di Guido Santevecchi
Numero 2 sarà Li Qiang: a Shanghai ha gestito in modo disastroso la pandemia. La sorpresa: il capo del partito di Pechino che ha gestito le Olimpiadi Invernali
Dal nostro corrispondente
PECHINO — Passerella con tappeto rosso, sfilata dietro Xi Jinping nell’Aula dorata della Grande sala del popolo di Pechino. «Sono stato rieletto segretario generale, lavoreremo diligentemente», ha detto Xi presentando alla Cina e al mondo il suo Comitato permanente del Politburo. Quattro dei sei uomini scelti da Xi Terzo sono nuovi, accomunati dalla riconoscenza al leader supremo, che a 69 anni e all’apice del suo potere non ha indicato un possibile successore. La loro posizione nella gerarchia del Partito-Stato è stata segnalata dall’ordine di marcia dietro Xi. I cinesi sono ossessionati dalla forma e amano la coreografia.
La nomina più importante
È quella del Numero 2, che di solito è destinato ad avere l’incarico di primo ministro e a gestire l’economia. È il compagno Li Qiang, 63 anni, capo del Partito a Shanghai. Sembrava aver bruciato le sue carte la scorsa primavera, quando era stato protagonista di un clamoroso fallimento nella gestione del Covid-19. Con i numeri dei contagi in preoccupante aumento (per gli standard cinesi di Tolleranza Zero) aveva insistito ad assicurare che Shanghai non si sarebbe mai fermata; poi aveva deciso un lockdown «intelligente», scaglionato e rapido, tre giorni per ogni metà della città. Infine, la paralisi completa, con il coronavirus fuori controllo, la gente frustrata e poi furiosa, scene di scontri con i vigilanti spediti a piazzare gabbie davanti ai portoni dei palazzi. Per oltre due mesi la sua Shanghai è stata in lockdown, più di venti milioni di persone chiuse in casa con approvvigionamenti scarsi, centri di quarantena pieni e disorganizzati, attività economiche ferme.
Fine del mito della meritocrazia
La ricetta inflessibile per l’impossisbile Zero Covid voluto da Xi, somministrata da Li Qiang ha avuto un esito disastroso per l’immagine della Cina. La sua nomina pone fine al mito della «meritocrazia tecnocratica» del Partito-Stato, osservano politologi ed economisti internazionali. Il vero merito di Li è che evidentemente dice sempre sì a Xi. Li Qiang primo ministro (lo sapremo solo a marzo ma sembra certo) ribadisce che con Xi Jinping la Cina è concentrata sulla sicurezza (del Partito anzitutto), e la mette prima dell’economia. Una linea che avrà un impatto sul mondo globalizzato, riducendo le prospettive di crescita.
L’apparato che purga i ranghi
È un veterano del Politburo il Numero 3 Zhao Leji, 65 anni promosso dopo aver guidato la Commissione di disciplina del Partito, l’apparato che purga i ranghi della burocrazia comunista dai casi più evidenti di corruzione. Lascia l’anticorruzione: evidentemente cinque anni di quel lavoro con la falce stancano e meritano un premio. Faceva parte del passato Politburo anche il Numero 4 Wang Huning, 67 anni, ex accademico e politologo. È l’ideologo del Partito, il suggeritore di slogan dietro la svolta marxista-leninista.
Numero 5 è Cai Qi, 66 anni, brillante capo del Partito a Pechino. È l’unica sorpresa tra i magnifici sette. Ha servito in provincia per vent’anni sotto Xi. Quando era sindaco di Hangzhou usava Weibo per avere idea dell’umore della gente. Nel 2011 si è detto dispiaciuto perché Facebook è oscurato in Cina. Chiamato a Pechino ha rinunciato ai social. Ha gestito bene le Olimpiadi invernali di Pechino, anche se l’ha chiusa in una bolla che ha spento la festa.
Numero 6 Ding Xuexiang, 60 anni, capo dello staff di Xi, viaggia sempre al suo seguito e lo aiuta nella gestione tecnica del Partito.
Numero 7 è Li Xi, 66 anni, che arriva dal Guangdong, provincia industriale per eccellenza della Cina. A lui va la guida dell’anticorruzione.
Mattatore unico
Spenti i riflettori sul gran teatro del XX Congresso comunista, consumata la sceneggiata drammatica dell’allontanamento forzato dall’aula del vecchio ex leader Hu Jintao, per cinque anni il palco sarà occupato solo dal mattatore Xi. Ieri ha di nuovo assicurato che «la Cina non può svilupparsi senza il mondo e anche il mondo ha bisogno della Cina». Ma le regole di convivenza vuole dettarle lui. Prime felicitazioni da Vladimir Putin e Kim Jong-un.
23 ottobre 2022 (modifica il 23 ottobre 2022 | 23:35)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-10-23 21:56:00, Numero 2 Li Qiang, nonostante il disastro lockdown a Shanghai. Sipario sul Congresso,