Iga Swiatek batte Coco Gauff in finale e vince il Roland Garros

Iga Swiatek batte Coco Gauff in finale e vince il Roland Garros

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di Gaia Piccardi, inviata a Parigi

La polacca, n. 1 del mondo, si impone 6-1, 6-3 in un’ora e 10’ e bissa il successo del 2020

È la terra di Iga, la regina polacca 21enne che si annette il secondo titolo di Parigi senza lasciare scampo a Coco Gauff, respinta al mittente con il suo ricco bagaglio di argomenti (contro la dittatura delle armi in America, contro la violenza sugli afroamericani).

Una finale brutta e a senso unico (6-1, 6-3), mai in discussione, certifica che Coco non è ancora pronta per il trono mentre Iga Swiatek da Varsavia merita il numero uno del ranking e tutto ciò che gli dei del tennis le stanno elargendo: la striscia di 35 successi consecutivi, il sesto titolo stagionale, gli abbracci con il team nel quale svetta la psicologa Daria Abramowicz, determinante nell’iniezione di fiducia che Iga ogni volta si porta in campo e nel senso di pace con cui gioca.

Piange, Coco, mentre Swiatek alza la coppa, secondo titolo dello Slam e sigillo di un dominio assoluto. Ed è delusa, negli Stati Uniti, anche Michelle Obama, prodiga di complimenti per la ragazzina di Atlanta che si è appena diplomata al liceo, sua più grande fan. Nel giro delle poltrone di un tennis femminile cui manca una dominatrice, Iga torna a ruggire a Parigi dove aveva cominciato a vincere (correva l’anno pandemico 2020), non era un caso, è da febbraio che la polacca non si ferma più: Doha, i Master 1000 di Indian Wells e Miami, Stoccarda e Roma in preparazione al Roland Garros, il bersaglio grosso sulla rive droite.

È Mats Wilander, gambe d’oro degli anni ‘80, 7 titoli dello Slam di cui tre parigini, ad incaricarsi della premiazione della campionessa. Ha un senso: anche Iga, come Mats, ha fatto degli spostamenti la sua arma migliore, la velocità da furetto con cui si muove e la copertura del campo le assicurano il comando dello scambio contro (quasi) ogni avversaria.

Dall’inizio del torneo ha perso un solo set, con la cinese Zheng negli ottavi. Fredda fino all’inno polacco, che la fa singhiozzare come una bambina, Iga è la donna da battere. «Alla tua età non avevo la più pallida idea di cosa fosse il circuito professionistico – dice rivolta a Coco -, grazie al mio team, senza di voi non sarei nulla».

Ha il fiocchetto con i colori dell’Ucraina sul cappellino, per non dimenticare che c’è una guerra che va avanti da oltre 100 giorni: «Amici ucraini, siate forti». Perché lo sport è politica, come sostiene la pioniera Billie Jean King in tribuna. E ha ragione.

4 giugno 2022 (modifica il 4 giugno 2022 | 20:05)

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, 2022-06-04 21:58:00, La polacca, n. 1 del mondo, si impone 6-1, 6-3 in un’ora e 10’ e bissa il successo del 2020, Gaia Piccardi, inviata a Parigi

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