Nel giro di una settimana, dal 28 novembre al 5 dicembre 2023, le due principali agenzie di raccolta e comparazione di dati riguardanti i sistemi scolastici internazionali – la IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) con l’indagine ICCS sull’Educazione civico-politica dei tredicenni, e l’OCSE con il programma PISA(Programme for International Student Assessment) sulle competenze di base (Lettura, Matematica, Scienze) dei quindicenni – rendono disponibili i risultati delle loro ultime rilevazioni, relative all’anno 2022.
Il referente italiano per entrambe le indagini è l’Invalsi, Istituto Nazionale di Valutazione, erede del CEDE (Centro Europeo dell’Educazione) che già negli anni Ottanta dello scorso secolo, per impulso dell’allora presidente Aldo Visalberghi, diede impulso alla partecipazione italiana alla ricerca comparativa internazionale, prima attraverso le ricerche IEA e successivamente con quelle promosse dall’OCSE.
L’imprinting metodologico delle due agenzie è rimasto però diverso: più interessato alla dimensione pedagogica quello della IEA (come si vede bene anche dalle loro ricerche PIRLS e TIMMS), più legato a logiche statistiche e macroeconomiche quello di PISA. Una differenza che si spiega con la diversa origine delle due organizzazioni: la IEA è una associazione tra centri di ricerca, servizi statistici, fondazioni, enti indipendenti che si occupano di valutazione comparativa ponendosi soprattutto dal punto di vista degli obiettivi di apprendimento stabiliti dai programmi delle diverse discipline, mentre l’OCSE è un ente intergovernativo, finanziato dagli Stati aderenti, interessati alla crescita di competenze funzionali allo sviluppo delle loro economie assai più che all’obiettivo di migliorare la qualità e l’equità dei sistemi educativi, come osservato con occhio critico da una parte degli studiosi di comparazione educativa.
Così, mentre il numero di Paesi coinvolti nelle ricerche IEA è sempre rimasto relativamente limitato (solo 22 hanno preso parte a ICSS 2022), quello degli Stati partecipanti a PISA è andato sempre crescendo ben al di là dei 38 aderenti all’OCSE: ben 81 hanno partecipato all’edizione del 2022 (i 38 più altri 43), i cui risultati vengono presentati il prossimo 5 dicembre 2024. Per quanto riguarda l’Italia le due indagini metteranno a disposizione dei ricercatori e dei decisori politici altri dati di sistema, sulla cui importanza e utilità sia l’OCSE che l’Invalsi stanno conducendo campagne di informazione e di autopropulsione.
Esprimiamo il sommesso auspicio che questi dati non vengano banalizzati e strumentalizzati da media in cerca di visibilità (e semplificazioni).
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