I genitori chiedono la bocciatura del figlio. Il Tar gli dà ragione: Potrà studiare con più calma e su misura

Dopo la decisione maturata a settembre, arriva quella definitiva a ottobre. Così come segnala L’Adige, il Tar di Trento ha deciso per la ripetizione dell’anno scolastico su richiesta dei genitori.

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di una coppia, consentendo al loro bambino di ripetere l’anno al fine di lavorare con “più calma e su misura”, come consigliato anche dalla psicoterapeuta che lo segue.

Le difficoltà dell’alunno, dovute a motivi di salute, erano state comunicate agli insegnanti fin dal primo giorno di scuola. Nel corso dell’anno, il disagio del bambino era aumentato, causando “grave stress e sofferenza”. I genitori avevano espresso la volontà di non ammissione alla classe successiva, prima verbalmente al dirigente scolastico e poi formalizzata per iscritto, ma nonostante ciò era arrivata la promozione.

La Provincia, rappresentata in giudizio, aveva sottolineato che la non ammissione alla classe successiva è un “provvedimento negativo”. Tuttavia, il Tar ha riconosciuto che la bocciatura nella scuola primaria assume un carattere di eccezionalità, e che il caso in esame è effettivamente eccezionale. Con il supporto delle relazioni fornite dalla psicoterapeuta e da un’insegnante che segue il bambino presso un altro centro, i magistrati amministrativi hanno accolto il ricorso.

Il verdetto evidenzia che la non ammissione alla classe successiva non è un “provvedimento negativo”, ma il riconoscimento delle peculiari situazioni personali che possono richiedere una ripetizione dell’anno scolastico per una “piena maturazione personale e culturale” dello studente.

Grazie al decreto monocratico del TAR, il bambino ha potuto iniziare l’anno scolastico ripetendo la classe, trasferendosi inoltre in un istituto ritenuto dai genitori più idoneo per un percorso mirato di crescita.