di Gian Guido Vecchi
La replica intervistato prima della via Crucis: il pontefice abbassa lo sguardo, sembra riflettere a lungo, infine alza gli occhi. I riferimenti al conflitto in Ucraina
CITTÀ DEL VATICANO Quaranta secondi di silenzio, in televisione un tempo infinito. Continuano a fare il giro della Rete le immagini di Francesco che non risponde all’ultima domanda di Lorena Bianchetti, alla fine dell’intervista trasmessa nel programma di Raiuno «A Sua immagine» venerdì, prima della Via Crucis. «Santità, sono quasi le tre. Come dobbiamo vivere questo orario, oggi?». Francesco abbassa lo sguardo, sembra riflettere a lungo, infine alza gli occhi e sorride, come a dire: ecco.
E in effetti non ci potrebbe essere risposta più eloquente. Le tre del pomeriggio sono il momento della morte di Gesù: «Dall’ora sesta ci fu tenebra fu tutta la terra, fino all’ora nona», si legge nel Vangelo di Matteo. Ed è «verso l’ora nona», ovvero le 15, che Gesù grida : «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», prima di morire. Biblisti e teologi sono concordi nello spiegare che l’incarnazione di Gesù arriva fino al fondo della sofferenza: fino al silenzio di Dio.
La sera, al Colosseo, mentre una donna ucraina e una russa reggevano insieme la Croce, Francesco ascoltava pregando le parole scritte per accompagnare la tredicesima stazione, quella della morte di Gesù: «Di fronte alla morte, il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante. Che ciascuno nel proprio cuore preghi per la pace del mondo». A volte non ci sono parole, come davanti al dolore innocente. Viene in mente la rivolta di Ivan ne I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, un romanzo caro a Francesco: «Se la sofferenza dei bambini servisse a raggiungere la somma delle sofferenze necessaria all’acquisto della verità, allora io dichiaro fin d’ora che tutta la verità non vale un simile prezzo». Il Papa ne ha parlato più volte, da ultimo a Fabio Fazio: «Per me, una domanda a cui non sono mai riuscito a rispondere e che alcune volte mi scandalizza un po’ è: perché soffrono i bambini? Io non trovo spiegazioni a questo. Io ho fede, cerco di amare Dio che è mio padre, ma mi domando: perché soffrono i bambini? E non c’è risposta». A volte la sola risposta è il silenzio. Francesco una volta ha scritto: «Il silenzio è anche la lingua di Dio ed è anche il linguaggio dell’amore, come sant’Agostino scrive: Se taci, taci per amore, se parli, parla per amore».
16 aprile 2022 (modifica il 16 aprile 2022 | 19:41)
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, 2022-04-16 20:57:00, La replica intervistato prima della via Crucis: il pontefice abbassa lo sguardo, sembra riflettere a lungo, infine alza gli occhi. I riferimenti al conflitto in Ucraina, Gian Guido Vecchi