I giornalisti del Tg1 e l’imbarazzo per lo schiaffo a Fiorello

I giornalisti del Tg1 e l’imbarazzo per lo schiaffo a Fiorello

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di Aldo Grasso

Dovrebbe essere compito del servizio pubblico offrire agli spettatori il meglio che c’è

«Uno sfregio al nostro impegno quotidiano». Com’è possibile che un programma di Fiorello diventi uno sfregio per Viale Mazzini? Alla notizia di un possibile ritorno in Rai di Fiorello il Cdr del Tg1 (firmato da Roberto Chinzari, Leonardo Metalli e Virginia Lozito) ha stilato un durissimo comunicato perché un programma satirico di intrattenimento (l’idea era quella simile a Edicola Fiore o Viva via Asiago) toglierebbe spazi ai giornalisti del Tg1, in particolare a Tg1 Mattina. E poi l’angosciante domanda: «Come si può pensare di interrompere il flusso informativo con un programma satirico, generando confusione nel pubblico a casa?».

Me lo immagino il pubblico a casa che, mentre si fa qualche risata prima di iniziare una dura giornata di lavoro, si chiede: ma perché questa confusione? Non ho mai visto Tg1 Mattina (a quell’ora preferisco la radio) ma non credo, pur rispettando il lavoro di chiunque, sia un programma che lascerà traccia nella storia della tv. All’arrivo di una proposta come quella di Fiorello (al di là del valore altamente pedagogizzante: non è compito del servizio pubblico offrire agli spettatori il meglio che c’è?), qualunque azienda televisiva avrebbe fatto carte false pur di realizzare un progetto così allettante (c’è il bene dell’azienda e c’è il proprio orticello). Fiorello sceglie la Rai anche per motivi affettivi, di riconoscenza, e invece di trovare le porte aperte riceve uno schiaffo di comunicato.

I giornalisti del Tg1, è solo una mia ipotesi, avrebbero potuto mettersi d’accordo con Fiorello per dare un loro contributo all’interno della trasmissione. Adesso resteranno famosi per aver respinto Fiorello: una grande battaglia!

Posso capire l’imbarazzo in cui si trova Monica Maggioni, direttrice del Tg1, ma l’ad della Rai Carlo Fuortes, potrebbe chiudere in bellezza il suo mandato lasciando, finalmente, qualcosa di buono al suo successore.

18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 15:37)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-18 16:35:00,

di Aldo Grasso

Dovrebbe essere compito del servizio pubblico offrire agli spettatori il meglio che c’è

«Uno sfregio al nostro impegno quotidiano». Com’è possibile che un programma di Fiorello diventi uno sfregio per Viale Mazzini? Alla notizia di un possibile ritorno in Rai di Fiorello il Cdr del Tg1 (firmato da Roberto Chinzari, Leonardo Metalli e Virginia Lozito) ha stilato un durissimo comunicato perché un programma satirico di intrattenimento (l’idea era quella simile a Edicola Fiore o Viva via Asiago) toglierebbe spazi ai giornalisti del Tg1, in particolare a Tg1 Mattina. E poi l’angosciante domanda: «Come si può pensare di interrompere il flusso informativo con un programma satirico, generando confusione nel pubblico a casa?».

Me lo immagino il pubblico a casa che, mentre si fa qualche risata prima di iniziare una dura giornata di lavoro, si chiede: ma perché questa confusione? Non ho mai visto Tg1 Mattina (a quell’ora preferisco la radio) ma non credo, pur rispettando il lavoro di chiunque, sia un programma che lascerà traccia nella storia della tv. All’arrivo di una proposta come quella di Fiorello (al di là del valore altamente pedagogizzante: non è compito del servizio pubblico offrire agli spettatori il meglio che c’è?), qualunque azienda televisiva avrebbe fatto carte false pur di realizzare un progetto così allettante (c’è il bene dell’azienda e c’è il proprio orticello). Fiorello sceglie la Rai anche per motivi affettivi, di riconoscenza, e invece di trovare le porte aperte riceve uno schiaffo di comunicato.

I giornalisti del Tg1, è solo una mia ipotesi, avrebbero potuto mettersi d’accordo con Fiorello per dare un loro contributo all’interno della trasmissione. Adesso resteranno famosi per aver respinto Fiorello: una grande battaglia!

Posso capire l’imbarazzo in cui si trova Monica Maggioni, direttrice del Tg1, ma l’ad della Rai Carlo Fuortes, potrebbe chiudere in bellezza il suo mandato lasciando, finalmente, qualcosa di buono al suo successore.

18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 15:37)

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Pietro Guerra

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