Ignazio La Russa su Benigni: Giusto parlare della Costituzione, anchio amo lArticolo 21. Noi di destra sappiamo che cosa è la censura

Ignazio La Russa su Benigni: Giusto parlare della Costituzione, anchio amo lArticolo 21. Noi di destra sappiamo che cosa è la censura

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di Paola Di CaroIl presidente del Senato: non ho visto il comico a Sanremo Giura di non averlo visto: qualche anno che non seguo il Festival. Troppo lungo, con cantanti che per chi ha la mia et sono sconosciuti, spesso palcoscenico di discorsi su altre cose, pi o meno condivise o pi o meno scontate… Mi annoio molto, lo confesso. E aggiunge Ignazio La Russa che ha preferito lo zapping tra Salernitana-Juventus e la serie tv The Last of Us che gli piace parecchio. Per, il presidente del Senato non appare scandalizzato da quello che ho letto qua e l e che mi hanno raccontato a proposito del monologo di Roberto Benigni: Qualcuno sostiene che abbia un po’ forzato i toni, ma io non lo so, non l’ho visto, che posso farci…. E tantomeno dalla presenza di Sergio Mattarella all’Ariston: Anzi, trovo estremamente positivo che il presidente sia andato a Sanremo nel giorno in cui si ricorda l’anniversario della Costituzione: un modo per essere vicino ai cittadini, per non dare un’immagine della carica ingessata e fredda ma anzi partecipe e popolare. Mi dicono fosse rilassato e anche divertito. Davvero non ho nulla da obiettare. Gli farei i complimenti. Parlare di Costituzione non mai sbagliato, se poi quello sia il posto migliore o il discorso sia stato il migliore possibile non tocca a me giudicare. Sicuramente non c’entra nulla Mattarella, che stato invitato ed andato e non credo conoscesse nei dettagli tutto quello che si sarebbe detto dal palco. Allora sintetizziamo noi il monologo di Benigni: stata una difesa a tutto tondo della Costituzione. Sulla prima parte della Costituzione, quella dei principi e dei valori, credo che nessuno abbia intenzione di toccare alcunch e va giustamente celebrata. Sulla modernizzazione della seconda parte della Costituzione, invece, ricordo che lo stesso Benigni vot s al referendum sulla riforma Renzi, che non pass. Lecito eh, per carit, per quello era un grosso cambiamento. Benigni ha detto soprattutto che ama infinitamente l’articolo 21, quello sulla libert di manifestazione del pensiero proprio perch scritto dopo il ventennio fascista. d’accordo? D’accordissimo. La prima critica corretta al fascismo proprio su questo, aver coartato e impedito queste libert. Quelle che oggi la Costituzione garantisce a tutti. Anzi, le dico di pi. Assieme al primo, l’articolo 21 anche il mio preferito della Costituzione. E sa perch?. Perch? Perch a differenza di Benigni, al quale credo nessuno abbia mai impedito di dire quello che pensava come e quando voleva, a noi giovani di destra per anni e anni stato vietato di esprimerci, nelle scuole, nelle universit, nelle piazze. Non solo su argomenti meramente politici, ma anche su questioni che non dividevano, su diversi punti di vista. Noi sappiamo che cos’ la censura, la libert di espressione ce la siamo dovuta guadagnare giorno dopo giorno. Libert anche rivendicare di avere un busto del Duce in casa, regalato da suo padre, come ha fatto proprio ieri? Tra gli altri, anche Calenda dice che andrebbe buttato se si seconda carica dello Stato. Mi faccia chiarire. Io ho parlato di quel busto proprio per dimostrare che non c’ nesso tra il proprio vissuto politico e il conservare un ricordo del proprio padre, che peraltro non ha mai inteso “restaurare” il fascismo pur senza rinnegare il suo passato. L’ho detto alla commemorazione di Tatarella, del quale sono stato l’esponente dell’allora Msi pi vicino, con Gasparri e l’allora giovane Bocchino: Pinuccio fu il padre della svolta verso una destra democratica non pi nostalgica, che si trasformava in una forza conservatrice europea. Non si ispirava a Evola e Gentile, ma a Papini e Prezzolini. E io con lui e dietro di lui, ho sempre sostenuto che questa dovesse essere la strada: lasciarsi alle spalle le nostalgie e guardare avanti. Quello che abbiamo fatto. Quindi lei toglier il busto di Mussolini dal suo appartamento, nonostante voglia mettere al bando ogni nostalgia? Ho detto che nello stesso modo avrei conservato un busto o una immagine di Mao Tse-tung. Speravo e spero ancora che spiegandolo come ho fatto, e cio in relazione alla mia storia politica con Tatarella, si potesse chiudere questa vicenda usata troppo spesso strumentalmente. E anche se il piccolo busto fosse ormai a casa di mia sorella, che pu tenerlo senza rendere conto a nessuno, non do al Calenda di turno la soddisfazione di dichiararlo. Nel frattempo si rischia un’altra polemica. A Sanremo ci sar la pallavolista Paola Egonu e Salvini gi avverte: non vada a lamentarsi del razzismo perch gli italiani non lo sono. Lei che ne pensa? Beh, aspettiamo che parli prima di fare polemica! Chiaro che da uno sportivo di quel calibro ci si aspetta un certo equilibrio, anche considerando che si personaggi in condizione privilegiata rispetto alla gente comune. Comunque io rimasi molto colpito dalle sue parole sul razzismo, tanto che cercai attraverso il presidente della federazione di invitarla al Senato per esprimerle pubblicamente solidariet, ma mi dissero che sarebbe stato meglio aspettare perch non era a Roma. Spero di riuscire a riceverla presto. E sul caso Zelensky, era giusto potesse parlare in un video intervento? Non sarebbe stato il primo politico a parlare a Sanremo, ricordo che fu anche ospitato Gorbaciov. In ogni caso, non stato bello che l’invito finisse per diventare oggetto di scontri e polemiche. Un invito si fa e si rende pubblico quando si sa che l’operazione va in porto, altrimenti meglio non farlo. Forse la Rai poteva agire diversamente. 9 febbraio 2023 (modifica il 9 febbraio 2023 | 07:29) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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