I Mondiali, la gaffe di Stramaccioni e il «Circolo» sparito

I Mondiali, la gaffe di Stramaccioni e il «Circolo» sparito

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di Aldo Grasso

Incomprensibile la scelta in un contesto in cui si sono ottenuti ottimi risultati

Record di ascolti per i Mondiali di Calcio in Qatar: Rai1 ha ottenuto ottimi risultati, quasi insperati visto che non giocava l’Italia. Gli orari hanno penalizzato il Tg1, fatalmente a favore della concorrenza (strano che il cdr del Tg1 non abbia scritto un comunicato contro lo sfregio arrecato all’informazione dal calcio). Ancora una volta, la tv generalista dimostra la sua forza quando diventa evento, ritualit, condivisione, quando ritrova quella funzione di orologio sociale che ha svolto per molti anni in tutto il mondo. La Rai ha puntato su Rai Play come supporto all’evento, forse per conquistare i pi giovani, ma i risultati non sono stati quelli auspicati (forse gli highlight erano troppo lunghi?). Stupisce invece che sia stato sacrificato il canale di Rai Sport che avrebbe potuto essere sfruttato per alcuni eventi minori o per rubriche di vero approfondimento (se no, perch tenerlo?).

Si parlato molto di telecronache. Da tempo auspico un modo nuovo di raccontare i fatti ma, per come sono andate le cose, Lele Adani stato un metro sopra tutti gli altri (ha persino regalato una scarica di adrenalina a Stefano Bizzotto che prima usava un registro catastale nel racconto). Sconcertante la scelta come seconda voce di Andrea Stramaccioni, allenatore di una squadra qatariota. arrivato persino a dichiarare in un’intervista che il Qatar capofila tra i paesi islamici per l’apertura ai diritti civili. Spero che qualcuno, chi l’ha scelto, gli chieda conto di queste parole. Sabato e domenica, quando si giocavano le partite pi importanti, non pi andato in onda sulle generaliste Rai Il Circolo dei Mondiali. La trasmissione era cos brutta, cos scentrata che ha preferito traslocare su Rai Play, in punta di piedi. Capire che si sbagliato, se pur tardivamente, non prendersela con il mondo intero, non insultare comunque segno di assennatezza.

19 dicembre 2022 (modifica il 19 dicembre 2022 | 19:27)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-19 20:57:00,

di Aldo Grasso

Incomprensibile la scelta in un contesto in cui si sono ottenuti ottimi risultati

Record di ascolti per i Mondiali di Calcio in Qatar: Rai1 ha ottenuto ottimi risultati, quasi insperati visto che non giocava l’Italia. Gli orari hanno penalizzato il Tg1, fatalmente a favore della concorrenza (strano che il cdr del Tg1 non abbia scritto un comunicato contro lo sfregio arrecato all’informazione dal calcio). Ancora una volta, la tv generalista dimostra la sua forza quando diventa evento, ritualit, condivisione, quando ritrova quella funzione di orologio sociale che ha svolto per molti anni in tutto il mondo. La Rai ha puntato su Rai Play come supporto all’evento, forse per conquistare i pi giovani, ma i risultati non sono stati quelli auspicati (forse gli highlight erano troppo lunghi?). Stupisce invece che sia stato sacrificato il canale di Rai Sport che avrebbe potuto essere sfruttato per alcuni eventi minori o per rubriche di vero approfondimento (se no, perch tenerlo?).

Si parlato molto di telecronache. Da tempo auspico un modo nuovo di raccontare i fatti ma, per come sono andate le cose, Lele Adani stato un metro sopra tutti gli altri (ha persino regalato una scarica di adrenalina a Stefano Bizzotto che prima usava un registro catastale nel racconto). Sconcertante la scelta come seconda voce di Andrea Stramaccioni, allenatore di una squadra qatariota. arrivato persino a dichiarare in un’intervista che il Qatar capofila tra i paesi islamici per l’apertura ai diritti civili. Spero che qualcuno, chi l’ha scelto, gli chieda conto di queste parole. Sabato e domenica, quando si giocavano le partite pi importanti, non pi andato in onda sulle generaliste Rai Il Circolo dei Mondiali. La trasmissione era cos brutta, cos scentrata che ha preferito traslocare su Rai Play, in punta di piedi. Capire che si sbagliato, se pur tardivamente, non prendersela con il mondo intero, non insultare comunque segno di assennatezza.

19 dicembre 2022 (modifica il 19 dicembre 2022 | 19:27)

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Pietro Guerra

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