrò interventi formativi, come incontri con la polizia postale, per farle comprendere che quelli che ha avuto sono comportamenti che nessuno dovrebbe mettere in atto perché possono ritorcersi contro”.
La vicenda, infatti, non ha a che fare semplicemente con una frase sessista, ma è più complessa e vede l’insegnante usare una frase decisamente infelice, seguita tuttavia da un tentativo di offrire agli studenti anche alcune chiavi di lettura nuove sulla pericolosità dei social.
Spiega infatti la dirigente: “La professoressa entrando in classe ha avuto il timore che la ragazza che stava facendo questo video troppo provocante, potesse farlo girare in rete. Preciso che la docente in questione si occupa di bullismo e cyberbullismo, affronta dunque questi temi. Il suo obiettivo era dunque impedire alla ragazza di mettere in rete un video, in cui ballava a corpo scoperto che avrebbe potuto rivelarsi pericoloso. Evidenziando tra l’altro che la scuola non è il luogo in cui fare certe cose. Il suo intervento era finalizzato a questo”.
“Tutto si è scatenato perché durante un’ora buca con un compagno stavamo facendo un balletto da postare su tik tok – racconta la ragazza -. Lei è entrata senza dire nulla. Noi ci siamo rimessi a sedere e ci siamo scusati. A quel punto mi ha accusato di mercificare il mio corpo. E poi davanti alla vicepreside – denuncia la ragazza – la professoressa ha insistito, alzandosi la maglietta e muovendosi in modo sensuale per farmi capire che non voleva darmi della prostituta, ma tutelarmi. Ma a me ha detto un’altra cosa: che stavo vendendo il mio corpo”.
All’incontro con la vice preside è seguito quello con la Dirigente, riferisce l’AdnKronos. La prof – racconta la ragazza – “si è scusata per la parola infelice ‘Salaria’, ma non per avermi dato della prostituta. Perché quando le ho chiesto cosa avrebbe detto incontrando a scuola un ragazzo in pantaloncini corti ha risposto: ‘ma che stai a mare?’ e mi ha accusato di voler strumentalizzare la vicenda”.


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Pietro Guerra

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