di Carlotta De LeoUrso: «Dobbiamo garantire che l’informazione sia libera. Già 13mila casi disinformazione russa in Ue dal 2014». Tornata di audizioni al Comitato parlamentare per la sicurezza: attesi il direttore dell’Aisi, l’ad della Rai Fuortes e il presidente di Agcom «La task force europea ha accertato oltre 13mila casi di disinformazione russa in Europa dal 2014 ad oggi. Nelle nostre relazioni il Copasir ha denunciato come la macchina della propaganda agisca anche nel nostro Paese ed ora stiamo svolgendo un accertamento con i direttori dell’intelligence ed altre istituzioni che devono essere consapevoli di ciò che abbiamo acquisito». Usa parole nette il presidente del Copasir, Adolfo Urso, alla vigilia di una tornata di importanti audizioni sul tema della disinformazione: previsti gli interventi del direttore dell’Aisi, del presidente di Agcom e dell’ad della Rai Carlo Fuortes che parlerà giovedì . «La disinformazione russa» sottolinea Urso, «opera anche attraverso spionaggio, assunzioni in aziende russe, campagne e fake news. Dobbiamo quindi accertare che l’informazione sia libera da questa opera sistematica di ingerenza straniera, che arriva dal Cremlino, ma non solo: ci hanno fatto credere che il vaccino Sputnik fosse efficace e che quello cinese fosse il migliore del mondo quando la realtà era ben diversa» Le polemicheUn tema caldo quello della propaganda russa dopo le polemiche legate alla guerra in Ucraina. In particolare quelle sollevate dall’intervista del ministro degli esteri russo, Lavrov a Rete 4 (le cui parole sono state definite «aberranti e oscene» dal premier Mario Draghi) e dalla partecipazione di ospiti russi nei talk show. In particolare, la presenza di Nadana Fridrikhson, giornalista di Zvedza (emittente tv pubblica di proprietà del Ministero della difesa russo ) che ha più volte espresso posizioni filoputinane. Proprio al Copasir è stato chiesto di valutare se sia lecito invitare organi della propaganda russa in Rai. L’ad della Rai, Carlo Fuortes, in Commissione di Vigilanza ha già espresso la sua posizione: «Il format dei talk show in un’azienda che fa servizio pubblico credo non sia ideale per l’approfondimento giornalistico». «Sistematica ingerenza straniera»In questo contesto, Urso Intervistato da «24 Mattino» su Radio24, ha chiarito i confini dell’azione del Copasir che non si occupa di «informazione che deve essere libera: anzi dobbiamo fare in modo che lo sia effettivamente dalle opere di disinformazione». Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, invece, è chiamato a occuparsi «con le modalità che la legge ci consente, di quello che può essere accaduto o che accade come opera sistematica di ingerenza straniera nel nostro Paese attraverso campagne guidate da attori statuali per condizionare la nostra diplomazia e condizionare la nostra informazione con campagne di disinformazione». 13.831 casi di disinformazione accertati dal 2014 in Ue Un lavoro, «a garanzia della struttura democratica dell’Italia e della Ue e che quindi l’informazione sia davvero libera e plurale», ha aggiunto Urso. Il presidente del Copasir ha ricordato che sui sospetti di una disinformazione «basta leggere gli atti pubblici dell’Unione europea» e una task force europea ha conteggiato «13.831 casi di disinformazione accertati dal 2014 a oggi». «Più recentemente, dopo l’invasione russa dell’Ucraina – conclude- il Parlamento europeo ha approvato un’altra risoluzione, dove si enumerano tantissimi casi e modalità in cui opera la disinformazione russa». 9 maggio 2022 (modifica il 9 maggio 2022 | 13:25) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-09 11:23:00, Urso: «Dobbiamo garantire che l’informazione sia libera. Già 13mila casi disinformazione russa in Ue dal 2014». Tornata di audizioni al Comitato parlamentare per la sicurezza: attesi il direttore dell’Aisi, l’ad della Rai Fuortes e il presidente di Agcom, Carlotta De Leo