I verbali di Kaili: Francesconon sapeva dire no a Panzeri

I verbali di Kaili: Francesconon sapeva dire no a Panzeri

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di Giuseppe GuastellaL’ex vicepresidente del Parlamento Ue: I soldi? Usata la mia immunit La casa della pi bella coppia del parlamento europeo era la cassaforte dove Antonio Panzeri metteva al sicuro la montagna di contanti ricevuti da Qatar e Marocco protetti dall’immunit parlamentare di Eva Kaili. La ex giornalista greca nel signorile appartamento di Bruxelles ci viveva con il compagno Francesco Giorgi prima che entrambi e Panzeri fossero arrestati. Interrogata, Kaili addossa al fondatore di Fight impunity i 600 mila euro in contanti trovati nella valigia che suo padre trasportava inconsapevolmente quando fu fermato dalla polizia. Al giudice Michel Claise, dopo l’arresto, la deputata europea greca, come ha rivelato ilfattoquotidiano.it, ha affermato che a casa sua Panzeri anche prima del Covid aveva lasciato dei soldi e poi venuto a prenderli. Si fida pi di Francesco che del suo appartamento, penso che sia a causa della mia immunit, afferma. Giorgi faceva da custode forse anche per il suo boss attuale Andrea Cozzolino (che non risulta indagato, ndr). Lo avrebbe fatto per un obbligo morale verso Panzeri, che lo aveva preso alle sue dipendenze quando era parlamentare europeo, e verso Cozzolino, che gli ha riconfermato l’incarico. Giorgi non sapeva dire di no, era troppo gentile. Io forse avrei dovuto dire qualcosa perch sono pi anziana, ammette, anche perch lei non si fidava di quello che i tre facevano, seppure lei stessa si rivolgesse a Panzeri per avere consigli su come muoversi in politica. Quando la polizia entrata in casa, Kaili ha telefonato a Panzeri ma, non trovandolo, ha chiesto di lui agli eurodeputati socialisti belgi Marc Tarabella e Maria Arena, i cui nomi sono nelle carte dell’inchiesta ma anche loro non risultano indagati. Non sapevano dove fosse. Solo i 150 mila euro trovati nell’appartamento sarebbe stati di Giorgi, che li aveva presi in prestito per comprare la loro nuova casa, dato che non era in buone condizioni economiche. Il mutuo a mio nome, io pago per quello e i lavori, precisa Kaili aggiungendo che lui chiede prestiti ai suoi genitori ogni tanto. Forse anche ad Antonio, ma non esclude che i soldi potessero arrivare da altri. Il giorno prima dell’arresto aveva visto in casa due borse piene di contanti che attribuisce a Panzeri. Quando il giudice Claise le chiede di fare i nomi delle persone che erano intorno a Panzeri, i verbali pubblicati da ilfattoquotidiano.it riportano nomi di parlamentari europei e loro collaboratori di cui la Kaili dice di non sapere se avessero ricevuto regali. Poi lo sfogo con il quale sembra rivendicare la sua innocenza: Hanno confuso la missione di Panzeri con la mia. Lei si occupava della liberalizzazione dei visti per l’Ue da alcuni Paesi del Medio Oriente. Il Kuwait, il Qatar e l’Oman erano considerati la priorit, non solo perch sono fornitori di gas, ma anche perch rispettavano le condizioni necessarie pi degli altri. Anche la Commissione faceva molta pressione su questo e anche io ero d’accordo ed in questo periodo erano in corso discussioni molto intense sui diritti dell’uomo e del lavoro. Io credo che sia per questo che si confondono la missione di Panzeri, orientata sui diritti dell’uomo, e la mia che era orientata sui visti e l’energia. 22 dicembre 2022 (modifica il 22 dicembre 2022 | 23:39) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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